domenica 31 marzo 2013

Passerà

Pasqua origina dall'ebraico "pesach", passaggio. Ed è davvero il caso di bypassare prima che si può il momento che stiamo attraversando: critico (se non drammatico) da quello economico, tanto da pesare sulle feste, e anche da quello politico, con la situazione di instabilità creatasi in Parlamento. Ancora più amara visto l'insuccesso del PD, sia prima che dopo le elezioni, con la mancata riuscita formazione del governo da parte di Bersani.
Speriamo quindi che tutto passi al più presto, e che arrivi anche la primavera, visto il clima ancora invernale. Uno spiraglio di sole, anche in senso metaforico, potrebbe darci fiducia nel futuro. Speriamoci. E intanto auguri a tutti.

L'uovo che avanza

La soluzione di Napolitano è il classico uovo di Colombo (o forse è meglio dire colomba, visto che siamo a Pasqua): mantenere il governo in carica per le urgenze del presente sull'economia, affiancandogli 2 gruppi di lavoro formati da personalità dal profilo politico-istituzionale ed economico-sociale, per portare avanti le riforme necessarie per il futuro. E tutto questo con l'appoggio delle forze politiche al completo.
Non è un nuovo governo che avrebbe avuto bisogno di un voto di fiducia per iniziare, né un governissimo, né un governo del Presidente: tutte soluzioni che per un verso o per l'altro non trovavano d'accordo nessuno dei 3 gruppi parlamentari predominanti e che non permettevano quindi di uscire dallo stallo. Certo, non è nemmeno il governo di cambiamento che l'Italia richiedeva, e anche la lista dei saggi molte perplessità le suscita nei nomi scelti. Ora però il Parlamento può iniziare a lavorare (e legiferare). Poi toccherà al nuovo Presidente della Repubblica eletto a decidere se sciogliere le Camere, affidare un nuovo incarico per la formazione di un governo o continuare ancora con questa opzione.

sabato 30 marzo 2013

Pasq force

La "task force dei saggi" per le proposte programmatiche scelta dal Presidente Napolitano:
- in materia istituzionale: il prof. Valerio Onida, il sen. Mario Mauro, il sen. Gaetano Quagliariello e il prof. Luciano Violante;
- in materia economico-sociale ed europea: il prof. Enrico Giovannini, presidente dell'Istat, il prof. Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato; il dottor Salvatore Rossi, membro del Direttorio della Banca d'Italia, l'on. Giancarlo Giorgietti e il sen. Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato, e il ministro Enzo Moavero Milanesi.
Qui una loro breve presentazione.

P.S.: siamo pienamente d'accordo sul fatto che sia una grave mancanza che tra i 10 saggi non figuri una donna. Ma, anche qualche "giovane" o figure provenienti dalla società civile...
Insomma, più che pasquale, ci pare una lista da quaresima.

Paese che vai, casta che trovi

A Cipro, mentre tutti i cittadini fanno (costretti) la propria parte, i politici vengono esclusi dai sacrifici.

La pezza pasquale

Napolitano detta la soluzione: continuare con questo governo (quello Monti in scadenza), e nel frattempo istituire "2 gruppi ristretti" che studino proposte programmatiche. In pratica, non cambiare niente perché cambi tutto, con il futuro delle riforme più urgenti (legge elettorale e provvedimenti per il mondo del lavoro e dell'economia) affidato a dei saggi: le classiche teste d'uovo, pasquali in questo caso. E speriamo con sorprese positive. Tutti comunque sembrano condividere: anche il M5S, che prima attacca e poi ci ripensa (giusto per fare vedere che ha sempre le idee chiare).

Il piano D

Dopo che è fallito il piano "A" (governo PD con fiducia 5 Stelle), escluso a priori il piano "B" (governissimo PD con Berlusconi), difficilmente praticabile il piano "C" (governo del Presidente, con a capo un nome che piaccia ai partiti, che lo appoggerebbero dall'esterno), a quanto pare dalla pausa notturna potrebbe uscire il piano "D": ovvero Dimissioni anticipate di Napolitano, per passare subito la palla al suo successore, che avrebbe perlomeno i poteri per sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.
Una vera via Crucis: speriamo nella Pasqua.

venerdì 29 marzo 2013

La notte porterà il Presidente del Consiglio?

Consultazioni finite. Tutto come ieri: PdL e Lega vogliono un governo anche con PD, ma non tecnico; il Movimento 5 Stelle vuole solo un suo governo, ma senza dare nomi; a Scelta Civica va bene ancora una grande coalizione (basta galleggiare); SEL vuole solo Bersani e mai con il PdL; il PD le ha tentate tutte (in modo serio e onesto), cercando un appoggio da Grillo, ma anche chiedendo alle altre forze politiche di lasciare partire un governo di cambiamento per coinvolgere poi tutti dentro un percorso di riforme, ma rifiutando ipotesi di "governissimi".
Di fronte a questo guazzabuglio, il Presidente Napolitano si è preso una pausa di riflessione, e domani mattina probabilmente annuncerà le sue decisioni. Sperando che la notte porti (buon) consiglio, e magari un Presidente del Consiglio.
Se no, è notte fonda.

La politica inizia a tagliare

I costi, e sul serio, finalmente. Sia dal lato istituzionale, che da quello dei partiti. E ad iniziare è proprio il PD.
Anche questo è un bel segnale che qualcosa può cambiare.

Lo streaming a intermittenza

Non per problemi tecnici, ma opportunistici: ci stiamo riferendo alle famose "dirette streaming" del M5S, che vengono attivate solo quando fa comodo loro. Trasparenza a intermittenza, quindi.

Congelato

Napolitano "congela" il pre-incarico a Bersani, che potrebbe quindi divenire post (anche in senso di "postumo").
Si spera che i bagliori delle consultazioni-lampo di oggi possano sciogliere la situazione, con il PD che si trova stretto tra Berlusconi che vuole tutto (Quirinale e ministro della Giustizia) e Grillo che invece rifiuta tutto (comprese le proprie responsabilità).
Intanto il Paese è drammaticamente fermo (anche se c'è chi esulta inconscientemente), come cristallizzato, in piena sintonia con il rigido clima meteo. Non c'è che da sperare, visto il periodo, nell'arrivo atteso della primavera del cambiamento o nel miracolo della resurrezione del buonsenso.
Una cosa però deve essere chiara: niente governissimi, accordissimi, grandissime coalizioni. Dopo avere detto "mai", avere appoggiato Bersani su quella linea e avergli fatto mettere la faccia, non facciamo ora un voltafaccia a lui e agli elettori.
Il Segretario ha di sicuro delle responsabilità sulla conduzione della campagna elettorale, ma sino a qui ha dimostrato schiena dritta, tentando fino all'ultimo, con la massima disponibilità, da una parte un accordo per un vero cambiamento, e rinunciando, dall'altra, a diventare premier con il giusto rifiuto a proposte inaccettabili.
Se lui si è dimostrato serio, attenzione a non perdere noi l'onore e anche il Paese: la Storia su questo è buona maestra.

giovedì 28 marzo 2013

Terzi e i secondi fini

La sua nomina a ministro degli Esteri era stata avallata da Fini (Gianfranco), le sue dimissioni invece da fini personali e politici.

Dalle Stelle allo stallo

Poteva essere veramente il momento del cambiamento, ma fallito il tentativo di un appoggio da parte dei grillini, il Paese si ritrova invece a com'era il giorno dopo (ma anche quello prima) delle elezioni: completamente impallato in una grave situazione.
A questo punto, Bersani salirà al Colle e riferirà a Napolitano, che deciderà il da farsi. Ma c'è poco da fare: nessun governissimo con il Pdl e nessuna ipotesi di fiducia da parte del M5S.
Quindi, 2-3 mesi per votare il nuovo Capo dello Stato, fare un paio di riforme (tra cui quella elettorale) e i necessari provvedimenti per affrontare l'emergenza economica, e poi in autunno di nuovo al voto. Se nessuno fa dei passi indietro, il "coniglio estratto dal cilindro" adesso non riesco proprio a vederlo.

P.S.: e ho trovato questo, che ben rappresenta la situazione politica attuale...

La vaccata della Lombardi

Il capogruppo alla Camera (e non-portavoce) dei M5S Roberta Lombardi (quella de "il fascismo era buono"), sul provvedimento del governo di saldare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, grida alla porcata.
Ma in realtà, come sempre, dice solo vaccate.

Sbarriamo il pericolo

Tragedia ieri a Vedano: un nostro concittadino è stato investito da un treno. Purtroppo siamo stati profetici, quando un anno fa circa avevamo sollevato il problema della sicurezza dei passaggi a livello.
Fermo restando che occorre prestare sempre la massima attenzione e rispettare regole e divieti, sarebbe comunque opportuno, da parte delle autorità competenti, pensare a disincentivi al passaggio sui binari a barriere chiuse: suggeriamo quindi supplementi di barriera sotto le sbarre del passaggio a livello (come è stato fatto a Venegono Superiore, a seguito di una precedente tragedia), o anche (come ci ha scritto un nostro lettore) la realizzazione di scivoli accanto alle scalinate dei sottopassi pedonali, larghi abbastanza da consentire il passaggio sotto la ferrovia conducendo a mano una bicicletta. Tenuto conto, oltretutto, che la maggior parte delle stazioni ferroviarie sono luoghi incustoditi, senza personale adibito al controllo e alla sicurezza.
Se questi accorgimenti sono tecnicamente possibili, si facciano al più presto, prima di piangere altri morti.

mercoledì 27 marzo 2013

L'ottusità non è credibile. E non porta da nessuna parte.

Già prima di incontrare Bersani, i rappresentanti del M5S avevano annunciato il loro "no", senza avere ascoltato quanto gli sarebbe stato proposto. La ragione è perché il mandato voluto dai loro elettori è di spazzare i partiti, non di lavorarci insieme. Quindi, niente fiducia a chi da 20 anni ha solo parlato di cambiamento senza mai attuarlo. Però, alla fine dell'incontro, viene annunciato che: "Siamo pronti per un governo del Movimento 5 Stelle con il nostro programma, che potrebbe essere condiviso in larga parte da altre forze politiche". Ma in questo caso, non sarebbe la stessa cosa che rifiutano? Cioé, sempre un governo fatto dai partiti...
Insomma, hanno voglia i capigruppo dei grillini ad affermare che: "Noi abbiamo una credibilità che possiamo spendere: gli altri partiti hanno una 'non credibilità, essendo lì da 30 anni facendo solo promesse". Sinceramente a noi pare poco credibile chi, oltre a contraddirsi grossolanamente, in questi giorni ha mostrato un netto rifiuto al confronto (preferendo l'insulto spesso gratuito), vistose pecche in fatto di competenze, insofferenza alle critiche (anche a livello di satira), imposizioni dall'alto in contrapposizione alla base.
La sensazione, purtroppo, è che il M5S passerà alla storia come un movimento che voleva e poteva cambiare tutto, ma alla fine finirà per non cambiare niente: per un'ostinata chiusura a prescindere, per meri calcoli elettorali (secondo noi sbagliati), o per l'incapacità di sapersi prendere le responsabilità (o la consapevolezza di non essere in grado) per affrontare la difficile situazione nel Paese.
Come però abbiamo già ribadito, e su questo siamo d'accordo con i 5 Stelle, i responsabili maggiori di questa situazione sono i partiti tradizionali. PD e centrosinistra inclusi: perché ciò che si propone adesso, avremmo dovuto proporlo prima, e addirittura attuarlo, negli anni in cui samo stati al governo. Non averlo fatto, significa essere stati distanti dal cambiamento che l'Italia pretendeva. E il risultato è questo.
Adesso, preso atto (anche se si sarebbe dovuto comprendere fin da subito) che Grillo e i suoi vorranno stare sempre in contrapposizione ai partiti, non si perda altro tempo a cercare ostinatamente ciò che non si potrà avere: in tal caso ci metteremmo sullo stesso piano. Se la strada è chiusa, si cerchi un'altra via, scavalcando magari il muro di gomma che ci sbarra il cammino, senza continuare a rimbalzarci contro. E per riuscire a fare questo salto, molto probabilmente dovremo alleggerirci di orgoglio e ambizioni personali, mettendo sul campo figure e nomi nuovi, in modo da uscire dai soliti schemi. Se cambiamento deve essere, oltre che nelle proposte, lo sia anche nel metodo e nelle persone. La rinuncia potrebbe apparire dolorosa, ma è più che doverosa. E potrebbe ottenere grandi risultati, oltre ad evitare strette mortali nelle grinfie dei giaguari, che porterebbero il Partito allo sfascio e il Paese nel baratro.

Ci vuole proprio un bel coraggio

Ma soprattutto, crudeltà, per comportarsi così. Non ci sono proprio parole.

L'Italia di chi si tira indietro

Vi ricordate lo sdegno verso Schettino, che abbandonò la sua nave nel momento del naufragio? Ecco, forse quella era la vera faccia dell'Italia: abbiamo visto più di un anno fa quella di un presidente del Consiglio mollare il Paese perché incapace di non fare fronte ad una crisi che aveva sempre negato; oggi vediamo invece quella di un ministro degli Esteri che con ridicole dimissioni cerca di salvarsi la faccia con dopo averla fatta perdere al Paese nella vicenda male gestita dei marò; o anche quella di neo-parlamentari di un movimento che promettevano cambiamenti e benefici al Paese e invece si stanno dimostrando assolutamente irresponsabili e inadeguati.
Il problema purtroppo, è che poi è questa l'Italia che bene o male riesce sempre stare a galla, mentre tutto il Paese affonda.

martedì 26 marzo 2013

Pedelontana

La fine del grande progetto Pedemontana sembra allontanarsi: doveva collegare Malpensa a Bergamo, ma ora, senza copertura finanziaria, rischia di trasformarsi semplicemente nella bretella Cassano Magnago – Lomazzo.
E tutto questo con danni ambientali incalcolabili.

Svizzeri in mutande

Per colpa degli italiani: è quanto sostiene l'Udc, il principale partito svizzero di destra, in occasione delle elezioni per il rinnovo dei poteri comunali, a Lugano, in programma il prossimo 14 aprile. Dopo quella di "bala i ratt" ecco quindi un'altra campagna razzista nei confronti dei nostri frontalieri. Anche se, per ammissione del leader di quel partito, senza frontalieri italiani mezza Svizzera si fermerebbe. Ma come abbiamo imparato in Italia e in Lombardia, creare paure ed istigare odio nella gente, parlando alla loro pancia pur mentendo, alla fine fa guadagnare consensi.

L'esploratore Bersani alla ricerca dei voti perduti

La linea è tracciata. La Direzione sulla direzione si è detta concorde con Bersani, che oggi continuerà il suo mandato esplorativo, per trovare i voti mancanti.
Dopo le parti sociali, sarà infatti il turno delle forze politiche. Il tragitto si prospetta difficile, quasi impossibile, e bisognerà districarsi nell'intricata giungla istituzionale e dei partiti, seguendo l'orientamento delle stelle (anzi, le 5 Stelle) e stando sempre attenti ai giaguari in agguato. E prima di tornare al Colle, ci saranno Monti da aggirare. Sperando che da una esplorazione non si arrivi ad una deplorazione.
In bocca al giaguaro. E anche al Grillo.

lunedì 25 marzo 2013

Un giaguaro con troppe macchie

Berlusconi mostra gli artigli, e detta a Bersani le condizioni per fare il governo: singolare che il terzo arrivato pensi di comandare...
Il fatto però è che anche se fosse arrivato primo e avesse avuto bisogno del nostro appoggio, non lo avremmo mai dato. Figuriamoci quindi ora, che il pallino è nelle nostre mani, se vogliamo il suo... E il perché è facile comprenderlo: al di là dell'impresentabilità degli eletti (ma non certo degli elettori, quindi lasciamoli stare), ci troviamo di fronte a una forza politica assolutamente inaffidabile, principale causa dei guai in cui l'Italia si trova oggi e che già nel recente passato (con il governo Monti) ha mostrato di non avere nessuna intenzione di collaborare per il bene del Paese, ma solamente guardare ai propri interessi: basti pensare alla riforma elettorale che ha sempre rinviato o alla legge anticorruzione che ha praticamente sabotato.
Per cui, appare paradossale che vengano tirati in ballo discorsi di responsabilità da chi in tutti questi anni non ne ha mostrata affatto, e l'unica cosa che veramente vuole è ottenere quanto prima un salvacondotto istituzionale per sfuggire ai propri processi e poi, una volta al sicuro, rovesciare il tavolo e portare l'Italia ad elezioni, incurante del fatto che potrebbero configurare un viatico verso lo sfascio totale.

Tagli alla scuola bocciati dalla UE

Siamo il Paese che ha tagliato più di qualsiasi altro Stato europeo sull'istruzione: -10,4% sui bilanci tra il 2010 e il 2012. E' l'accusa che ci lancia la Commissione Europea, che sottolinea: "la scuola è la chiave del futuro dei nostri giovani e della ripresa economica"

Impresentabili e inascoltabili, ineleggibili e inleggibili

Leggendo in questi giorni articoli e opinioni di vari commentatori politici (in particolare dei grandi giornali), c'è da dire che purtroppo non è solo la politica a presentare esponenti di infimo livello.

Le paranoie di Grillo

Boldrini e Grasso, nomine decise da Bersani e foglie di fico per una trappola al M5S.
Traditori chi vota violando il Codice di comportamento del M5S.
Giornalisti e media vogliono sputtanare il M5S.
Le critiche sul blog fatte da trolls pagati per spammare.

Stai a vedere che adesso è Beppe Grillo che si sente circondato...

domenica 24 marzo 2013

La sanità nella crisi

Meno servizi e ticket più cari: per prestazioni specialistiche e diagnostiche, i cittadini iniziano rivolgersi sempre più al privato o a fare ricorso a mutue integrative, le cui offerte si possono trovare anche nei supermercati.

Impresentabili e figuranti

La piazza di Silvio: persone reclutate da un'agenzia a 10 euro ciascuna. E poi, ovviamente, i fedelissimi che come lui hanno in spregio legalità e istituzioni, e oltre al padrone, difendono da sempre i propri interessi a danno del Paese.

5 Stelle, ZERO proposte

Il nuovo governo non è ancora stato formato, ma il nuovo Parlamento sì, e si è già iniziato a lavorare. Infatti sono già stati presentati 210 disegni di legge: 
98 dal centrosinistra, 68 dal centrodestra, 32 dalla Svp, 9 dai centristi di Monti, 3 di iniziativa popolare. E ZERO del M5S.
Rendicontare le caramelle, non è tutto: c'è un gran bisogno di idee nuove, e speriamo perciò che i "grillini" si facciano vivi.
Anche perché sarebbe una delusione scoprire che gli "zombies" sono invece loro.

Update: un deputato grillino svela come mai non hanno ancora presentato proposte di legge: non hanno personale adeguato. Che ci stanno a fare in Parlamento allora?

sabato 23 marzo 2013

Un prodotto avariato

In piazza del Popolo a Roma si è assistito alla solita, trita e ritrita, messinscena: l'acclamazione a Silvio, attacchi contro giudici e la legalità, l'appello contro il pericolo dei comunisti, il sogno di una nuova Italia che mai ci sarà. Gli italiani stiano attenti a non ricascarci: consumare merce avariata può essere molto pericoloso.
E qui, più che al nuovo che avanza, ci troviamo di fronte avanzi scaduti da oltre 20 anni, nauseabondi e altamente tossici per la nostra democrazia.

Italia divisa in piazze

A Roma alle 15.00 in piazza del Popolo la protesta del Pdl contro i giudici; alle 17.00 invece, in piazza Santi Apostoli, manifestazione sulla ineleggibilità di Berlusconi; in Val di Susa, corteo No-Tav con la partecipazione di parlamentari 5 Stelle.
Questo tragicomico ultimo ventennio ci consegna un'Italia profondamente contrapposta.

L'insultatore offeso

"Basta insulti!" A dirlo è Beppe Grillo, quello che: «Psiconano»; «Gargamella»; «Zombie»; «Forminchioni»; «politici mafiosi»; «facce da culo»; «Vecchia putt...» (rivolto a Rita Levi Montalcini); «Rigor Montis»; «Morfeo Napolitano»; «Pisapippa»; «Ebetino di Firenze» (Matteo Renzi); «Alzheimer» (Romano Prodi); «Topo Gigio» (Veltroni); «Buco senza ciambella» (Nichi Vendola); «Cancronesi» (Umberto Veronesi). E altro ancora (se non peggio). Però, guai se qualcuno dà dei "giudizi pesanti" a lui e al suo Movimento, come ha fatto oggi Riccardo Pacifici, direttore della comunità ebraica di Roma, affermando di essere preoccupato per il M5S: "il partito di Grillo è più pericoloso dei fascisti perché non ha un’impronta chiara e quindi non conosciamo i loro limiti". Certo, l'accusa è forte (e secondo noi immotivata), ma d'altra parte Grillo con la sua "dialettica" violenta e la chiusura ad ogni tipo dialogo (sua e del suo Movimento), qualche dubbio lo può fare sorgere (e aggiungiamoci poi il giudizio sul fascismo della capogruppo alla Camera, citata guarda caso da Pacifici). Insomma: chi la fa l'aspetti. E il comico genovese non si dovrebbe poi sorprendere se all'invito al confronto fatto a Pacifici si vedrà magari ricevere un bel "vaffa".

venerdì 22 marzo 2013

Il cammino di Bersani

Giorgio Napolitano affida a Pier Luigi Bersani un incarico esplorativo per verificare la possibilità di una maggioranza certa sia alla Camera che al Senato per sostenere un possibile governo. "L'incarico che sto per dare costituisce il primo passo del cammino che dovrà condurci al più presto al raggiungimento dell'obiettivo" ha commentato il Presidente della Repubblica.
L'obiettivo di Bersani è un governo di cambiamento che porti a compimento i punti del programma proposto: 8 fondamentali tappe per riformare l'Italia. Ma diciamocelo: il cammino sarà tortuoso assai (sempre che si riesca a partire).

No ad una scuola chiusa

Totalmente d'accordo con la nostra parlamentare Francesca Puglisi (responsabile Scuola del PD): assolutamente sbagliata l'adozione dei test d'ingresso alle scuole superiori, come paventato in questi giorni da diversi presidi, in particolare per ovviare al problema della mancanza di risorse e spazi, che ogni anno già esclude molti studenti dall'orientamento scelto, in pieno contrasto con quello che è il diritto allo studio. Il test di ammissione rischia oltretutto di diventare un ulteriore fattore discriminante per una categoria di alunni ancora in fase evolutiva, facendo perdere a tanti di questi ragazzi l'opportunità di un ascensore sociale quale può essere la Scuola.
La soluzione semmai, per accogliere tutti dando comunque il riconoscimento al merito, è di restituire risorse, stabilità e fiducia al mondo della Scuola, con un piano che preveda la ristrutturazione dell'edilizia scolastica, la lotta alla dispersione scolastica, gli investimenti nella ricerca.

40 miliardi e 250mila posti di lavoro

Anche sotto la forte pressione dei sindaci d'Italia, il governo annuncia di sbloccare 40 miliardi per saldare i debiti della PA verso le imprese (le piccole in particolare).
Un provvedimento da avviare già da tempo (e speriamo che alla fine non risulti tardivo per molte aziende), e che secondo i calcoli di Confindustria potrebbe generare 250mila nuovi posti di lavoro. Però, facciamo presto.

Mission INPSossible

Quest'anno per i pensionati avere il Cud dell'Inps è un vero percorso a ostacoli: il certificato non arriva più per posta, ma bisogna scaricarlo online, oppure recarsi direttamente agli sportelli (anche dei Caf e dei patronati).Ecco, va bene avviare un processo di informatizzazione e nello stesso tempo di economicità (con questa operazione si prevedono circa 50 milioni di euro risparmiati), ma così si rischia di penalizzare una fascia di cittadini che oltre a non conoscere il web, probabilmente non possiede nemmeno computer e stampanti. Oltretutto, pare che il sito Inps non sia così funzionale e fruibile.
E c'è da domandarsi perché la spending review deve essere sempre fatta sulla pelle dei cittadini e mai sulle retribuzioni dorate dei dirigenti.

E adesso Beppe?

I Presidenti delle Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso hanno fatto quanto chiedevi.
Tu e il tuo Movimento invece quando farete la vostra parte per il Paese?

giovedì 21 marzo 2013

L'avventura di Alessandro

E' iniziata oggi: Alessandro Alfieri, in diretta web, ha dato l'avvio ufficiale all'incarico di Capogruppo PD in Consiglio Regionale.
Un grande in bocca al lupo (e alle volpi e alle faine)!

Le posizioni sul Colle

Grillo non propone ma pretende, Monti più che proporre presenzia, Berlusconi propone ma non è presentabile.
A Bersani oggi più che una proposta di prestigio occorrerà un gioco di prestigio. Sperando che la salita al Colle non si trasformi successivamente in un Calvario.

Corsi e rimborsi

Il tema del finanziamento pubblico ai partiti è stato oggetto di scontro tra Grillo e Bersani. Certo, in una situazione come questa sarebbe opportuno discutere di altre questioni più gravi e urgenti, ma va comunque considerato che anche con provvedimenti di minore peso si possono dare importanti segnali di cambiamento.
In ogni caso, occorre comunque fare ordine:
- innanzitutto, il finanziamento pubblico ai partiti avviene anche in altri Paesi, e non sono i partiti italiani quelli che ne beneficiano maggiormente
- non è corretto poi citare il referendum del 1993 con cui gli italiani a grande maggioranza abolirono il finanziamento pubblico ai partiti, in quanto questo non contemplava affatto il rimborso elettorale (come spiegato qui)
- però, il rimborso ai partiti è sicuramente sproporzionato e va di conseguenza rivisto, considerato che vengono destinate cifre ben al di sopra dei soldi spesi effettivamente in campagna elettorale, essendo basato il rimborso sui voti presi e oltretutto per anni successivi anche a legislature chiuse o a forze politiche non più esistenti, dando vita a meccanismi perversi e vero e proprio malaffare come nel caso Lusi-Margherita.
Premesso questo, se, come afferma Bersani (disposto a congelare l'attuale sistema e a discutere per rivederlo), un minimo di finanziamento va garantito ai partiti per impedire che la politica diventi avvallo solo per i più ricchi, è anche vero che, data la situazione attuale, sia economica che morale, sarebbe il caso, almeno per ora, di bloccare quelle risorse verso i partiti e destinarle magari a fondi a favore della ricerca o delle piccole imprese. Lo richiede il momento, e anche la gente.

Pranzi a 5 Stelle

Mentre Grillo chiama "foglie di fico" Laura Boldrini e Pietro Grasso, e li invita a dimezzarsi lo stipendio, perché a suo parere la riduzione del 30% non basta, la Presidente della Camera pranza al self-service dei dipendenti del Parlamento, e invece gli onorevoli "grillini" mangiano all'elegante buvette di Montecitorio.
Cambiare si può, ma con i fatti.

Libertà di non pagare

In prima fila a cantare l'Inno di Mameli davanti al Tribunale di Milano, ma si defila per pagare 11.000 euro per abiti acquistati in un negozio: Paola Pelino, senatrice del Pdl.
E poi si offendono se li chiami "impresentabili"...

mercoledì 20 marzo 2013

Addio Capo

E' morto Antonio Manganelli, Capo della Polizia. Un uomo al servizio dello Stato, che ha saputo sempre metterci la faccia.

Una Crocetta sulle province

In Sicilia la giunta Crocetta (centrosinistra), con l'appoggio determinante del M5S, cancella le Province: 9 carrozzoni che costavano ai siciliani 700 milioni di euro l'uno.
Chissà se "nell'eccellente macroregione del Nord" riusciremo ad avere una riforma di questo tipo.

La macrogiunta

In campagna elettorale Roberto Maroni aveva "la Lombardia in testa", ma per la formazione della nuova giunta regionale la testa l'ha dovuta chinare ai voleri del Pdl e degli interessi privati (quindi, è cambiato ben poco). Non per niente, è dovuto prima passare da Silvio per farsi dare l'approvazione dei nomi scelti per gli assessorati.
In pratica, in Lombardia vanno al Pdl le deleghe a Sanità, Infrastrutture, Casa, Commercio, Attività produttive: i settori chiave della Regione (tenendo conto che solo per la Sanità è destinato il 70% delle risorse della Regione. E da lì si capisce come mai è in quel settore che si è sviluppato il malaffare delle tangenti che vede coinvolto l'ex-governatore Formigoni).
La Lega però ottiene la Sicurezza: così potrà fare qualcosa di innovativo, tipo le ronde...
In ogni caso, la formazione della giunta è avvenuta non in base a meriti o competenze, ma a una mera spartizione delle poltrone, secondo le regole becere della vecchia partitocrazia (infatti ci sono 7 assessori del Pdl e altrettanti del Carroccio. E per fortuna, almeno la metà di loro sono donne). Si è tenuto conto addirittura delle nomine in "quota Santanché", giusto per fare capire il livello (e si parlava addirittura di Paola Ferrari...)
Ciò che poi colpisce è l'assessorato alla Sanità, quello più importante, andato (con buona pace del prof. Cherubino, come avevamo previsto) a Mario Mantovani, coordinatore del Pdl in Lombardia ma soprattutto imprenditore del ramo cliniche private: non c'è un "leggero" conflitto di interessi? Perché invece non darlo, se proprio doveva entrare in giunta visto che era in quota di Cl, a Mario Melazzini (medico e direttore scientifico del Centro clinico Nemo, dedicato alla ricerca e alla cura delle malattie neuromuscolari), sicuramente più competente del ramo, anziché affidargli le Attività produttive?
Da notare poi che in giunta non c'è nessun componente che ha fatto parte della Lista Maroni: è questo lo sbandierato "coinvolgimento" della società civile, o la lista era solo uno specchietto elettorale per le allodole?
Ultima cosa: molti di questi assessori non sono stati eletti, e la scelta di nominare in giunta così tanti esterni si tradurrà in un considerevole costo che ricade direttamente sulle tasche dei lombardi. In pratica la Regione spenderà per ogni singolo anno 1.465.200 euro in più, che vuol dire meno risorse alle casse regionali. Ma non c'è problema: possiamo buttarli via i soldi, tanto il famoso 75% delle nostre tasse rimarrà in Lombardia, la "macroregione". Anzi, la "magnoregione".

Le prime mosse di Boldrini e Grasso

Ieri sera a "Ballarò" Laura Boldrini e Pietro Grasso, neo-Presidenti di Camera e Senato, si sono presentati agli italiani con alcune proposte: riduzione del 30% del proprio stipendio e di quelli per i titolari delle altre cariche interne in tema di indennità di ufficio e di altre attribuzioni attualmente previste; stop alle spese forfettarie del Parlamento, con un risparmio pari al 30-50%; rafforzamento delle garanzie per i collaboratori dei parlamentari, mediante contratti di lavoro subordinato, ovviamente a tempo determinato; tempo di lavoro in Parlamento prolungato a 5 giorni su 7. I risparmi ottenuti da questi tagli avranno poi delle destinazioni visibili, come la ricerca.
Il Presidente del Senato Pietro Grasso, inoltre, intende rivedere la legge Severino contro la corruzione, considerata ancora troppo "debole": pene più severe; evitare il rischio di prescrizione (sulla concussione fare rientrare l'incaricato pubblico); aumentare il carcere per la corruzione per induzione; più tempo per chiudere i processi di peculato, concussione e corruzione.
Cambiare si può: e il PD la sua parte la sta facendo.

Pagare per conto Terzi

Giulio Terzi chiude proprio male, con una brutta caduta di stile, il suo incarico ministeriale agli Esteri. La decisione infatti di venire meno alla parola data di non fare rientrare in India i 2 marò accusati dell'uccisione dei 2 pescatori indiani crea difatti un grave incidente diplomatico. La reazione dell'India non si è fatta attendere: al nostro ambasciatore a Nuova Delhi è stata tolta l'immunità diplomatica, la UE si sfila (lasciandoci soli) e altre ritorsioni (soprattutto di carattere economico) potrebbero arrivare dal governo indiano. Certo, la situazione dei nostri 2 militari era piuttosto ingarbugliata e le ragioni stavano di sicuro dalla nostra parte. Giusto quindi salvaguardare i nostri connazionali, ma rispettando i patti. L'intera vicenda è stata malamente gestita, e ora l'Italia rischia di pagare soprattutto in termini di credibilità (e teniamo conto anche del recente caso Agusta, che non ci rende migliore figura).

P.S.: questa vicenda comunque me ne ha riportato alla mente un'altra. Dove siamo stati però noi quelli non rispettati.

martedì 19 marzo 2013

I più giovani

Enzo Lattuca è il più giovane parlamentare, mentre Roberto Speranza è il più giovane capogruppo del Parlamento.
E sono tutti e 2 del PD.

Comunicazione a dissenso unico

Conferenza stampa dei 5 Stelle: dichiarazione della capogruppo Lombardi, ma domande vietate ai giornalisti. E il succo della dichiarazione è: gli altri votino per i nostri Questori, ma noi non votiamo per nessuno. Come dire: noi meritiamo di essere rappresentati, gli altri no.
Eppure, oltre al rispetto reciproco, una delle componenti alla base della democrazia dovrebbe essere il dialogo: parlare, ma anche ascoltare. E il Parlamento proprio così si chiama, perché è un luogo dove ci si deve parlare e discutere. Ma qui sembra che tutto venga trattato come una burla o un gioco di ripicche.

Voglia di tenerezza

"Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza: il prendersi cura chiede bontà. Il vero potere è il servizio, soprattutto dei più deboli e dei più poveri". Parole tratte dal discorso di "intronizzazione" di Papa Francesco I. E ti vengono in mente quei tristi figuri quando con disprezzo citano la parola "buonismo".

Bisogna ripartire da qui

Da giovani e donne che parlano chiaro e dicono quello che pensano, e sono in sintonia con il cambiamento che vuole la gente.
Certo, questo può accadere solo in un Partito come il nostro, senza leader-padroni e ducetti, dove OGNUNO può esprimere la propria opinione, e quindi vale davvero UNO.
(nel video: l'intervento di Marta Cardone - 29enne responsabile del circolo PD di Gardone nel bresciano - durante la visita a Brescia di Pierluigi Bersani domenica scorsa)

Sempre più disuguali

Il coefficiente di Gini, introdotto negli anni '20 dallo statistico italiano Corrado Gini (inventore e primo presidente dell'Istat nel 1927), misura il grado di diseguaglianza in un Paese. È un indice di concentrazione del reddito e della ricchezza: più è basso il valore, più tende alla perfetta eguaglianza. Ma in Italia il coefficiente di Gini è sopra la media UE, e dal 2008 ad oggi risulta più alto dei grandi Paesi vicini con cui siamo soliti confrontarci, come Francia e Germania (clicca su immagine sopra per vedere).
L'equità deve essere un altro dei punti di cui deve occuparsi il prossimo governo, e oltre al rilancio economico servono anche leggi contro i conflitti di interessi e le lobbies. Perché senza queste ultime non ci può essere nessuna crescita.

Un calcio ai privilegi

Basta tessere omaggio ai politici per entrare gratis allo stadio. Anche con le piccole cose si può fare vedere che cambiare si può.

lunedì 18 marzo 2013

Aspetti e aspettative di governo

Non c'è molto da aspettarsi. La strada è stretta, come dice Bersani. E impervia. In salita: quasi un muro.
Il PD riproverà, anche per la formazione del nuovo governo, una mossa fuori dagli schemi, come avvenuto per la candidatura dei 2 Presidenti delle Camere. Si parla di un esecutivo formato da donne e giovani (ma con elevate competenze), nomi nuovi o di personalità di altissimo livello, come Milena Gabanelli, Fabrizio Barca, Carlin Petrini di Slow food, don Ciotti, Stefano Rodotà. Questa strategia comunque non deve servire per prendere voti (e portare via parlamentari dagli altri gruppi), ma fare capire al Parlamento (e al Paese) che un vero cambiamento è possibile.
Ma meglio non farsi comunque troppe illusioni: dal Pdl arriverà di sicuro un rifiuto totale (immaginate di vederli votare su conflitto di interessi e legge anticorruzione...), e non molto di più da Scelta Civica (vista l'esperienza del voto alle Camere). E anche dal M5S, pure con la proposta di un programma per loro inattaccabile, difficilmente ci sarà un'apertura. Un peccato, visto che le ultime scelte del PD, oltre che dalla spinta della giovane nuova classe dirigente del Partito, sono dovute anche dallo stimolo e dall'ingresso in Parlamento dei "grillini", che rappresentano di certo una ventata, anzi una fiatata (sul collo) di novità. Una scelta legittima, la loro, di non votare la fiducia: ma sarebbe grave se si anteponessero meri calcoli elettorali ai problemi del Paese, e se ad un'assunzione di responsabilità e all'occasione di rinnovamento si optasse per un puro fondamentalismo basato sulle invettive e sull'ostracismo di Grillo, che va ben al di là della battaglia politica (e anche della semplice educazione). Sarebbe auspicabile quindi un cambio di rotta: un appoggio, ma soprattutto un apporto in termine di idee (da ago della bilancia ad ago della bussola, per usare un bel concetto della senatrice Bignami).
In ogni caso, se non dovesse partire il nostro progetto, evitiamo di gettare la croce solo addosso agli altri: anche se complice una legge elettorale infame, siamo anche noi tra i maggiori responsabili di questa situazione, perché dopo la felice esperienza delle primarie, non siamo riusciti in campagna elettorale a perpetuare il messaggio di rinnovamento che la gente pretendeva, lasciando semmai campo libero su questo a Grillo.
Proviamo quindi ora a rimediare, anche se probabilmente è tardi: ma se sapremo riconoscere a noi stessi e davanti agli elettori, gli errori commessi, tutto questo potrà servirci per continuare nella direzione che abbiamo intrapreso di recente.
Intanto in Parlamento si è cominciato a lavorare, e le premesse (e anche le promesse) del centrosinistra paiono proprio buone.

La faccia come Salvini

Matteo Salvini su Facebook chiude così il suo commento sull'elezione a Presidente della Camera di Laura Boldrini: "Una vita spesa a occupare cadreghe".
Beh, lui può parlare così perché di cadreghe se ne intende, avendone occupate fino a 2 o 3 per volta (ricordiamo che attualmente ricopre l'incarico di europarlamentare e di segretario regionale della Lega).
Se Bossi ha accusato Maroni di avere "un culo largo perché sta su più poltrone", figuriamoci come sarà quello di Salvini: magari anche tosto come la sua faccia.

Cipro, un paradiso nell'inferno dell'Euro

La crisi greca trascina verso la bancarotta anche Cipro (o meglio: le sue banche), importante partner della Grecia e da sempre considerato paradiso fiscale in Europa.
Per questo la UE concederà un prestito di 10-12 miliardi, chiedendo però in cambio al governo cipriota di impegnarsi per un prelievo forzoso sui conti correnti (che andranno a colpire una grossa fetta di capitali stranieri, specialmente russi, custoditi nell'isola) e l'aumento delle tasse sulle società dal 10% al 12.5%. E i dubbi su questo salvataggio sono forti, visto che sembra più un problema di finanza che non di economia reale.

Alfano, un po' di moderazione

Dopo essere praticamente scomparso durante la campagna elettorale, il "segretario particolare di Berlusconi" torna a fare sentire la sua voce. Sparando immancabilmente delle castronerie. Annuncia infatti l'appoggio del Pdl a un eventuale governo Bersani in cambio della poltrona del Quirinale a "un moderato", visto che gli ultimi 3 Presidenti, a suo dire, "provenivano dalla sinistra". Ecco, a parte il fatto che lo scambio di cariche istituzionali è una vera e propria proposta indecente, che il PD ha infatti sdegnosamente respinto, ma, passi per Napolitano (visto il suo passato nel Pci), indicare Ciampi e Scalfaro come provenienti "dalla sinistra" ci pare alquanto forzato. E soprattutto, è assolutamente fuori luogo che Alfano e il suo partito pensino di rappresentare "i moderati": perché una forza politica che da sempre disprezza le istituzioni e la legalità (ultimo esempio l'indegna occupazione del Tribunale di Milano, con il consueto attacco alla Magistratura) non può certo arrogarsi quella posizione. Per cui, l'ex-ministro della Giustizia si rassegni: anche questa volta sul Colle salirà una persona degna e autorevole, rispettoso delle istituzioni e della Costituzione (sperando però non sia D'Alema, come ipotizza Grillo). E quindi, fino a quando Alfano e i suoi continueranno a perseguire la politica dello scontro e della deriva istituzionale, non saranno mai rappresentati.

Update: e a proposito di toni "moderati"...

domenica 17 marzo 2013

La scelta cinica di Monti e il sommovimento a 5 Stelle

E’ un po’ improprio affermare che ieri con le elezioni alle Camere abbia vinto il PD. Di certo la mossa di proporre 2 figure di alto spessore e nello stesso tempo in grado di rompere gli schemi abituali della “partitocrazia” ha permesso di uscire da una situazione che stava macerandosi. Mossa che è giunta dopo che il Partito aveva provato fino all’ultimo a trovare con le altre forze politiche delle scelte condivise. E se sono comprensibili le difficoltà incontrate con il centrodestra (comunque impresentabile con i suoi eletti) e con i “grillini”, ha lasciato piuttosto perplessi il rifiuto di Monti alla proposta del PD: Dellai, uno dei suoi deputati, alla presidenza della Camera.
Un rifiuto oltretutto che è stato motivato dal fatto che il “professore” volesse occupare la poltrona di presidente del Senato. In pratica, sono stati anteposti gli interessi personali a quelli del Paese. E sinceramente è una brutta metamorfosi, se si pensa che poco più di 1 anno fa, all’insediamento di capo del governo, ci ricordiamo un Monti che aveva affermato addirittura che finito il suo compito di “salvatore della Patria” si sarebbe fatto da parte senza nemmeno candidarsi.
Da segnalare infine che “l’accoppiata” messa sul tavolo dal PD ha anche suscitato un’attenzione da parte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle (anche perché bisogna riconoscere che la scelta del PD è merito in parte dello stimolo portato proprio da loro), alcuni dei quali, nella votazione al Senato che si preannunciava più incerta, hanno votato Grasso nonostante l’indicazione del loro capogruppo di astenersi con la scheda bianca. Sollevando così un po' d'agitazione tra Grillo e gli eletti.
Quindi ieri, oltre al rinnovamento e alla democrazia, ha vinto anche la libertà: quella di coscienza.

Così si fa una campagna elettorale

5 leggi in 100 giorni, 5 riforme strutturali nei primi 12 mesi. Abolizione del ticket, reddito di cittadinanza, superamento delle Province, taglio netto agli stipendi dei consiglieri, agenda digitale, zero consumo di suolo, 7500 posti in asili nido pubblici.
Poche idee, ma forti e concrete. Espresse in punti chiari e concisi.
In bocca al lupo, Debora.

Auguri, Italia!

Di cuore, perché in questo momento occorrono davvero. E non solo per la data di oggi.

sabato 16 marzo 2013

Fatti forza, Pietro, e vai avanti

Con 137 voti contro 117, Pietro Grasso vince il ballottaggio con Renato Schifani e diventa Presidente del Senato. Ex-procuratore capo dell'antimafia e indicato dai più come "l'erede di Falcone", la sua elezione acquista ancora maggiore significato visto che va a cadere proprio oggi nella Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Alla conclusione del suo discorso di insediamento, Pietro Grasso cita una raccomandazione che gli aveva fatto anni fa Antonino Caponnetto, storico capo del Pool antimafia di Palermo: "Fatti forza ragazzo, vai avanti a schiena dritta e fronte alta, e segui sempre la voce della tua coscienza".

Arrivo dagli ultimi

Il discorso di insediamento alla carica di Presidente della Camera dei Deputati di Laura Boldrini, deputata Sel, 51 anni, dal 1989 alle Nazioni Unite, dove ha ricoperto l'incarico di portavoce dell'Alto commissariato per i rifugiati.

Una maggioranza c'è per fare il governo

E' quella dei giovani disoccupati, delle piccole e medie imprese gravate dal peso fiscale e dalla burocrazia, dalle famiglie che non arrivano a fine mese, dagli anziani e dai disabili che necessitano di un welfare efficiente. Occorre prendere subito misure concrete e urgenti: rivedere il patto di stabilità per liberare risorse e pagare le imprese, sgravare aziende e famiglie da ulteriori tasse.
Basta giochini e scontrini: chi ha deciso di proporsi ora si assuma le proprie responsabilità e non si tiri indietro divertendosi a "trollare" e fare sempre e comunque il bastian contrario.
C'è poco da ridere: anche con un comico a tirare le fila.

In piazza contro la mafia, per non dimenticare

Oggi a Firenze la diciottesima edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, organizzata dall'associazione "Libera" di don Ciotti: nell'occasione, saranno letti tutti i nomi dei caduti per mano della criminalità organizzata. Per non dimenticare, ma soprattutto per continuare ad esserci.
(E a proposito di non dimenticare: oggi è anche l'anniversario del rapimento di Aldo Moro da parte delle BR. Venne rapito -e la sua scorta massacrata-, mentre si stava recando alla Camera dei deputati per votare la fiducia a un nuovo governo. Chissà che questo ricordo non faccia emergere un po' di responsabilità...)

L'accoppiata

Laura Boldrini alla Camera e Piero Grasso al Senato: dopo avere cercato con tutte le forze di trovare delle scelte condivise con le altre forze politiche, ecco i 2 nomi proposti dal PD per le Presidenze delle Camere. Due persone autorevoli che vengono dalla società civile: Grasso è ex magistrato capo dell'antimafia mentre Boldrini ha lavorato per anni nel campo dei diritti civili, ex portavoce dell'Alto commissariato dei rifugiati dell'Onu. Ma soprattutto due figure nuove e credibili che rompono completamente con gli schemi del passato. Ora toccherà agli altri la responsabilità di dire no.

venerdì 15 marzo 2013

La vera ingiustizia

Chi fa finta di stare male per evitare i processi ha il suo "ricovero extralusso" (potendo permettersi di pagarlo salatamente), chi invece sta male sul serio ed è un comune cittadino, muore perché non trova in tempo un posto in terapia intensiva.
E tutto questo sempre nell'eccellente Lombardia.

Facce da Grillo

"Pronti a tutto, anche a tornare al voto". Così la capogruppo alla Camera del M5S, Roberta Lombardi, ha risposto così ai giornalisti che in transatlantico le chiedevano se il movimento fosse disposto a tornare al voto. "Coerentemente noi perseguiamo la nostra linea", ha aggiunto confermando che vanno avanti sul no ad ipotesi di accordo per la formazione del nuovo governo. Poi, in merito alle votazioni di oggi sul presidente della Camera, ha detto: "Oggi inutile spreco di denaro. Questa giornata è solo un inutile spreco di denaro pubblico, una giornata assurda, nella quale si spendono inutilmente 420mila euro".
Tornare al voto invece ci costerebbe solo 400 milioni di euro. Ma questi ci sono o ci fanno? O hanno la faccia come quella del loro capocomico?

Dai giovani PD ai giovani italiani

L'appello dei deputati under 35 del Partito Democratico (tra cui la "nostra" Maria Chiara Gadda) per dare subito risposte ai giovani italiani.

Presi dalla disperazione

Un esodato e tre licenziati rapinano un supermercato (di cui uno della banda era direttore prima di essere licenziato) e altri due lavoratori esodati, ex installatori di impianti a gas, rubano 100 euro a due anziani col pretesto di un controllo. E oltre a rapinare, c'è chi si finge rapinato perché non può fare fronte ai debiti. Ma c'è anche a chi va peggio.
La situazione è allarmante. Chi di dovere, faccia presto, si assuma le proprie responsabilità e la smetta di divertirsi a "trollare" e fare scaramucce: c'è bisogno di un governo.

Parliamo di donne...

... Ma con le donne: stasera alle ore 21.00, presso la sala Coop via Marconi a Malnate, il COMITATO SOCI COOP MALNATE-VARESE organizza una serata dibattito sul tema: GLI STEREOTIPI DI GENERE NEI MEZZI DI COMUNICAZIONE.
Interverranno:
- TIZIANA BARTOLINI, direttora e giornalista di NOI DONNE, esperta di comunicazione sociale, ha collaborato con diverse riviste e quotidiani e con la Rai per il Terzo settore
- CHIARA FRANGI, giornalista de La Provincia, addetta stampa UISP-Comitato Provinciale di Varese, volontaria associazione MARES
- STEFANIA RADMAN, giornalista, responsabile della pagina Life di varesenews.it, responsabile della pagina casa di varesenews.it, storica collaboratrice di Radio Popolare
- ROSY BATTAGLIA, blogger e giornalista freelance attiva nel campo dell'indagine sociale, ambientale , culturale e politico, collaboratrice di varie testate giornalistiche
- MAURIZIO MICHELINI, direttore di Genio Donna periodico per le pari opportunità tra i generi e per i diritti all'equilibrio sociale ed ambientale.
Modererà ANTONIO FRANZI, giornalista professionista, responsabile Ufficio Stampa Camera di Commercio Varese, collaboratore Tv Svizzera Italiana, professore a contratto Università Insubria.

giovedì 14 marzo 2013

Tanto fumo

La fumata bianca di ieri ha tolto dall'impasse il Vaticano, che ora ha il nuovo Papa.
Ora tocca alla politica italiana dare una "fumata bianca" che annunci il varo dei nuovi governo e Parlamento. Per adesso però vediamo solo una cortina di fumo densa e grigia, che lascia trasparire poco. E c'è il timore che con tutto questo fumo alla fine non avremo l'arrosto. Speriamo perciò in bene e che alla fine non sia l'intero Paese ad andare in fumo.
(C'è anche chi vede fumus persecutionis, ma in questo caso non c'è di mezzo l'arrosto, ma la paura per l'arresto: i soliti venditori di fumo che cercano di buttarlo negli occhi... Ops!)

Una fiera di opportunità

Si chiama "Io lavoro" ed è la fiera che inizia oggi a Torino e dura fino al 16 marzo. Un appuntamento che raggruppa importanti aziende di diversi settori e offre alle persone in cerca di lavoro la possibilità di registrarsi con il proprio CV e valutare annunci e proposte di lavoro disponibili. Una possibilità da sfruttare, visto che nelle precedenti edizioni del 2012 hanno partecipato 140 aziende, che hanno assicurato oltre 20.000 opportunità di lavoro, 18.000 persone in cerca d’impiego e sono stati 29.000 i colloqui di lavoro effettuati, con un esito positivo per oltre il 25% dei partecipanti.

Il declino ha l'oro in bocca

La crisi ci sta facendo veramente cadere in basso: adesso i negozi "Compro oro" invitano (e incitano) le persone disperate a togliersi e vendere i propri denti d'oro.

mercoledì 13 marzo 2013

Habemus Francesco

Prende il nome di Francesco I il nuovo Papa: è il Cardinal Jorge Mario Bergoglio, argentino figlio di immigrati italiani, 76 anni, gesuita, primo Papa sudamericano. Vedremo se il fatto di venire dal "nuovo mondo" porterà anche la Chiesa al rinnovamento tanto auspicato.

5 stelle e strisce

In visita in una scuola di Roma, l'ambasciatore USA David Thorne indica ai ragazzi di cambiare l'Italia seguendo l'esempio del Movimento 5 Stelle. Nessun appoggio al Movimento di Grillo, ma solo un'esortazione a mettersi in gioco se si vuole ottenere qualcosa. Per cui, pare assurda la reazione di PD e Pdl.

Madre della Patria

E' stata lei a ideare la mimosa come simbolo dell'8 marzo, ma le dobbiamo molto di più: Teresa Mattei (nella foto) ha fatto infatti parte dell'Assemblea Costituente della neo-nata Repubblica Italiana ed è quindi «madre» della nostra Costituzione.
E' morta ieri, a 92 anni, dopo una vita sempre coerente con i suoi ideali da ribelle e anticonformista.

A Tradate il "bonus cittadinanza"

Decisamente un vero salto di qualità a Tradate, dal punto di vista dei diritti: mentre la scorsa amministrazione di centrodestra era salita alle cronache per la scelta di dare un “bonus bebè” soltanto ai nuovi nati che avessero entrambi i genitori italiani (iniziativa poi bocciata dai Tribunali), la nuova amministrazione di centrosinistra ha in programma di conferire la "cittadinanza italiana onoraria" ai bambini figli di genitori stranieri: non solo ai nuovi nati, ma anche a tutti coloro che non ne hanno beneficiato negli anni scorsi.
Una scelta che arriva dalla mozione con cui è stato approvato il provvedimento, presentata dai consiglieri del Partito Democratico con queste motivazioni: «In città nel 2012 sono nati 28 bambini figli di genitori stranieri, e dal 1995 ad oggi sono circa 415. Questa numerosa coorte di minori residenti nella nostra città, in base alla attuale legislazione, potrà ricevere la cittadinanza italiana soltanto al compimento del 18° anno, e pertanto per un lungo periodo rappresenterà un gruppo con diritti limitati e identità sospesa». E quindi chiedono di «conferire la cittadinanza onoraria ai bambini nati nella nostra città da genitori immigrati regolarmente residenti in Tradate. La cittadinanza, puramente simbolica, speriamo sia auspicio di un effettivo riconoscimento della cittadinanza italiana. I bambini di oggi saranno i lavoratori di domani e la loro integrazione rappresenta un importante investimento per il futuro sociale e produttivo della nostra città. Pur privi di cittadinanza questi bambini frequentano le nostre scuole, parlano la nostra lingua, conoscono la nostra storia, partecipano alle attività sociali, ricreative e sportive presenti nel nostro territorio».