Nelle crepe del terremoto d'Abruzzo si è infiltrato il malaffare. La denuncia viene dal dossier di "Libera", l'associazione fondata da Don Ciotti.
TUTTI i traffici sulle macerie. Tutte le trame, gli affari, i legami fra le amministrazioni e le mafie, lo sbarco delle "cricche", la dittatura della Protezione Civile: il dossier ha per titolo "L'Isola Felice" e descrive cosa è accaduto all'Aquila già nella notte fra il 5 e il 6 aprile 2009, quando a poche ore dalla tragedia con i soccorsi sono arrivati anche i primi sciacalli. Una cinquantina di pagine firmate da Angelo Venti su bagni chimici e aziende al di sotto di ogni sospetto, sul mistero delle macerie scomparse, sul giallo degli isolatori sismici non omologati, sui costi delle case promesse da Berlusconi.
Franco Gabrielli, nuovo capo della Protezione Civile, smentisce queste accuse, affermando che a L'Aquila è stato tutto regolare, e che le parole di "Libera" non hanno quindi alcun riscontro: "In 13 mesi all'Aquila non ho mai visto nessuno di quella associazione e allora sorge una domanda retorica: perché consideravano il prefetto Gabrielli colluso? Ma allora dovevano muovere mari e monti per rimuovermi, o, forse, più semplicemente il prefetto Gabrielli poteva essere distonico rispetto a una realtà prefigurata? Se c’e’ qualcuno che mi dimostra il contrario sono disposto a rispondere e, se vengo preso in castagna, anche a dimettermi".
Il prefetto Gabrielli ad ogni modo potrà fare le proprie verifiche e valutazioni consultando il dossier di "Libera", scaricabile direttamente dal sito dell'associazione.