Milano, 11 dicembre 2010. Convegno “La Lega contro la mafia al nord”, organizzato dalla Lega Nord presso la sede della Regione Lombardia, a cui è stato invitato Don Luigi Ciotti, presidente di "Libera".
Un giornalista de "Il Fatto quotidiano", durante un'intervista a Davide Boni (Presidente Consiglio regionale Lombardia) e Mario Borghezio (Europarlamentare), rivolge una domanda precisa.
Intervistatore: “Le ricordo i titoli della Padania, degli anni ’90. Cosa è cambiato?″.
Davide Boni: “Cambia che qualcuno, in antichità, ha detto che Parigi val bene una Messa“.
Mario Borghezio, cercando di minimizzare: “Erano epiteti politici“.
Boni: “Il federalismo ci porta a bere qualche calice amaro in più“.
Borghezio: “Qualche amaro calice nel senso che ci sono state delle difese molte tenaci nei confronti di personaggi che forse andavano scaricati“.
Boni: “Oggi siamo al governo e abbiamo stretto un patto con alcuni alleati. L’obiettivo sta arrivando, quando ci sarà il federalismo cambieranno anche altre situazioni“.
Risposte che si commentano da sole. Soprattutto alla luce delle contraddizioni che emergono dalla tanto decantata riforma del federalismo. E tenendo conto del fatto che non ci pare che all'interno del Pdl il federalismo veda tutti favorevoli. Oltretutto, ad oggi, sono stati proprio centrosinistra e PD le uniche forze politiche ad agire positivamente in questa direzione:
- con il disegno di legge Bassanini del 1997, che concedeva maggiore autonomia agli enti locali
- con la legge di riforma costituzionale n. 3 del 2001 (studiata dal governo Amato), che introduceva nella Costituzione il concetto di federalismo
- con la bozza Violante, che prevedeva un "Senato federale" e usata come base di partenza dall'attuale maggioranza per la presunta riforma del federalismo
- e per finire (e questo Boni dovrebbe saperlo bene) con il completamento dello Statuto della Lombardia, la nostra regione, il cui artefice è da tutti considerato Giuseppe Adamoli, presidente della Commissione Statuto nella scorsa legislatura.
Non è che il federalismo, da propaganda elettorale, adesso diventa anche un alibi?
Vero comunque quello che ha detto Don Ciotti nel corso del convegno: l'antimafia non ha un colore politico definito.
E nemmeno la mafia, aggiungiamo noi.