Mentre ancora si discute di 2 o 3 voti che hanno permesso (forse) al governo di sopravvivere, sono ben altri i numeri che si dovrebbero guardare. Quelli che riguardano da vicino i cittadini ed i problemi REALI del paese:
- la pressione fiscale è arrivata al 43,5% del Pil (il che ci pone al terzo posto nel mondo nella classifica dei Paesi più tartassati). Questo nonostante le vane promesse di chi ci governa
- in compenso, le entrate tributarie del Bilancio dello Stato si sono attestate a 294,307 miliardi di euro, riducendosi dell'1,8% (-5,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. E la notizia, giustamente, fa il paio con quella del braccio destro del ministro dell'Economia indagato per frode fiscale
- il debito pubblico ha toccato un nuovo record: raggiunti i 1.867,398 miliardi di euro, contro i 1.844 miliardi del mese di settembre. Rispetto all'ottobre 2009 il debito è aumentato di circa 63 miliardi
- siamo al penultimo posto tra i 33 Paesi Ocse per quanto riguarda il tasso dell'occupazione giovanile: infatti solo il 21,7% dei giovani tra i 15 e i 24 anni è occupato, contro una media Ocse del 40,2%
- per finire, il mercato auto (che dovrebbe fare da volano alla ripresa) è sempre più in calo in Europa: -7,1%, con la Fiat a -23,8%. Sarà colpa degli operai di Pomigliano...
Cosa è da irresponsabili: nuove elezioni, un governo tecnico di transizione (che qualcuno chiama "governicchio"), o continuare su questa strada, andando verso il baratro?