sabato 28 febbraio 2009

C'era una volta un piccolo naviglio...

Quando ieri Franceschini ha accusato Berlusconi e Bossi di aver tradito il Nord, nell'elenco dei torti fatti al nostro territorio si è dimenticato di inserire il taglio ai fondi alla navigazione dei laghi in Lombardia: 14 milioni di euro in meno che il decreto "milleproroghe", la settimana scorsa ha definitivamente tolto dal bilancio delle aziende di navigazione.
Una bella botta ai comuni, alla gente ed alle aziende che lavorano sul turismo di entrambe le sponde, come hanno sottolineato Alessandro Alfieri e Fabrizio Mirabelli, responsabili PD degli enti locali in Lombardia e a Varese.

Franceschini, il volto della concretezza

Sala gremita, ieri alle 18.00 al Collegio De Filippi di Varese, per assistere alla prima uscita ufficiale di Dario Franceschini, nuovo segretario PD, che aveva avuto circa 2 ore prima un confronto con i sindacati a Malpensa.
Il discorso tenuto da Franceschini a Varese si è basato su toni duri: contro il governo, ma anche contro chi all'interno del partito dà adito a continue e inutili liti che disorientano la base elettorale del PD.
Un addio al "buonismo"? Di certo Franceschini ha parlato di "battaglia durissima" e non di dialogo.
Non sarà certo un trascinatore di folle, Dario Franceschini: a differenza di Berlusconi non è un istrione, non distribuisce sorrisi a destra e a manca, non fa battute o racconta barzellette. Ma appare molto serio e concreto. E onesto.
E forse la sua sobrietà, lo stare con i piedi per terra, questo essere caratterialmente (e moralmente) proprio l'opposto di Berlusconi potrebbe rappresentare un punto di forza, un richiamo all'elettorato ed una ripresa per il PD. E per l'Italia.

venerdì 27 febbraio 2009

Berlusconi ottiene un altro riconoscimento

E "le gaffeur" continua a farsi riconoscere all'estero...

Dario Franceschini a Varese

Dario Franceschini, nuovo segretario del Pd, si presentarà oggi a Varese, alle 15.00 a Malpensa (sala Vivaldi) e alle 18.00, in città, al collegio De Filippi.
Sarà per i democratici varesini l'occasione per presentargli i problemi del varesotto e chiedere attenzione per le comunità locali e i temi economici.

giovedì 26 febbraio 2009

E Calderoli ci complica la vita!

Altro che Ministro della Semplificazione! Roberto Calderoli sta procurando tante belle complicazioni...
Lasciamo stare quel pasticcio della riforma sul federalismo fiscale, di cui ancora non si comprende né capo né coda...
Come se non bastasse, ecco le sforbiciate (anzi, dei bei colpi di scure) che ha cominciato a dare al codice per eliminare (come aveva annunciato) leggi considerate inutili.
E' vero, c'erano leggi veramente desuete da sembrare quasi delle barzellette (tipo "il regio decreto sul trattamento doganale del prosciutto cotto conservato in scatola", oppure "le misure per lotta alle cavallette", "l'aumento dell'indennità di bagaglio per il cavallo o per la sua bardatura", "la lotta alla cocciniglia degli agrumi" ecc.). Però insieme a queste (per errore o sciatteria) sono finite nel calderone (o se preferite, nel Calderoli) anche leggi di significativa importanza (almeno 160!), come riportato qui e qui.
Tanto che lo stesso ministro della Semplificazione ha concordato che è meglio andarci con i piedi di piombo.
Nel frattempo però leggi contenute nel Decreto Bersani utili alla lotta all'evasione fiscale o riguardanti norme e regolamenti per lo sportello unico per le imprese sono state cancellate: poteva questo governo non dare una mano ai furbi o fare in modo che, ad esempio, nei cantieri ci fosse meno sicurezza e più possibilità di lavoro nero? La scusa è di snellire la burocrazia alle imprese...
Comunque sia, Calderoli ha dichiarato che questo suo impegno ha garantito finora un risparmio complessivo di quasi 75 milioni di euro: non si sa come, visto che non l'ha spiegato. E può darsi sia anche vero.
Intanto, però, cifre sicure sono i 400 milioni di euro che i contribuenti italiani ci rimetteranno, proprio grazie a Calderoli, che per difendere la sua legge elettorale "porcellum", ha ottenuto il rifiuto di inserire il referendum elettorale tra le varie consultazioni (europee, comunali, provinciali…) raggruppate nell'election-day del 6 e 7 giugno. Risultato: rischiamo di andare a votare molto probabilmente tre domeniche di fila.
Pasticci, tanta vuota demagogia e questi numeri in rosso che parlano chiaro: questa è la Lega Nord!

Formig-ioni

Il governatore della Lombardia, che, come dice Pippo Civati, a settembre era contrario al nucleare in Lombardia mentre ora invece è favorevole, se vuole avere qualche delucidazione sull'argomento chieda informazioni a Marcello Saponaro che, essendo consigliere regionale, magari lo incrocia in Aula o nel Pirellone.

martedì 24 febbraio 2009

Se i francesi sono i galletti, noi italiani siamo proprio dei polli

Sul "patto nucleare" stretto oggi tra Berlusconi e Sarkozy c'è davvero tanto da dire.
Innanzitutto lascia perplessi che Berlusconi firmi gli accordi senza che il Parlamento abbia ancora approvato le leggi di riferimento.
Ma poi, quello che sconcerta maggiormente è questa scelta scellerata di puntare sul nucleare, una fonte costosa, rischiosa e basata su una risorsa, l’uranio, molto limitata (secondo le stime delle organizzazioni internazionali, durerà solo per pochi decenni ed il suo costo è cresciuto a dismisura: nel 2000 un chilogrammo di uranio costava 7 dollari mentre oggi ne costa 120).
Una tecnologia che serve solo a pochi interessi di un settore che il mercato ha già bocciato.
Infatti l'energia nucleare nei mercati liberalizzati, come in USA, è sostanzialmente ferma da 30 anni: gli unici investimenti effettuati, hanno riguardato il ripotenziamento e la manutenzione dei vecchi impianti.
Gli Stati Uniti di Barack Obama hanno cancellato quindi tutti gli incentivi previsti per nucleare e carbone puntando, come la Germania, sulle fonti rinnovabili.
Insomma, il mondo va avanti e noi restiamo al palo, perdendo tempo e occasioni per rilanciare il settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.
Per non parlare poi della questione dei problemi di stoccaggio delle scorie radioattive, che rimarrà sicuramente aperta anche quando sarà attivata la prima centrale (non prima del 2020, dicono gli esperti).
E oltre al danno anche la beffa: questo accordo comporterebbe una spesa fra i 3 e i 4 miliardi di euro. E tutto a vantaggio, ovviamente, di Sarkozy, che sta cercando di tenere in piedi l’industria nucleare francese.
E lo farà puntando sui fondi pubblici italiani: l'accordo sul nucleare quindi conviene solo ai cugini francesi, a cui questo governo farà l´ennesimo regalo, dopo la vicenda Alitalia.

Italia: la Mecca del crimine

Il governo romeno ha fornito queste cifre: in Italia si trovano attualmente circa 2.700 cittadini romeni che sono in carcere in attesa di giudizio o condannati in via definitiva, e sempre sul territorio italiano si trova anche il 40% dei romeni ricercati con mandato internazionale.
Beh, anch'io se fossi un criminale straniero e decidessi di espatriare, mi sceglierei un paese dove c'è un governo che:
- ostacola i magistrati e le loro indagini (dal Lodo Alfano alla legge contro le intercettazioni)
- allunga i tempi dei processi e accorcia quelli relativi alle prescrizioni
- taglia fondi e risorse alle forze dell'ordine
- impedisce l'assoluta certezza della pena
.
E Bruno Tinti, ex magistrato e autore del libro "Toghe rotte" (ospite in una trasmissione TV presentata da Corrado Augias) illustra in questo video in modo superlativo falle ed orrori del lodo Alfano, che oltre a salvare il nostro premier da casi come il processo Mills, in ricaduta, rischia di permettere a eventuali criminali di farla franca.

lunedì 23 febbraio 2009

La scuola della Gelmini perde una "i"

Vi ricordate la tanto declamata scuola delle 3 "i" (Inglese, Impresa, Informatica)?
Ebbene, da oggi grazie ai tagli del governo sulla scuola, sparisce la "i" di Informatica.
La conferma a questa notizia si trova sul sito del ministero dell'Istruzione, che in questi giorni ha aperto una finestra di dialogo sulla riforma con genitori e insegnanti.
Tra le diverse FAQ (frequently asked questions, le domande poste frequentemente), è da leggere la numero 23, dove un genitore chiede:
"Con il taglio delle compresenze, mio figlio potrà continuare a fare il laboratorio di Informatica?"
Risposta del Ministero: "Le classi successive alla prima nel prossimo anno scolastico avranno confermato l’orario di funzionamento di quest’anno (27 o 30 ore settimanali più eventualmente la mensa).
La riduzione delle ore di compresenza comporterà qualche riassetto organizzativo, ma in linea di massima le insegnanti della classe potranno essere confermate.
La scuola, nella sua autonomia didattica e organizzativa, potrà organizzare le attività e gli insegnamenti facendo in modo di assicurare la massima funzionalità dei servizi. Ci auguriamo che anche il laboratorio di informatica possa trovare spazio tra le attività, anche se vorrà convenire che esso non costituisce, soprattutto nella scuola primaria, un insegnamento prioritario.
".
In pratica, dall'anno prossimo niente più Informatica nelle scuole primarie e secondarie. Tanto poi non è prioritaria: eh già!
Infatti nel 2000 il Consiglio europeo di Lisbona fissò l'ambizioso obiettivo di trasformare quella del Vecchio continente "nell'economia più dinamica e competitiva del mondo". E per fare questo occorreva che "ciascun cittadino sia in possesso delle competenze necessarie per vivere e lavorare nella nuova società dell'informazione" e che "tutti i docenti entro la fine del 2002 possiedano le competenze necessarie per l'utilizzo di internet e delle risorse multimediali" ("Una società dell'informazione per tutti", documento adottato dalla commissione Ue il 25 maggio 2000).
Insomma, una scuola fuori dall'Europa: ecco dove ci sta portando la riforma Gelmini.
Eppure ci era stato detto che il tempo pieno non sarebbe stato toccato.
Però chissà come mai a Roma, decine di genitori sono costretti a passare la nottata all’addiaccio per assicurare ai propri figli un posto nell’unica classe a tempo pieno della scuola: come si può vedere in questo video.

Sanremo 2009: prove di RaiSet

Un presentatore dato in prestito da Mediaset alla Rai per condurre il programma, una programmazione blanda da parte di Mediaset da contrapporre alle serate del Festival, la presenza della De Filippi proprio nella serata finale (che già faceva intuire che il vincitore sarebbe stato uno degli ex-concorrenti di "Amici")...
Abbiamo cominciato ad assistere alla "standardizzazione" (o se preferite "berlusconizzazione") della TV pubblica nazionale.
Dall'informazione allo spettacolo, vogliono imporci il formato che piace a loro.

sabato 21 febbraio 2009

Per il bene della Mafia

Tra le tante belle leggi e leggine fatte da questo governo, merita una segnalazione la modifica fatta per la destinazione dei beni sottratti alla mafia. Prima andavano direttamente alla società civile su decisione di un giudice. Adesso invece, grazie a questa modifica del governo, vengono dirottati ai ministeri e alle spese correnti, tramite aste pubbliche.
Cosa comporta questo? Che i beni confiscati potrebbero così tornare ai "padrini" tramite dei prestanome, come è spiegato benissimo in questo articolo de "La Voce".
Cosa che giustamente ha fatto indignare Don Ciotti e Rita Borsellino, che da tempo, loro sì, si oppongono alla mafia.

Fin quando regge

L'Assemblea Costituente del PD ha eletto il nuovo segretario. Su 1258 componenti hanno votato: 1047 voti Franceschini, 92 voti Parisi, 119 astenuti.
Dario Franceschini (già vice di Veltroni) è dunque il nuovo segretario del PD. E tale rimarrà fino al prossimo congresso, in autunno.
Il tempo dirà se scegliere adesso un segretario pro-tempore invece di fare subito primarie e congresso (come altri invocavano) per un nuovo leader è stata la scelta giusta.
Si è riusciti comunque ad evitare una sorta di "8 settembre", con un rompete le righe che avrebbe decretato la fine del progetto di una casa comune.
Intanto invito ad ascoltare il bel discorso con cui Franceschini si è presentato all'Assemblea.
Tra le prime dichiarazioni di intenti del nuovo segretario:
- basta con il partito leggero, meno internet e più militanza, con un forte radicamento sul territorio. Un partito che farà a meno del governo ombra varato da Veltroni
- invocazione all'unità del partito e stop alle interviste sulle divisioni all'interno del partito (insomma: i panni sporchi si devono lavare in casa)
- giuramento sulla Costituzione davanti alla lapide dei 13 partigiani trucidati dai fascisti a Ferrara nel 1943: un atto mai compiuto da nessun segretario di partito.

Un augurio di cuore a Dario Franceschini, perché il suo sarà un compito estremamente difficile.
E adesso rimbocchiamoci le maniche.

Tutte le strade del PD ripartano da Roma

Oggi Assemblea Nazionale a Roma.
Un'assemblea nata frettolosamente dopo che il partito si è trovato nel caos a causa delle dimissioni di Walter Veltroni.
Si dice che a Roma i 3.000 delegati dovranno decidere a chi affidare il ruolo di leader (seppure temporaneo).
E si parla già di scontro generazionale (ovvero, largo ai giovani!), come se la necessità fosse l'età e non le capacità.
E comunque sia, secondo me quello che si deve decidere a Roma oggi è indicare una strada che il partito dovrà percorrere, scegliere insomma una strategia e darsi un'identità bene definita. E poi, in autunno, con le primarie o con il congresso, trovare il leader che avrà il compito di guidarci nella direzione che abbiamo deciso di prendere.

giovedì 19 febbraio 2009

Apriti CIE


"Alla fine è successo, la polveriera è esplosa: ieri a Lampedusa sono arrivate le fiamme. L’incendio è scoppiato di mattina e ha distrutto la palazzina centrale del Centro di identificazione ed espulsione (CIE), con la colonna di fumo visibile fin dal centro del paese. Ad appiccare il rogo, sarebbero stati i migranti che da settimane protestano per le condizioni umilianti in cui sono costretti a vivere e per le misure adottate dal governo italiano contro l’immigrazione clandestina.
I tafferugli sono scoppiati quando un centinaio di tunisini hanno provato a sfondare dall’interno i cancelli della struttura. Poi, quando hanno capito che non ce l’avrebbero fatta, hanno ammassato materassi, cuscini e carta straccia e gli hanno dato fuoco. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati chiede di «evacuare immediatamente tutti i migranti e gli operatori che si trovano nella struttura di Lampedusa in modo da evitare intossicazioni e ustioni».
Era prevedibile la tensione non potesse reggere, ieri oggi e domani. Quando delle persone son trattate come dei numeri, come dei problemi, come un fastidio. Gli abitanti di Lampedusa l’avevano previsto. Intanto Maroni tace. E ora?"
(fonte: polisblog)

Si è spenta la voce di Woody Allen

Una vita nello spettacolo, tra la satira politica a teatro e in tv e la voce di Woody Allen al cinema. Oreste Lionello esce di scena all'età di 81 anni, dopo una lunga malattia.
Senza la sua voce e le sua capacità di recitazione, i prossimi film di Woody Allen doppiati in italiano perdono un grande protagonista.

PD: un partito da riformare?

Davvero forte la vignetta pubblicata su "Il Riformista" e interessante il dibattito che si è aperto sul giornale a proposito del futuro del partito.
Ne parleremo qui anche noi prossimamente.

TG1: quando l'informazione è repressa


Oggi nel TG1 delle 13.30 è successo un fatto curioso. Intervistando il nostro premier, la giornalista ha esordito con una domanda sulle suore italiane liberate in Somalia.
Solo che invece di citare la Somalia, la giornalista ha detto (vedi video): "... le suore liberate in Argentina...".
Poveri giornalisti! Ormai sono così repressi che si lasciano scappare questi lapsus... Probabilmente la giornalista moriva dalla voglia di chiedere a Berlusconi delle polemiche sorte a causa delle sue battute infelici sui "desaparecidos" argentini...
E meno male che quando gli ha chiesto dell'incontro con il premier inglese, l'ha chiamato correttamente Brown e non Mills!

Notizie desaparecide

In Italia i titoli dei giornali sono tutti per le dimissioni di Veltroni.
All'estero non parlano di Veltroni, ma di Berlusconi.
Pare l'accusino di essere un corruttore che si è fatto le leggi per proteggersi, e sono indignati per le sue battute fuori luogo su avvenimenti tragici (don't cry for Silvio, Argentina...).
E sono notizie che non possono passare assolutamente in secondo piano, come scrive un giornalista di VareseNews.

mercoledì 18 febbraio 2009

Yes, the end

Walter Veltroni lascia la carica di segretario del PD. Lo fa nello stesso modo con cui si era candidato: un discorso improntato su toni moderati.
Forse questa sorta di "buonismo" alla fine ha nuociuto a Veltroni, soprattutto in campagna elettorale.
Notevole e da apprezzare lo sforzo nella ricerca di un dialogo con l'altro fronte.
Però non si può dialogare con chi si mostra sprezzante ed arrogante.
Già in campagna elettorale si doveva insistere su temi come la giustizia, visto come è andata poi a finire con il Lodo Alfano. Lì Berlusconi era indifendibile.
Altri errori che si possono rimproverare:
- aver escluso i socialisti, o comunque non aver cercato una mediazione. Si è riusciti a raggiungere un accordo con i radicali: era proprio così impossibile farlo con i socialisti?
- non aver chiarito fin dall'inizio i patti con Di Pietro, ovvero: vuoi entrare nella lista? E allora gruppo unico in Parlamento, altrimenti nisba
- aver avuto sempre una linea politica ondivaga, il famoso "ma anche"
- non essere intervenuto con decisione nelle giunte di Napoli e Campania, cercando di risolvere quelle situazioni prima delle elezioni e non trascinarsele dopo, quando sono esplose in maniera devastante.
Veltroni ha avuto comunque anche dei meriti:
- ha avuto il coraggio di prendere in mano e traghettare un partito appena nato
- ha rotto i ponti con la sinistra radicale, che tanto aveva nuociuto al precedente governo
- è rimasto sempre coerente con se stesso, dall'inizio alla fine.
E tutto sommato Walter Veltroni si è dimostrato una persona onesta: dall'altra parte la leadership sarà anche più forte, ma questa qualità non possono certo attribuirsela.
Grazie di tutto, Walter.

Questa è la scuola che mi piace

Iniziative come questa dell’Istituto per il turismo “Giovanni Falcone” di Gallarate sono un'ottima base di insegnamento. Non solo per gli allievi, ma per tutti.

martedì 17 febbraio 2009

Nessun uomo è un'isola

Il titolo del post prende spunto dai versi di John Donne, citati da Ernest Hemingway nel romanzo "Per chi suona la campana".
E anche noi ci domandiamo: per chi suona adesso la campana? Per Renato Soru? Per il PD? Per il momento, sicuramente per Walter Veltroni, che ha annunciato in queste ultime ore le proprie dimissioni.
Possiamo provare comunque ad analizzare i perché di questa sconfitta, davvero pesante e cocente. Perché se è vero che il reale antagonista di Soru è stato Berlusconi, non si può nemmeno dimenticare che questi si era comunque affidato ad un candidato/prestanome, con poca personalità e capace di cadere in gaffe clamorose o farsi pescare per aver realizzato il suo programma elettorale con un copia e incolla pressoché integrale da altre fonti.
Io credo che alla fine a nuocere a Soru sia stato lo stesso Soru. Le sue qualità (testardo, orgoglioso, intransigente) che qualcuno ha definito la sua forza sono state anche i suoi punti deboli. La sua posizione poi di uomo ricco, a qualcuno può aver dato magari la sensazione di un'altra versione berlusconiana.
A me Renato Soru è sembrato soprattutto un uomo solo, e nel mio post di qualche giorno fa non è un caso che abbia messo come titolo "Soru contro tutti".
Perché Soru è rimasto solo, o meglio, si è proprio isolato: è il suo carattere, il suo modo d'agire che l'ha fatto mettere in contrasto in questi anni anche con esponenti del suo stesso partito. E non è un caso che in roccaforti del centro-sinistra come Quartu S. Elena e Iglesias sia stato battuto.
Così come non sono un caso l'affluenza in calo (67,58% degli aventi diritto rispetto alle regionali del 2004, quando votò il 71,2% dei sardi) e le numerose schede nulle (quasi 15.000, a cui si aggiungono le schede annullate volontariamente dall'elettore -circa 3300- e quelle bianche -più di 5000-).
Insomma, nonostante un programma innovativo e 4 anni di buongoverno, nonostante la sua "sardità", con il suo apparire serio e scontroso non è riuscito a coinvolgere. Anzi, ha creato incomprensioni e conflitti all'interno della coalizione (e come non dimenticare anche il Partito Sardo D'Azione, che per la prima volta nella sua storia si è schierato con la destra?).
Molti vedevano in Soru "l'Obama italiano", accarezzando l'idea che un suo trionfo lo avrebbe accreditato per una "nomination" nazionale.
Ma Obama lo abbiamo sempre visto sorridente, coinvolgente, in compagnia di Michelle, con a fianco i suoi collaboratori...
E comunque, secondo me il PD deve liberarsi dall'equivoco "Obama": il problema non sta nel trovare qui in Italia un candidato che risponda ai requisiti del neo-presidente americano. Non è l'uomo che manca, è il paese: infatti, ora, in Italia, un Obama riuscirebbe a vincere il berlusconismo? E soprattutto: in Italia uno come Obama riuscirebbe a candidarsi per farsi eleggere?

Berluschavez

Ieri si sono avuti gli esiti di 2 importanti appuntamenti elettorali, vinti entrambi da 2 leader politici che presentano inquietanti analogie: populisti, autoritari, egocentrici, scarso rispetto delle istituzioni, uso del bene pubblico come cosa propria.
Nel referendum svoltosi in Venezuela, il presidente Chavez, vincendo il referendum, potrà candidarsi nuovamente alle elezioni presidenziali ed essere rieletto una volta terminato il suo secondo mandato, puntando praticamente alla presidenza a vita. Tutti infatti si chiedono: chi fermerà ora Chavez?
La stessa domanda ce la si pone qui in Italia per Berlusconi, dopo la sua vittoria di ieri, che gli permetterà così di far reggere la Sardegna dal suo prestanome.
Praticamente Berlusconi rafforza ulteriormente la sua leadership e diventa sempre più padrone dell'Italia: di questo passo punterà anche lui ad essere presidente a vita.

P.S.: oggi però una buona notizia. Il suo ex-consulente legale Mills è stato condannato per corruzione. Mica può andargli sempre bene...

Ahiò!

Più che un'esclamazione, un grido di dolore...

lunedì 16 febbraio 2009

E' iniziato il testa a testa

E speriamo che, come dicono, i sardi ce l'abbiano più dura...
Seguite sul blog di Pippo Civati lo scrutinio.

Il presidente Galli e il cagnolinho

Questa notizia è accaduta settimana scorsa, ma merita di essere commentata.
E poi, un po' di sana pubblicità non fa mai male a nessuno, tanto meno a un politico. L'ha capito e lo sa bene Dario Galli, presidente della Provincia di Varese, che ha fatto sapere addirittura tramite comunicato stampa la notizia dell'intervento compiuto in prima persona per salvare un cane finito in mezzo alla strada provinciale e altamente a rischio di investimento.
Atto meritorio che è stato ritenuto degno di divulgazione nazionale: l'animale (nella foto) è risultato appartenente a quello che forse è il residente più famoso della provincia lombarda, vale a dire Ronaldinho.
Tra l'altro, nel comunicato stampa viene messa in rilievo l'efficienza dei servizi della Provincia. Racconta infatti il Presidente Galli: "Con l'aiuto di un camionista siamo riusciti a tenere il cane lontano dalla Provinciale e ho subito allertato l'Assessore Bruno Specchiarelli e il dirigente del settore Faunistico Augusto Conti. Nel giro di pochi minuti sul posto sono arrivati Francesco Migliarina e Mario Palomba, due agenti del Nucleo Faunistico della Polizia Provinciale. Gli agenti, hanno nel frattempo contattato il servizio accalappiacani...".
Insomma, in pochi minuti si è provveduto alla cattura dell'animale e a consegnarlo al suo famoso proprietario.
Allora sono andato subito sul sito della Provincia a cercare i vari numeri telefonici: sai mai che anche a me non capita di trovare in giro il cucciolo di Ronaldinho (cagnolinho) o magari di Kaka (kakane)...
Ebbene: sul sito non erano elencati i numeri di telefono dell'Assessore Specchiarelli e del dirigente del settore faunistico, che a quanto pare sono stati fondamentali nell'episodio di cui è stato protagonista il Presidente.
E mi sono chiesto: ma anche se non sono Presidente della Provincia e mi trovo davanti un cane brutto e randagio (che di sicuro non appartiene a Ronaldinho), i servizi della Provincia saranno celeri ed efficienti ugualmente?

domenica 15 febbraio 2009

Emergenza stupri

Bologna, Roma, Milano. Sembra un bollettino di guerra. Ma purtroppo la realtà è questa: c'è una vera e propria emergenza nazionale nel campo della sicurezza e in particolare per la violenza contro le donne: vittime che si porteranno dietro il trauma per sempre.
Si è sbagliato a sottovalutare e si sta continuando a farlo. È evidente che prima di tutto c'è un problema di controllo del territorio in aree cruciali del Paese. La strada finora perseguita non ha dato risultati: il governo infatti, da un lato fa demagogia, dall'altro taglia i fondi alle forze dell'ordine. È indispensabile, invece, aumentare finanziamenti e risorse per le forze dell'ordine.
Inutile lanciare proposte populiste come la castrazione chimica: può essere un minimo deterrente, ma non è un rimedio. E' invece più importante prevenire, e per questo occorre un piano straordinario per il controllo del territorio a partire dalle città, rendendole vivibili (in particolare le periferie) e impegnando le forze di polizia, dotandole di mezzi e degli uomini necessari.
Altra cosa sbagliata è prendersela con i giudici quando i colpevoli di questi atti turpi vengono rilasciati con una certa "leggerezza".
Sono d'accordo: la certezza della pena è l’unica maniera per garantire una civile convivenza. Si fa confusione sul garantismo. Garantismo significa che tutti hanno il diritto di difendersi, devono cioè far valere i propri diritti alla difesa. Ma una volta condannati la pena va espiata altrimenti è inutile ed è una presa in giro (e l'esempio di Bologna è lampante in proposito: ma non era stato il governo a dirci che ora le espulsioni sarebbero state più facili?).
Però i magistrati non fanno altro che applicare la normativa vigente: se l’indagato collabora, non può più inquinare le prove e non dà l’impressione di voler fuggire o reiterare il reato commesso, non può essere sottoposto all’arresto cautelare in prigione. Per questo credo che il bersaglio delle proteste debba essere questa normativa, non il giudice che l’ha applicata. Stesso discorso per le condanne inflitte che si “sgonfiano”. E’ la legge a prevedere gli sconti di pena e i benefici - dalla libertà condizionale agli arresti domiciliari - che riducono gli anni da passare in prigione.
Si colpevolizzano i giudici, che possono sbagliare, ovvio, ma ad essere sbagliate sono innanzitutto le leggi: quelle che fa il legislatore, alla quale appartengono questi splendidi politici che prima si fanno leggi ad personam, dimezzano la prescrizione dei reati, approvano gli indulti, e poi è colpa dei magistrati se le suddette leggi vengono applicate.
D'altra parte per approfondire meglio questo argomento, il libro "Toghe rotte", scritto da Bruno Tinti, procuratore di Torino, può aiutare "il cittadino che abbia voglia di capire perché molte persone condannate per reati finanziari le ritroviamo coinvolte in scandali successivi; perché perfino i reati più comuni (rapine, estorsioni, sequestri di persona, omicidi) spesso sono commessi da gente che è già stata condannata per altri reati; perché il processo termina, nel 95% dei casi, con una sentenza di non doversi procedere per prescrizione. Per capire perché accade tutto questo, è necessario sapere che cosa succede nelle aule dei tribunali e come si lavora nelle Procure. Ecco un libro che finalmente lo racconta. Se si supera lo choc di queste testimonianze offerte da vari magistrati e avvocati, sarà poi più facile valutare le esternazioni in materia di giustizia che provengono dal politico di turno, di volta in volta imputato, legislatore, opinion maker, e spesso contemporaneamente tutte queste cose."

Soru contro tutti

E' arrivato il giorno delle elezioni regionali in Sardegna. Un evento che sta suscitando grande interesse. La sfida Soru-Berlusconi ed il suo prestanome Cappellacci (scelto perché è il figlio del suo commercialista), è in effetti qualcosa di più di un semplice rinnovo di un consiglio regionale: rappresenta un test di rilevanza nazionale.
Berlusconi infatti ha giocato grosso: prima d’ora non si era mai visto un capo di governo partecipare con tanta passione e tanto dispendio di tempo ad una campagna elettorale regionale.
Anche Soru è andato fuori dagli schemi: non si era mai visto un Governatore sfidare il proprio partito, dato che i notabili più datati sono stati fatti fuori dalle liste elettorali.
Abbiamo detto che Berlusconi ha giocato grosso: in effetti alla fine è lui che rischia di più. Se dovesse vincere rafforzerà sì la sua leadership, ma deve essere una vittoria con ampi margini. Vincere anche di misura potrebbe essere una mezza sconfitta, tenendo conto dei mezzi messi in campo e del fatto che il vero candidato è lui, e non lo sconosciuto Cappellacci (che poi tanto sconosciuto non è, visto che è stato assessore regionale al bilancio della Giunta Masala, prima dell’avvento di Soru. Al termine del suo mandato Cappellacci pose la firma al peggior bilancio della storia dell’autonomia sarda portando il debito totale, il disavanzo della pubblica amministrazione e i mutui autorizzati per far fronte alle spese, a livelli mai visti).
Praticamente quasi ogni week-end Berlusconi è stato in Sardegna a fare comizi, promettendo l'attivazione di opere pubbliche "finanziabili già ora" per ottenere i voti dei sardi.
E quando non poteva Lui, si sono prestati i suoi ministri, anche loro con altre vane promesse.
Come Scajola, che ha promesso che in Sardegna non saranno mai costruite centrali nucleari.
Oppure come Zaia (che non contento di aver utilizzato voli di Stato -e quindi facendo campagna elettorale a carico dei contribuenti- aveva chiesto anche di scorrazzare per la Sardegna utilizzando auto della Guardia Forestale), che invece si è impegnato ad acquistare quintali di pecorino sardo.
Chissà se fosse andata la Carfagna cosa avrebbe promesso...
Certo che la lotta è stata davvero impari: Davide Soru contro Golia Berlusconi. E speriamo che l'esito finale di questo scontro ricalchi l'originale.
Noi confidiamo nell'orgoglio dei Sardi, nella loro convinzione di farcela da soli senza l'illusione di regalie.
Perché la vittoria di Soru in queste elezioni potrebbe significare l'inizio del rilancio del PD e di tutta la democrazia e il declino del governo Berlusconi.

Castella

Una classe di politici disposti a tutto per la poltrona.

sabato 14 febbraio 2009

Flexsecurity, un'idea contro il precariato

Flexsecurity è un progetto ideato dal senatore PD Pietro Ichino, che consentirà un NUOVO SISTEMA DI PROTEZIONE DELLA STABILITA’ DEL LAVORO.
Nel blog dell'amico Antonino Leone trovate i testi di alcune lettere aperte a sostegno di questa interessante iniziativa.
E' importante che la sosteniamo tutti: ne va del futuro dei nostri giovani e della nostra economia.

La Gelmini non vuole prendere lezioni

Il Cnpi (Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione), consultato dal suo stesso Ministero, boccia la sua riforma.
E MaryStar che fa? Cambia la riforma? No, vuole riformare il Cnpi.

Lega Nord: un po' di confusione?

Oggi ho visto esposto nella piazza di Vedano Olona un manifesto curioso della Lega Nord (lo vedete qui a fianco).
Curioso perché parla di no alla cementificazione, salvaguardia del verde ecc.
Eppure, è strano, perché se c'è una cosa che tanti sindaci leghisti della zona stanno facendo è proprio quello di cementificare a più non posso.
Senza scordarci poi dell'emendamento presentato dall'assessore regionale Davide Boni (Lega Nord) e che prese il nome di "legge ammazzaparchi", perché avrebbe di fatto delegittimato gli Enti Parco facilitando l'espansione edilizia nei 24 Parchi Regionali.
Forse c'è un po' di confusione, visto che non c'è molto collegamento tra quanto detto e quello che alla fine viene fatto.

Amori clandestini

E' stato un amore contrastato.
Ma poi è arrivato il lieto fine.
Perché l'amore è così forte che trionfa anche sulle leggi.
Soprattutto quando, anche se sono leggi assurde, ci sono amministratori di buon senso.
BUON SAN VALENTINO A TUTTI!

venerdì 13 febbraio 2009

Crisi: e mentre Berlusconi si preoccupa, il PD di Varese se ne occupa

Domani 14 febbraio a partire dalle ore 10, al centro congressi Ville Ponti a Varese, il PD provinciale dedica l'intera giornata ad un convegno dal titolo: "Resistere e investire per il futuro".
Un'occasione per valutare i dati della crisi occupazionale e le possibilità di trasformare la crisi in opportunità per il nostro territorio.
Interverranno personalità del mondo economico, politico, istituzionale, industriale, sindacale della provincia di Varese.
L'invito, esteso a tutti, offre la possibilità di ascoltare, riflettere, confrontarsi in un rapporto costruttivo tra cittadini, mondo del lavoro e delle istituzioni.

E l'ottimismo?

Comincia a preoccuparsi. Forse si sta rendendo conto che le misure prese dal suo governo sono inefficaci.
Se non si sente all'altezza (nessun riferimento ironico) si faccia pure da parte, così si tranquillizza.
Lui e soprattutto noi.

Il governo non rinnova le rinnovabili

Nel decreto "Milleproroghe" un altro duro colpo all'ambiente.
Non capisco se questo governo fa il furbo o è proprio arretrato...
Intanto protestiamo aderendo alla catena dei blog:
ilKuda, CernuscoTV, Osservatorio sul Razzismo in Italia, Zadig, Follonica, Marcella Zappaterra, Alessandro Ronchi, Verdi Forlì-Cesena, Verdi Emilia Romagna, BaseVerde, Blog del Giorno, Letizia Palmisano, LETIZIA'S BLOG, Fiore Blog, Verdi di Ferrara, il Derviscio, Ciwati, PD Cogliate, Sale del mondo, Informazione senza filtro, Ladri di marmellate, Resistenza civile, Life in Italy, Ma'pe iabbu, Maurizio Baruffi, Dea Maltea, Eco, Sciura Pina, SpreadRSS, Tau2 Zero.

giovedì 12 febbraio 2009

Il PD in piazza per il bene dell'Italia

Tutti insieme per 3 giorni a difendere il Presidente Napolitano e la democrazia!
Perché la Costituzione unisce e non divide.
Perché diciamo NO al potere nelle mani di uno solo.

E Vedano Olona si illumina di meno!

Il Comune di Vedano Olona aderirà anche quest'anno a "M'illumino di Meno", l'iniziativa lanciata da Caterpillar, il famoso programma di Radio2.
Da domani 13 febbraio fino al 28 marzo 2009, nella grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico, l'Amministrazione Comunale darà il via e coordinerà una serie di iniziative che coinvolgeranno tutto il paese.
In particolare, simpatica la proposta dei ristoratori vedanesi: per la serata di venerdì 27 marzo 2009 un menù particolare da gustare a lume di candela.
Tutti sono invitati: a cena... e ad illuminare di meno!

Una legge a favore dei pedofili

Un magistrato fa un illuminante esempio di come il ddl Alfano sulle intercettazioni telefoniche (proposto da PdL e Lega) non solo limiterà le indagini delle forze dell'ordine ma legherà loro le mani per perseguire reati di criminalità comune, come omicidi, violenze sessuali, rapine, truffe, estorsioni, corruzione, pedopornografia e anche sequestro di persona a scopo di pedofilia, per i quali oggi le intercettazioni sono fondamentali.
Il governo si difenderà dicendo che questa legge servirà a porre un freno "all'inaudito scandalo delle intercettazioni telefoniche che mettono a rischio la privacy dei cittadini".
Ma intanto un emendamento del decreto "Milleproroghe" consentirà ai call center di ignorare proprio la legge sulla privacy.

mercoledì 11 febbraio 2009

Giù la maschera!

Arrestati due fratelli che hanno rapinato una banca con le maschere di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri.
Chissà, o è per il clima di "Carnevale" o forse speravano nel "lodo Alfano"...

martedì 10 febbraio 2009

Quando il silenzio non significa sottomissione, ma rispetto del dolore

Stefano Tosi, segretario provinciale del PD di Varese, spiega perché il PD varesino ha scelto il silenzio sulla penosa vicenda Englaro, rinunciando a iniziative o manifestazioni di piazza.

Il Darwin boccia la Gelmini

Una lettera a cui non è mai arrivata risposta. Ma se MaryStar ha imparato bene dal Suo Maestro, dovrà solo dichiarare di non averla mai ricevuta.

BOBOcop

Non è un nuovo personaggio del mondo della celluloide, ma l'assurdo progetto di "polizia regionale lombarda" proposto in Consiglio Regionale dalla Lega e avallato da Roberto "Bobo" Maroni.
Così assurdo, che anche i suoi alleati lo respingono.

Avvoltoiariello

Forse, anche in segno di rispetto, sarebbe meglio evitare di farsi prendere dalla foga e abbassare i toni. Perché poi, dall'immagine che dai, ottieni ESATTAMENTE l'effetto contrario.

GASP! Gasparri...

Non perde il vizio di spararle grosse. Soprattutto contro i Presidenti.
E dopo Obama, se la prende con Napolitano.
Stavolta a riprenderlo ci pensa giustamente Gianfranco Fini.
Il PD l'aveva già fatto duramente, e non si era sbagliato.

Requiescat

E adesso basta. Lasciatela riposare in pace.

lunedì 9 febbraio 2009

Le precisazioni di Maroni

Apprezziamo le dichiarazioni rilasciate da Roberto Maroni nel corso del programma "L'elefanté" su Radio24.
Sull'emendamento della Lega sulla denuncia da parte dei medici dei clandestini, ha detto: "Non abbiamo introdotto alcun obbligo di denuncia dei clandestini da parte dei medici, abbiamo semplicemente eliminato il divieto della possibilità della denuncia".
Prime, invece vigeva "... il divieto per i medici di segnalare i clandestini. Si arrivava così all'aberrazione che un medico che voleva segnalare un clandestino commetteva un reato".
In sostanza, non vi è l'obbligo di denuncia. E la cosa ci dà un po' di sollievo.
Per quanto riguarda le ronde, invece, Maroni ha affermato: "Se ci fossero state le ronde là dove ci sono stati recenti episodi di stupri, forse questi stupri non sarebbero avvenuti".
Poi, ha spiegato che "Le ronde sono associazioni di cittadini disarmati, muniti di telefoni cellulari, che segnalano eventuali problemi alle forze di polizia".
Caro Ministro, qui non siamo tanto d'accordo con lei. Certo, dei cittadini sono liberi di associarsi e contribuire alla sicurezza delle strade e delle città.
Però:
- a pensare alla sicurezza toccherebbe alle forze dell'ordine, a cui però sono stati tagliati fondi per mezzi e personale, e quindi non possono garantire la loro presenza
- l'emendamento originale proposto dalla Lega prevedeva le ronde ARMATE. E' stato poi un emendamento proposto dal PD ed accolto dal Senato a "disarmare" le ronde;
- stupri ed altri atti di delinquenza si potrebbero evitare ancor di più se si rendessero vivibili le periferie delle città, invece di lasciarle nel degrado.

Chiaro e Tondo

Alle vaneggianti affermazioni di Berlusconi su Eluana («Mi dicono che ha un bell'aspetto»), risponde Renzo Tondo, il governatore del Friuli: "Io l'ho vista, Englaro ha ragione".
Eppure papà Beppino (accusato tra l'altro dal premier di voler solo liberarsi di un fastidio: «A me sembra che non ci sia altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodità. Tutto qui») ha invitato Berlusconi a vedere di persona Eluana, per rendersi conto di persona della situazione.
E a dire la verità, lo aveva già invitato con una lettera 5 anni fa a interessarsi della vicenda di sua figlia. Allora però Eluana non faceva comodo a Berlusconi, come oggi. E così Beppino Englaro, non avendo ricevuto risposta, si è dovuto rivolgere ai tribunali.
Ovviamente, Palazzo Chigi, come è sua consuetudine, smentisce. E facendolo, sempre come è sua consuetudine, mente.
Altro che "cultura della vita", qui siamo ci troviamo di fronte alla "cultura della menzogna"!
Perché la verità è questa: l'obiettivo di Berlusconi è attaccare la Costituzione, a dir suo filo-sovietica, e portare il potere legislativo in una sola mano: la sua.
E con questa affermazione, condividiamo la posizione di Veltroni. Se sognava di farlo, Berlusconi se lo scordi: uno come lui al Quirinale non ci deve andare assolutamente.
E anche per questo, invitiamo tutti ad aderire all'appello lanciato per la difesa della Costituzione e della Democrazia.

sabato 7 febbraio 2009

Quando la scuola combatte l'ignoranza chiamata razzismo

Professori e alunni della scuola media Silvio Pellico di Varese hanno realizzato un video contro il razzismo. Una risposta educativa di un istituto da anni impegnato nell'integrazione degli alunni di diverse nazionalità.
Mesi fa una ex studentessa della scuola di origini marocchine era stata protagonista di un grave episodio di razzismo.

fonte: VareseNews

Staccate la spina. A Berlusconi.

Ne spara così tante e grosse, che finisce come sempre per smentirsi.

Differenze degne di NOTA

Purtroppo il confronto è davvero impietoso: rispetto a noi, in America è proprio tutta un'altra musica...

Non si vuole far vivere Eluana, si vuole uccidere la Costituzione

Sulla triste e penosa tragedia di Eluana io credo proprio di non aver certezze.
Io ritengo che la vita sia sacra, e quindi, chissà, forse al posto di suo padre Beppino mi comporterei diversamente: se avessi anch'io una figlia in quelle condizioni, sono tentato di pensare che nutrirei fino all'ultimo la speranza di un suo risveglio dal coma vegetativo che la imprigiona da anni, come nel caso di Eluana.
Ma io non mi trovo in questa situazione. E forse per questo mi è anche facile fare queste considerazioni.
Non so poi se sia vero o no che la volontà di Eluana fosse quella dichiarata da suo padre, e cioè di preferire la morte a questa vita vegetativa. Per questo c'è stato tutto un iter giudiziario, con tribunali e testimoni che hanno portato, attraverso 3 gradi di giudizio, alla sentenza definitiva: Eluana ha il diritto di morire, o se preferite, di non vivere.
E che lo si voglia o no, il potere giudiziario ha quindi colmato una lacuna causata ancora una volta dalla inefficienza della politica, che in tutti questi anni non è riuscita a promulgare una legge sul testamento biologico.
E la politica, invece di trarre una lezione e rispettare col silenzio, che fa? Trasforma il corpo di Eluana in un campo di battaglia. Un'ulteriore violenza alla sofferenza patita da questa ragazza e la sua famiglia.
Perché l'atto di Berlusconi non è a difesa della vita di Eluana, ma è solo opportunismo e voglia di scontro.
Forse è esagerato chiamarlo tentativo di "colpo di Stato", ma ci troviamo comunque di fronte ad un vero e proprio attacco alla Costituzione ed al Quirinale, un braccio di ferro istituzionale che non si era mai visto.
E bisogna tenere a mente che è la separazione dei poteri la Regola che ci garantisce dalla dittatura.
Meglio sarebbe stato da parte di tutti lasciare fare a questa vicenda il suo corso (d'accordo o no) e rimediare IN PARLAMENTO, evitando così che in futuro ci si trovi a fare i conti con altri casi Englaro.
E ora speriamo che questa brutta piega non faccia di un obbrobrio la legge sul testamento biologico che si andrà a discutere in Parlamento.
Da questa allucinante (e pericolosa) situazione si può infine trarre un'analisi del comportamento tenuto dalle prime 4 cariche dello Stato: la schiena dritta del Presidente Napolitano, che non si piega ai diktat nel pieno rispetto dei principi della Costituzione; la protervia di Berlusconi, che calpesta le regole dello Stato di Diritto; la criticità acuta di Fini, che mettendosi al fianco del Quirinale onora ancora il suo ruolo di Presidente della Camera; e infine, spiace dirlo, la subalternità verso il premier da parte del Presidente del Senato Schifani.

venerdì 6 febbraio 2009

Freccia Rotta

Un giorno per raggiungere Roma partendo da Milano: più che alta velocità, direi alta incapacità.

Basta che respiri...

Sul triste caso di Eluana è davvero difficile fare del sarcasmo, però di fronte a dichiarazioni come le Sue, viene proprio da chiedersi:
Presidente, ma parla sul serio o Lei pensa davvero solo a "quello"?

Obama impone un tetto di paga ai manager, Berlusconi rischia di togliere il tetto di casa ai poveri Cristi.

Davvero una bella differenza di strategie politiche tra il governo Obama e quello di Berlusconi, con provvedimenti proprio all'opposto: quello americano pensa a porre un limite ai compensi milionari dei supermanager, il nostro invece, nel decreto anti-crisi, inserisce la norma (art. 32) per cui chi è indebitato di soli 5.000 euro correrebbe il pericolo di vedersi pignorare la casa e di esserne espropriato, senza una preventiva iscrizione di ipoteca.
Tra l'altro, parlando di tetto alle paghe dei manager, il precedente governo Prodi aveva posto un limite agli stipendi dei manager pubblici, ma il governo Berlusconi, subito dopo aver provveduto ad approvare le varie leggi ad personam sulla giustizia, ha pensato bene di annullare quel provvedimento.
Non solo c'è da rammaricarsi per come è lontana l'America, ma a questo punto si rimpiange anche Prodi.

giovedì 5 febbraio 2009

Un emendamento al giorno leva il medico di torno

Criticare la Lega e le sue iniziative è come sparare sulla Croce Rossa. E mai come ora questo paragone pare azzeccato.
Oggi infatti il Senato ha approvato l'emendamento presentato dalla Lega, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo, che dà la possibilità per i medici di denunciare i clandestini che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche.
Un'idea non solo vergognosa, ma anche pericolosa, perché si corre il rischio che clandestini con malattie che portano dal loro paese non si facciano curare, con conseguenze per la stessa sanità pubblica.
E oltre a rivelarsi un boomerang sul piano della salute pubblica, questa norma va contro l'etica e la deontologia, andando contro il rispetto del giuramento di Ippocrate, della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Si sono già levate dure critiche da esponenti di primo piano della Medicina e anche della Chiesa, come Mario Falconi, presidente Ordine Medici Roma, e l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi.
E l'associazione "Medici Senza Frontiere", si è fatta promotrice insieme ad altre organizzazioni sanitarie della campagna di mobilitazione "Divieto di segnalazione", in cui viene ribadito un importante concetto:
SIAMO MEDICI E INFERMIERI, NON SIAMO SPIE.

Ronde padane, ma senza armi: questa sì che è sicurezza!

Il Senato ha approvato oggi l'articolo 46 che introduce le ronde dei cittadini, ma, grazie all’approvazione di un emendamento del PD, appoggiato dal governo e dal relatore, viene specificato che non dovranno essere armate e che non potranno «cooperare all'attività di presidio del territorio», come invece prevedeva il testo licenziato dalla Commissione.
Quindi, sì alle ronde, ma non armate: meno male, così i cittadini potranno continuare ad uscire di casa alla sera senza avere paura (e qualche imbecille eviterà magari di spararsi addosso da solo).

Per la Lega 3 sonore bocciature

Stavolta non si tratta del rampollo di Bossi, ma del voto in Senato su tre emendamenti presentati dal partito del Carroccio.
Adesso aspettiamo una bocciatura anche da parte degli elettori.

ECO-INCENTIVI SULL'AUTO: UNA FOGLIA DI FICO PICCOLA PICCOLA

Riceviamo e pubblichiamo:

"Tornano gli incentivi statali all'acquisto dell'auto, mascherati anche questa volta da aiuti ambientali. In realtà con l'ambiente hanno poco a che vedere: il decreto legge che sarà licenziato tra dieci giorni, prevede infatti un bonus di 1500 euro per l'acquisto di un'auto Euro 4 o Euro 5, elettrico o ibrido con emissioni non oltre 140 g/km di CO2 se benzina o 130 g/km se diesel. Insomma, il governo italiano premia con un incentivo "verde" l'acquisto di auto che emettono ben di più di quanto stabilito come obbligatorio dall'Unione Europea, per gli standard dei prossimi anni (1).
Quindi gli eco-incentivi sono tutto tranne che ecologici. La misura sembra invece finalizzata puramente al sostegno dell'industria dell'auto, in particolare della Fiat. Se prendiamo in esame le emissioni di CO2 medie della Fiat si può vedere come queste si attestino a 137 g/km (2) e questo dato indica che con gli incentivi si potranno acquistare circa due terzi di tutti i modelli della casa automobilistica in questione. Guarda caso il governo sta elaborando il pacchetto in fretta e furia poco dopo l'annuncio del problematico bilancio della Fiat. “La spennellatura di verde, non riesce a nascondere il fatto che, di fronte alla minaccia della crisi, si continua a premiare chi inquina. Manca però una qualsiasi strategia volta a trasformare la crisi in un’oppurtunità di innovazione - ha detto Daniel Monetti di Terra! - Il governo ha scelto di pagare bonus sull'acquisto dei due terzi dei modelli auto, invece di fare scelte strategiche”.
Una delle prime misure dell'amministrazione Obama è stata quella di spingere per la produzione di un milione di auto elettriche, da attivare in cinque anni (3). Il governo svedese sta incontrando l’intero settore dell’industria dell’energia per sviluppare un sistema di infrastrutture aperto alla competitività per l’approvvigionamento di energia alle auto ibride ed elettriche (4). Il governo irlandese permetterà alle aziende del paese di scaricare al 100% l’acquisto di veicoli elettrici (5).
“In Italia invece il governo assicura incentivi pubblici a un modello di industria dell'auto destinato all'estinzione - ha continuato Monetti- e invece di aiutare i costruttori a rispondere alle sfide del nuovo secolo, innanzitutto sull'efficienza energetica, il governo pompa denaro pubblico in un dinosauro chiaramente in crisi, risparmiandogli la necessità di battere strade innovative. In questo modo saranno altri a vincere le sfide tecnologiche, mentre a noi resterà il peso di un'industria arretrata e protetta
".


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(1) A Dicembre l'Unione europea ha approvato un regolamento che fissa il livello medio di emissioni di CO2 delle auto di nuova fabbricazione a 130 g/km a partire dal 2012, da ottenere con miglioramenti tecnologici dei motori. Una riduzione di ulteriori 10 g dovrà essere ricercata attraverso tecnologie di altra natura; quindi in Europa si mira ad un target di 120 g CO2/km.

(2) http://www.quattroruote.it/eco10x10/articolo.cfm?codice=132725>http://www.quattroruote.it/eco10x10/articolo.cfm?codice=132725

(3) http://edition.cnn.com/2009/TECH/02/02/electric.vehicles/

(4) http://www.endseurope.com/20527?referrer=channel%2Dtransport

(5) http://www.thegreencarwebsite.co.uk/blog/index.php/2009/02/02/ireland-sets-electric-vehicle-goal/
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Daniel Monetti
Terra! www.terraonlus.it