E' quanto emerge dalle rivelazioni di Wikileaks, negli ultimi due cablogrammi dell'ambasciatore Usa a Roma David Thorne in cui vengono segnalate critiche, perplessità e sospetti dell'amministrazione Usa sulla scellerata "legge Romani".
"La legge darà possibilità di bloccare o censurare qualsiasi contenuto e favorirà le imprese di Silvio Berlusconi di fronte ai suoi competitor, attraverso un modello di business familiare in cui Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere del governo in questo modo sin dai tempi del primo ministro Bettino Craxi".
Inoltre "la legge sembra scritta per dare al governo il potere di censurare o bloccare qualsiasi contenuto di Internet se il governo lo ritiene diffamatorio o che alimenti attività criminali, ed offrirebbe così le basi per intraprendere azioni legali contro le organizzazioni di mezzi di comunicazione che dovessero entrare in competizione politica o commerciale contro membri del governo".
Non solo: "la legge italiana potrebbe essere un precedente per Paesi come la Cina, che potrebbero copiarla o portarla a giustificazione dei propri attacchi contro la libertà di espressione".
In pratica, grazie a gente come Berlusconi e Romani, che si fanno gli interessi propri a scapito di progresso, libertà e democrazia, siamo visti addirittura come Paese più arretrato ed antidemocratico rispetto ad un regime come la Cina.