A Vedano Olona nel giro di un anno si sono consumate 2 tragedie della strada: il 26 dicembre 2009 è stato investito il piccolo Matteo Gasparini, ed il 23 dicembre 2010 il 79enne Alberto Neri.
Sullo scacchiere stradale italiano, il pedone è sempre stato più vulnerabile ed il meno tutelato. In Italia, negli ultimi 10 anni, si contano quasi 9.000 pedoni morti e oltre 200.000 i feriti, quasi un bollettino di guerra, che vede come cause fatalità, imprudenza, distrazioni, ma anche una serie di mancanze strutturali di messa in sicurezza a favore dei pedoni.
Dopo la lettera pubblica di Rolando Lucioni (nostro concittadino, iscritto al PD e facente parte del gruppo consiliare "Vedano Progresso"), abbiamo appreso dal sindaco, sempre attraverso i media, che l'attuale giunta qualche mese fa ha dato vita a un progetto per la salvaguardia dei pedoni.
Ci aspettiamo quindi ora risultati concreti da questa iniziativa, partendo magari come base dal documento di mozione sulla sicurezza stradale in via I Maggio presentata proprio da "Vedano Progresso", votata all'unanimità dal consiglio comunale del 22 marzo 2010 e ancora in discussione in commissione.
Ma affrontare questo problema non è solo dovere di chi ci governa e rappresenta nelle sedi istituzionali. Anche i cittadini devono fare la propria parte: così come il paese si è stretto ed unito di fronte alle 2 tragedie, allo stesso modo deve compattarsi per evitarne in futuro altre, sollecitando, segnalando, fornendo idee e soluzioni.
Diventa ora quanto mai necessario terminare il percorso della pista ciclopedonale, avviata dalla precedente giunta. O provvedere quanto prima per alcuni punti pericolosi come, ad esempio, l'incrocio tra via Marconi e via De Amicis (dove, tra l'altro, quasi 2 mesi fa è stato investito un ragazzo, fortunatamente senza conseguenze letali). O dotare di marciapiedi o dossi zone come via Adua o parte della via I Maggio.
La sicurezza delle strade deve quindi diventare la priorità per i prossimi anni. Come avrebbe dovuto esserlo già da tempo.
venerdì 31 dicembre 2010
Perché il pedone non sia più sacrificabile
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