Sono stati presentati in questi giorni ben tre libri che riguardano la Lega: due direttamente, mentre il terzo la chiama parzialmente in causa.
I libri esplicitamente dedicati sono:
- "Umberto Magno - L'imperatore della Padania" il libro-inchiesta del giornalista Leonardo Facco
- "Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere", di Eleonora Bianchini, giornalista che collabora con il "Fatto quotidiano".
"Umberto Magno" è la biografia non autorizzata sul leader della Lega. Una documentazione che si basa su fatti, episodi e ricordi personali dell'autore (che ha un passato leghista), come ad esempio l'iscrizione di Bossi al PCI (che lui ha sempre negato), gli affari poco limpidi ed i vari flop economici della Lega (tipo la banca CredieuroNord e le cooperative padane), il nepotismo da sempre imperante nella Lega.
Il ritratto che ne esce di Umberto Bossi da questo libro-inchiesta è decisamente duro e severo: «è il responsabile principale della trasformazione della Lega in un soggetto politico partitocratico, dove agli scandali si uniscono le truffe perpetrate ai danni, in primis, dei militanti e simpatizzanti».
Di tono diverso il lavoro di Eleonora Bianchini (qui la prima recensione), che analizza il fenomeno Lega in tutti i suoi aspetti: il linguaggio fatto di slogan e di ambigue semplificazioni (tipo il federalismo); gli interessi in settori come la sanità, la scuola, le banche; l'occupazione delle poltrone; gli attacchi contro le minoranze (i meridionali ieri, immigrati e omosessuali oggi). "Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere" ha poi il merito di attingere al lavoro in questi anni svolto in Rete dai blogger.
Il terzo libro parla invece dell'infiltrazione della 'ndrangheta al Nord. Si intitola "Metastasi", scritto da Gianluigi Nuzzi (giornalista di "Libero", già autore di "Vaticano Spa") e Claudio Antonelli. Un volume che offre un quadro preoccupante del nostro territorio, in cui la ‘ndrangheta è riuscita a permeare il tessuto sociale anche ad alti livelli della politica e dell'imprenditoria, senza essere individuata, e che si basa sulle rivelazioni del pentito Giuseppe Di Bella. Dichiarazioni che però sono al vaglio della magistratura, per essere accertate e comprovate, per cui il libro è infarcito di omissis, nomi di politici e di colletti bianchi secretati. Come, appunto, quando viene chiamata in causa la Lega, nelle vesti di un suo senatore e dirigente di spicco a Lecco, che sarebbe stato sostenuto dai voti della criminalità organizzata, e che nel libro viene chiamato "Gamma": una vicenda tutta da verificare.
Un trittico letterario che oltre a fornire informazioni e dati di sicuro interesse, evidenzia come, nel bene e nel male, la Lega sia il fenomeno politico più rilevante nel panorama italiano degli ultimi 20 anni.