domenica 19 giugno 2016

Facciamo fronte comune!


Si vota oggi ai ballottaggi in 126 Comuni d'Italia. Un caloroso in bocca al lupo (è proprio il caso di dirlo) ai candidati appoggiati dal PD, in particolare a Davide Galimberti a Varese (una città che ha il diritto di ripartire dopo passa 20 anni di malgoverno leghista), a Edoardo Guenzani a Gallarate e a Beppe Sala a Milano, per continuare il buon lavoro del sindaco Pisapia. E oltre agli auguri occorre il voto unanime e convinto di chi vuole un futuro per l'Italia.

venerdì 10 giugno 2016

Gha zem

Nel senso di "ci siamo, con il gazebo": domani, sabato 11 giugno, dalle 10.00 alle 12.30, saremo presenti in Piazzetta della Pace a Vedano con un gazebo PD.
Sarà l'occasione per raccogliere le firme per il referendum costituzionale di questo autunno, rinnovare le iscrizioni al Partito per l'anno 2016 (e raccoglierne, eventualmente, di nuove) e ritrovarci tutti quanti dopo diverso tempo.

martedì 7 giugno 2016

V(u)oti d'aria

La singolarità del dopo elezioni in Italia, è che nelle dichiarazioni dei leader dei partiti dopo lo spoglio dei voti, hanno vinto tutti. O comunque non ha perso nessuno. Nelle amministrative 2016 però un'attenta analisi dimostra che quasi nessuno può esultare per il proprio risultato.
Il PD, pur risultando la forza politica più forte e radicata, si è comunque ridimensionato, perdendo parte della la spinta propulsiva "renziana" che l'aveva fatto trionfare alle Europee del 2014. I risultati delle grandi città illustrano bene il disagio dei Democratici: Napoli è stato un disastro, a Roma Giachetti è entrato a stento nel ballottaggio, a Torino e Bologna siamo costretti ad affrontare il secondo turno, e a Milano non si è riusciti a sfruttare l'effetto Pisapia, ottenendo un risicato vantaggio al primo turno sul centrodestra. Rimaniamo il primo partito in Italia, ma abbiamo perso comunque elettori.
Il centrodestra è arrivato disastrato, per cui ogni risultato poteva andargli bene (peggio di com'era...). L'unica eccezione è rappresentata da Milano, dove si è rinsaldato attorno ad un candidato credibile. Se si vanno a prendere le singole forze che compongono la coalizione comunque ci si rende conto che Forza Italia è abbastanza inesistente; Salvini ha combinato poco o niente (la Lega ha anzi perso voti in roccaforti storiche come Varese); Fratelli d’Italia e altre estreme destre sono stati piuttosto ininfluenti e sono stati battuti a Roma, la città dove sono più forti.
Il M5S ha fatto un paio di exploit, a Roma (dove sembra Tiziana Raggi sembra essere favorita all'elezione a sindaco) e a Torino, riuscendo a portare al ballottaggio il sindaco uscente Fassino del PD; ma si ferma lì, dimostrando di non avere una presenza locale e territoriale (a Varese non si è nemmeno presentato) e mettendo in risalto una frenata a quella che sembrava una spinta progressiva.
Infine, le sinistre: non la sinistra, ma appunto le sinistre, perché capaci di scindersi perfino tra loro e incapaci alla fine di raccogliere anche il minimo risultato utile.
Alla fine, a ottenere la miglior performance è ancora il partito dell'astensione (purtroppo sempre in crescita). Ma anche questa fazione non può certo gioire: se questi cittadini non sono andati a votare è per il malcontento che hanno verso la politica.
Se poi qualcuno vuole vedere un'analisi fatta attraverso i numeri, può andare qui.