venerdì 31 maggio 2013

Bocciate le primarie a Varese

A Varese, al prossimo Congresso del PD, il nuovo segretario provinciale sarà eletto senza le primarie: è stato deciso nell'ultima riunione dell'assemblea provinciale del Partito (oltretutto largamente disertata, e ci sarebbe da chiedersi il perché), dove è stata bocciata la proposta dei Giovani Democratici, che chiedeva appunto di eleggere il prossimo segretario provinciale con le primarie.
In un momento così delicato per il PD e la politica, una vera e propria scelta autolesionista: insomma, continuiamo a farci del male.

Roccaforte della 'ndrangheta

Roccaforte del Greco, comune della Calabria sciolto tre volte per infiltrazioni di 'ndrangheta, dove nulla si muove se le famiglie mafiose non vogliono: nemmeno le elezioni.

Stare al giogo

Dopo l'Imu, ecco l'annuncio per il via alla riforma della Costituzione. A parlare è Letta, ma le parole sono di Berlusconi: fosse stato lui presidente del Consiglio e avesse proposto di toccare la Costituzione, ci sarebbe stata la rivolta in Parlamento. Il pericolo è davvero grande, e la revisione della Costituzione è un argomento estremamente delicato: nel Partito sono molti ad avere preoccupazioni e dubbi a riguardo. Soprattutto se si segue la linea imposta dal centrodestra. E non si comprende nemmeno il perché dell'urgenza di questa riforma, quando abbiamo ben altre priorità. Letta si giustifica dicendo che "dobbiamo mantenere l'impegno preso con Napolitano". Ma il Presidente aveva chiesto come prima cosa la riforma della legge elettorale, che invece è stata accantonata, come ha voluto il Pdl.
Il governo procede quindi nel portare avanti l'agenda Berlusconi: d'altra parte o fai come voglio io o si chiude. Così abbiamo un governo che vivacchia sotto ricatto, e di conseguenza anche il PD è costretto ad adeguarsi, compreso chi la pensa diversamente. E ci si chiede come possano funzionare un esecutivo e un Parlamento così malmessi, che anziché fare il bene del Paese finiranno per fare gli interessi di pochi, uno in particolare.
Se il Presidente Letta è la persona onesta e seria che abbiamo sempre stimato, abbia l'orgoglio di alzare la testa e ribellarsi. Altrimenti, se continua a sottomettersi, diventerà anche lui parte integrante del gioco.

giovedì 30 maggio 2013

La Carta Regionale va fuori servizio

La Carta Regionale dei Servizi (CRS) scomparirà nel 2015: da settembre, infatti, verranno sostituite le tessere in scadenza con la Carta Nazionale dei Servizi, l’omologo nazionale della card lombarda.
Il problema è che la CRS è costata un miliardo e mezzo di euro in dieci anni (tra l'altro con un basso utilizzo da parte dei cittadini, se non come abbonamento dei mezzi pubblici e come carta sconto benzina) e ora rischia di finire in nulla: un altro dei progetti faraonici di Formigoni, che con le sue "eccellenze" ha svuotato le tasche dei contribuenti lombardi.
Come non bastasse, Lombardia Informatica (azienda controllata della Regione, che si era occupata del progetto CRS) ha intenzione di passare alla cessione del ramo d’azienda relativo all’assistenza, spogliando così la società di un prezioso servizio e di 50 addetti coinvolti.

L'UE promuove l'Italia ma boccia il governo

La Commissione UE chiude la procedura per deficit eccessivo contro l'Italia, permettendo così di sbloccare 12 miliardi di risorse. La stessa Commissione però sottolinea come debba essere fondamentale innanzitutto "trasferire il carico fiscale da lavoro e capitale a consumi, beni immobili e ambiente", ovvero spostare le tasse dai redditi ai patrimoni: esattamente il contrario di ciò che sta facendo il governo Letta, che intende abolire l'Imu, obbedendo agli ordini di Berlusconi. E il problema è che togliere l'Imu, secondo il commissario Olli Rehn, porterà margini più stretti sui conti, e tutti gli sforzi e i sacrifici fatti dagli italiani potrebbero essere così vanificati (e non è un caso che le previsioni dell'Ocse sulla ripresa del nostro Paese siano al ribasso).

Non ci sta speranza

Che si abolisca il porcellum: la mozione Giachetti, che tendeva a sostituirlo con un ritorno al Mattarellum, è stata bocciata come aveva chiesto il capogruppo PD alla Camera Roberto Speranza.
Ora il rischio che non si faccia la riforma elettorale è davvero grosso, anche perché Berlusconi e il Pdl non vogliono, e Letta, il suo governo e questo PD (inteso come dirigenza -quella che si era dimessa e non dovrebbe esserci-) fanno tutto quello che Berlusconi vuole (o non vuole). Tradendo così gli elettori.

mercoledì 29 maggio 2013

Si chiude l'agenda Monti

La Corte dei Conti boccia clamorosamente la politica del rigore attuata dal governo Monti. E ci vengono in mente tutti quelli del nostro Partito (come ad esempio Pietro Ichino, che poi proprio con Monti se ne è andato) che prima e durante la campagna elettorale invocavano a gran voce che nel programma del PD fosse inserita la "continuità con l'agenda Monti". E ricordiamo anche come avessimo corteggiato Monti sempre in campagna elettorale (salvo prendere sonori rifiuti che nemmeno Grillo dopo), mettendo a rischio la nostra alleanza con Sel. Alla fine però, al governo siamo finiti, oltre che con Berlusconi, proprio con Monti: invece di voltare pagina, come in effetti buon senso e l'Italia richiedevano.

Intempestiva e prepotente

Davvero una brutta reazione quella di Anna Finocchiaro contro il collega di Partito Roberto Giachetti, reo di avere fatto una mossa giusta: una mozione per il ritorno al "Mattarellum", forzando così i tempi per eliminare il "porcellum" ed evitare di tornare a votare (dopo ben 10 anni che continuiamo a farlo) con un sistema elettorale assolutamente ignobile. E al diavolo gli accordi con Berlusconi: prima vengono gli elettori e l'Italia, cara Finocchiaro. O a furia di starci insieme stiamo diventando egoisti e prepotenti come Lui?

Penati depenalizzato?

C'è un giallo nella vicenda giudiziaria di Filippo Penati. Alla seconda udienza del processo infatti non si è presentato, e così è stata dichiarata la prescrizione per il reato di concussione senza che lui potesse dare parere negativo, visto che ha sempre dichiarato che l'avrebbe respinta.
Pertanto anche se Penati ha annunciato che farà ricorso in Cassazione contro la prescrizione, rimane il dubbio se si avvarrà o no di questa enorme "gratificazione": ha tutta l'aria in realtà di essere un escamotage, e se fosse così ne saremmo enormemente delusi e dispiaciuti vista la fiducia che avevamo riposto in lui.

Scuola bocciata nelle classi sociali

A Varese la scuola sembra aver fallito il compito di ascensore sociale: i figli di laureati benestanti vanno al liceo, i figli degli operai frequentano le scuole professionali. Non c’è evoluzione, non c’è scambio.

martedì 28 maggio 2013

Piccole donne e uomini piccoli

Carolina aveva 14 anni, Fabiana 16. E' il periodo della vita in cui una bambina esce dall'infanzia, apprestandosi a maturare come donna: ti lasci alle spalle giochi e bambole per iniziare ad affacciarti alla vita. Ma anche a quell'età puoi essere già vittima della violenza e della cattiveria degli uomini. Carolina è morta suicida, perché non sopportava più le angherie dei suoi compagni bulli; Fabiana, accoltellata e poi bruciata ancora viva dal fidanzato 17enne.
Oggi è stata ratificata alla Camera, all'unanimità, la Convenzione di Istanbul contro il femminicidio. Un buon passo avanti, ma non basta. Come si vede, gli uomini sono violenti contro le donne fin da piccoli, e tali rischiano così di rimanere pur crescendo: occorre educarli fin da bambini al rispetto e all'amore verso le donne, perché così poi possano diventare veri uomini, e non stupide bestie.

Carroccio in retromarcia

La Lega ha perso terreno, ieri alle amministrative, con una vera e propria debacle anche in roccaforti storiche. La macroregione è sempre più micro...

Guerra ai giudici

Berlusconi prepara il suo esercito contro la persecuzione dei magistrati. E affila le armi a colpi di DDL e leggi ad personam: larghe intese, ranghi serrati.

Hanno vinto i candidati, non il Partito

Enrico Letta, Guglielmo Epifani e tutti i sostenitori del governissIMU possono esultare quanto vogliono, ma i buoni risultati delle amministrative di ieri non significano affatto che «la gente ha capito la scelta delle larghe intese». Semmai c'è da considerare che buona parte dei candidati per il PD (Marino in testa) si sono detti contrari proprio a questa linea.
Il primo ministro, anziché fare voli pindarici, valuti invece seriamente l'astensionismo crescente: ormai siamo arrivati a 1 elettore su 2 che non vota, una mancanza di credibilità che la gente ha verso la politica, ancor di più proprio dopo formule inconsuete come le larghe intese (che oltretutto sono strette attorno agli interessi del solito).
Se poi si guardano i sondaggi a livello nazionale (pur con le dovute cautele), ci si accorge subito che c'è davvero poco da entusiasmarsi. Piuttosto, visti i risultati di ieri, crescono il rammarico e la consapevolezza di avere buttato via una vittoria alle politiche a causa di una dirigenza inetta, di cui molti dei suoi rappresentanti oggi siedono al governo. Mentre invece, con le persone giuste, si riesce comunque a vincere. Nonostante il PD.

P.S.: comunque, per capire chi ha vinto veramente ieri, leggere qui la bella analisi di Stefano.

lunedì 27 maggio 2013

Stelle cadenti

Elezioni amministrative: sempre più in calo l'affluenza, ma crollo anche del Movimento 5 Stelle. L'avere rifiutato il cambiamento proposto da Bersani e dal PD, sta pagando eccome.

P.S.: molto spiaciuti per il risultato di Mariolina Ciantia, ma soprattutto per Venegono Sup., che torna a Pdl-Lega.

Muppets Insubria show

Nemmeno la gag dell'imitazione di Crozza (vedi video) avrebbe potuto essere più esilarante delle dichiarazioni del Maroni originale, ieri durante il convegno di Terra Insubre. Macroregione, referendum per l'indipendenza... Invece di raccontare barzellette, sarebbe meglio governare con i fatti. Perché è vero che a Roma ancora non si è combinato niente, ma anche a Milano non è stato fatto molto di più. A parte una giunta con diversi assessori esterni (con conseguenti costi in più per i cittadini lombardi) e qualche cadrega affidata ad amici.

domenica 26 maggio 2013

Accelerano le tasse

A Varese doppia stangata per gli automobilisti: immatricolazioni e trapassi passano dal 18 al 30% (aumento del 12%), mentre la quota della Rca è stata elevata dal 12,5 al 16%(+3,5%).
Per Dario Galli, commissario provinciale, è tutta colpa di Roma. Però se le province fossero state abolite da tempo, forse avremmo qualche spesa in meno e di conseguenza nessun aumento di tasse. Ma proprio la Lega era stata tra i maggiori oppositori: d'altra parte, poi dove trovi le cadreghe da occupare? Tanto poi le colpe si rimpallano con Roma, ma a pagare sono sempre i cittadini.

Doppio voto

Oggi e domani si svolgeranno le Elezioni Amministrative per l'elezione dei Sindaci e dei Consigli comunali e circoscrizionali di 16 comuni capoluogo, 74 comuni superiori ai 15.000 abitanti e 475 comuni inferiori ai 15.000 abitanti.
Forse non tutti lo sanno, ma per la prima volta i cittadini dei comuni superiori ai 5.000 abitanti potranno esprimere due preferenze, purché riguardanti candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Per tutti i comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti invece è prevista la "quota di lista".

P.S.: un grande in bocca al lupo a Mariolina Ciantia, che corre per il PD nel vicino comune di Venegono Superiore.

sabato 25 maggio 2013

Il martire di Brancaccio

Oggi beatificazione di padre Pino Puglisi (nella foto), ucciso dalla mafia nel '93 a Palermo, per il suo impegno evangelico e sociale nel quartiere popolare di Brancaccio, una delle zone più degradate della città.

La resa della Corte dei Conti

90% Lega e Pdl, 4,5% PD: non è un risultato elettorale (e fortunatamente non lo sarà mai), né l'esito di un sondaggio, bensì le percentuali delle spese del 2012 dei gruppi consiliari della Lombardia contestate dalla Corte dei Conti. Infatti è stato riconosciuto che Lega e Pdl hanno speso in modo non conforme quasi un milione di euro (di cui il 60% la Lega), mentre il PD 46.000 euro. Cifre emerse in campagna elettorale, che avevano visti indagati numerosi consiglieri (soprattutto della maggioranza) della scorsa legislatura e che avevano contribuito (insieme agli scandali di altre amministrazioni, tra cui la Regione Lazio) a sollevare l'indignazione dell'opinione pubblica: fatti che oggi stanno portando il mondo politico e il governo a rivedere il meccanismo del finanziamento pubblico ai partiti. Per Roberto Maroni, la soluzione è la cancellazione totale dei fondi ai gruppi consiliari, ma questo dovrebbe valere allora anche per la Giunta, presidente ed assessori, altrimenti il taglio delle risorse al Consiglio finirebbe per ricadere solo sull’opposizione. In passato in effetti non solo le spese erano spropositate, ma anche le cifre messe a disposizione dei gruppi erano alte. Inoltre, non erano ben chiari i criteri con cui effettuare le spese. A nostro parere invece dovrebbe essere un'autorità competente (come appunto la Corte dei Conti) a determinare i fondi per i gruppi con una soglia massima per le spese di materiale d'ufficio, strumentazione e tutto ciò che concerne il funzionamento e la comunicazione del gruppo, il personale di supporto alle commissioni e alla comunicazione.

A 3 mesi dal voto

Il bilancio dei primi 3 mesi di attività dei parlamentari varesini.
Maria Chiara Gadda, deputata, oltre a seguire i lavori della VIII Commissione Ambiente di cui fa parte, ha presentato (insieme ad altri colleghi) un ordine del giorno in merito all’esclusione dei piccoli Comuni dai vincoli del patto di stabilità interno del 2013, su cui il Governo ha dato pieno parere favorevole.
Angelo Senaldi, anch'egli alla Camera, siede invece nella X Commissione che si occupa di attività produttive, commercio, turismo ed energia.
In questa prima fase, è stato firmatario di alcuni progetti di legge, tra cui i più significativi riguardano: -l'abolizione dei rimborsi per le spese elettorali sostenute da partiti e movimenti politici con l'introduzione di un nuovo sistema di finanziamento;
-la normativa in materia ambientale (in particolare in tema di gestione dei rifiuti, sia urbani sia industriali), un progetto di semplificazione che non pregiudica la sicurezza ambientale ma che definisce e semplifica le norme;
-la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti e dei territori montani e rurali.
Inoltre si sta occupando, in particolare, di due difficili situazioni di crisi aziendale della nostra provincia, con due interrogazioni urgenti al Governo: la vicenda di Sea Handling e Malpensa e il caso della delocalizzazione di Husqvarna di Biandronno.
I 2 varesini al Senato, Daniele Marantelli ed Erica D'Adda, invece illustreranno il loro operato fin qui svolto, oggi pomeriggio alle ore 15.00 presso la federazione provinciale PD a Varese, in v.le Monte Rosa 26.

venerdì 24 maggio 2013

Uno spettro sull'Olona

Era un'azienda "fantasma" che produceva detersivi una delle principali cause della schiuma che ricopriva come un sudario il fiume Olona. Ed è davvero atroce che un'azienda di casa nostra (in attività dal 1934) abbia deturpato il proprio territorio, l'ambiente in cui tutti viviamo.

Sul baratro

«Siamo sull’orlo del baratro, e rischiamo di tornare indietro di 50 anni». E' il monito di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. Un allarme che non riguarda solo l'economia, ma anche la politica e le istituzioni, dove siamo di fronte ad un vuoto di credibilità.

giovedì 23 maggio 2013

L'attacco del ministro Mauro

"Il miglior attacco è la difesa": lo dice il ministro alla Difesa Mario Mauro, per giustificare l'acquisto degli F35. In pratica, spenderemo 40 miliardi di euro per 90 aerei bombardieri, che tra l'altro hanno manifestato parecchi problemi. Ma stiamo tranquilli: serviranno per la pace...

Il porcellum di Troia

Modifiche minime entro l'estate per aggirare la sentenza della Cassazione e beffare gli elettori: questo sembra essere il piano per riformare il porcellum, passando al "porcellinum".
Il PD dice che non sarà così, ma l'alleato di maggioranza propende per quella linea.

Don Gallo

Vista la sua umiltà e la voglia di stare vicino alla gente (gli ultimi in particolare), si sarà rifiutato di entrare in Paradiso, per stare ancora qui, tra noi.

mercoledì 22 maggio 2013

Perseverare est democraticum?

La legge 361 del 1957 afferma che chi è titolare di concessioni pubbliche – “in proprio o in qualità di rappresentante legale di società” – non è eleggibile. E questo perché l’ineleggibilità di chi ha concessioni pubbliche è motivata da un possibile conflitto di interessi. Come appunto nel caso di Berlusconi, a cui sono state date in concessione le frequenze televisive, che sono di proprietà dello Stato. Siccome però sin dal 1994 (anno della "discesa in campo") sulla questione il centrosinistra è stato reticente, allora Luciano Violante dice di continuare così. Cioè, siccome in passato abbiamo sbagliato, dobbiamo ripetere l'errore in futuro. Tra l'altro qui non si tratta di eliminare un avversario politico, ma di fare rispettare una legge. E se questa fosse sbagliata, di correggerla o abrogarla. Ma il testo di questa legge sembra invece equilibrato, e il fatto che Berlusconi possa sfruttare a proprio vantaggio la potenza delle sue reti TV è dimostrato negli ultimi 20 anni, soprattutto nell'ultima campagna elettorale, dove Lui compariva in televisione 3 volte al giorno, mentre i suoi avversari 3 volte alla settimana, ed alcuni nemmeno quelle. Insomma, dopo l'Imu non vorremmo che a Berlusconi fosse regalata anche l'immunità.

Hantentato

"Basta attentati contro il governo" aveva ammonito Epifani, rivolto a Berlusconi, per le dichiarazioni trionfalistiche di quest'ultimo sulla sospensione (abolizione) dell'Imu. In effetti aveva di che felicitarsi il Cavaliere, visto che gli era stata pagata la cambiale richiesta al PD (come detto da Renzi). Ma al Pdl non basta: pretendono altro ancora. E così ecco piazzato un condono edilizio e subito dopo un emendamento (ad personam di Dell'Utri, stavolta) per dimezzare i reati di mafia. Fortunatamente, a quanto pare, sono stati entrambi disinnescati (ritirati). Ma in futuro questi ci "attenteranno" ancora (una vera strategia della tensione). Per cui, dovendo stare attenti agli attentati (strategia dell'attenzione), sarà dura per il PD trovare tempo e spazio per fare le riforme.

martedì 21 maggio 2013

Mela tempora currunt

Apple accusata dal Senato americano di avere evaso miliardi di dollari. Mela marcia?

Dal porcellum al grillinum

Una priorità assoluta di questo governo è senz'altro la legge elettorale, sopratutto dopo che la Cassazione ha stabilito che il porcellum non è costituzionale (e a dire la verità non c'era bisogno di un intervento così autorevole per saperlo, visto che l'autore di questa legge l'aveva definita lui per primo una "porcata").
I partiti della maggioranza però sembrano nicchiare, in particolare il Pdl. E il PD non sembra nemmeno così deciso nello spingere verso una nuova legge (a parte un DDL per tornare al mattarellum). Intanto però i democratici hanno presentato un DDL per vietare a tutti i movimenti politici non registrati di partecipare alle competizioni elettorali: un provvedimento che andrebbe a colpire il Movimento 5 Stelle, che di fatto non potrebbe presentarsi alle prossime elezioni. Così anziché valutare l'ineleggibilità di Berlusconi ci occupiamo di quella di Grillo, con il rischio di passare anche noi per quelli che combinano porcate, pur essendo solo una questione di tempismo.

lunedì 20 maggio 2013

La caduta di Epifani

Il "segretario reggente" del PD inciampa nella coerenza, per la risposta data alla Fiom che criticava la sua assenza alla manifestazione di sabato scorso, se si tiene conto che, quando era sindacalista lui, ragionava così.

Cos'è il Movimento 5 Stelle?

Grillo scrive sul proprio blog che il suo Movimento non è né di destra né di sinistra, e richiama la celebre canzone di Gaber.
Ma più che chiedersi cosa sono destra e sinistra, gli interrogativi sono per la natura del M5S: una forza politica anomala, priva di una democrazia interna ma assoggettata alle decisioni del leader, e che oltretutto non brilla certo di trasparenza su statuto, bilanci e per quanto riguarda l'influenza della società del guru Casaleggio. Ma soprattutto, con il Paese che invece ha ben altre emergenze da affrontare, da parte dei grillini, per ora abbiamo visto solo grandi discussioni su diarie e scontrini. E da un movimento che si definisce "nuovo" ci si aspetterebbe ben altro.

Buttare il futuro

La tragedia di Busto Arsizio, dove 2 bambini sono stati gettati dalla madre dal terzo piano, lascia davvero scossi. Disperazione, depressione, instabilità: le cause sono molteplici, e tutte legate al difficile momento che stiamo attraversando.
La triste vicenda però richiama metaforicamente la situazione dell'Italia, visto che stiamo buttando il futuro dei nostri figli: la disoccupazione giovanile è a livelli record, i migliori talenti sono costretti ad andare all'estero per vedere riconosciuto il proprio valore, le giovani coppie hanno grandi difficoltà a formare una famiglia e fare progetti per il domani. Ma la politica si occupa degli interessi personali e delle lobbies e non fa niente per affrontare le questioni delle nuove generazioni, compiendo così un atroce delitto.

sabato 18 maggio 2013

Fermiamo il gioco d'azzardo

Si tiene oggi a Pavia la manifestazione "#Noslot", per alzare l’attenzione verso la piaga del gioco d’azzardo.
Per capire le vastità e gravità di questo fenomeno basta fare riferimento agli introiti, che a livello nazionale dell’azzardo legalizzato si avvicinano ai 100 miliardi, vale a dire il 3% del valore del Pil nazionale. E lo Stato ne ricava, in termini di entrate fiscali, solo il 10% (pensate che per un'attività produttiva il peso fiscale è invece del 40% circa). Di contro, vi sono pesanti ricadute sociali e il forte rischio di riciclaggio e usura, a causa anche delle mafie, che si sono infiltrate nei meccanismi di questo settore, traendone enormi benefici e guadagni. Occorrono perciò norme per limitare il diffondersi del gioco, regolamentare e controllare più severamente i locali adibiti, gestire il fenomeno ludopatico sotto il profilo socio-sanitario.

venerdì 17 maggio 2013

PrIMU vivere

Il primo provvedimento preso dal governo di larghe intese, a un mese ormai del suo insediamento, è stata la sospensione dell'IMU (ma solo per le prime case: la aziende, che sarebbe stato meglio dispensare dalla tassa, invece continueranno a pagare). Quando si gridava "Fate presto" era questa l'emergenza da affrontare a cui ci si riferiva? Al Paese questa mossa porterà solo danni, visto che la mancata entrata ricadrà sui comuni e sui cittadini per gli eventuali tagli o nuove imposte che si introdurranno per recuperare. E in realtà servivano ben altre riforme. Ma questa misura era necessaria al governo per sopravvivere, accontentando le pretese di Berlusconi, che aveva promesso l'abolizione dell'Imu in campagna elettorale (in realtà aveva detto che l'avrebbe fatto di tasca sua...).
L'esecutivo così va avanti, ma l'Italia continua a rimanere indietro.

Parole zande

Luigi Zanda, capogruppo del PD al Senato, sull'ineleggibilità di Berlusconi.
(Certo che se la pensi così, perché ci hai fatto un governo insieme?)

giovedì 16 maggio 2013

Wilipendio

22 indagati per commenti per "Offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica". La gente dovrebbe capire che il web non è un mondo a parte, una zona franca dove non esistono regole e rispetto. Ma c'è anche da sottolineare che occorre specificare dove finisce il confine tra critica e vilipendio. E soprattutto, attenzione a non fare l'errore opposto: creare leggi ad hoc per internet, che potrebbero avere la conseguenza di pericolose restrizioni sulla libertà di opinione.

Prosegue l'agenda Berlusconi

Dopo l'Imu, la discussione va sulle intercettazioni. E poi magari, chissà, sull'immunità. Questo per quanto riguarda la giustizia. Per le grandi opere, ecco invece rispuntare il Ponte sullo Stretto, "opera necessaria". Già. Questo perché per Berlusconi le priorità sono le proprie. Ma non è certo una scoperta, e chi si sorprende è in malafede. Quanto reggeranno Letta e il PD?

mercoledì 15 maggio 2013

Riattivare il lavoro per fermare le mafie

Sarà il tema dell'incontro di stasera, alle ore 21.00 presso Villa Aliverti: sfruttare le risorse confiscate alla criminalità organizzata, rilanciando le aziende sequestrate e valorizzando lo straordinario potenziale che hanno in dotazione, sulla base di una proposta di legge presentata dalla Cgil.
Nel corso della serata, Vedano Progresso presenterà la sua mozione contro le infiltrazioni mafiose nel nostro Comune.

martedì 14 maggio 2013

La casa brucia

Tante discussioni sull'abolizione della tassa sulla casa: ma qui il problema è avercela una casa, o riuscire a conservarla. Per l'Italia una situazione decisamente drammatica, a cui occorre fare fronte al più presto. E sempre a proposito di casa: il mercato va sempre giù a picco. E non è certo colpa dell'Imu, ma del fatto che per gli italiani (in particolare i giovani) una casa oggi rappresenta un sogno proibito.

Quel che passa il convento

Diciamocelo: questo governo è effettivamente poca roba. Le larghe intese alla fine si restringono a interessi di parte e di pochi (altro che lavorare per il bene del Paese!), e la sensazione è che a decidere effettivamente sia chi non siede nell'esecutivo. Per cui dal ritiro nell'abbazia non ci si poteva aspettare di più che le frasi di circostanza sulla lealtà reciproca (magari la stessa praticata nei confronti degli elettori, già...) o annunci lacunosi su un'ipotetica agenda dei primi 100 giorni, dopo che ne abbiamo sprecati quasi 30 per discutere dell'abolizione -anzi, "superamento"- dell'Imu, che tra l'altro è l'unico tema su cui si sentono dati e termini precisi e che quindi si farà a breve.

lunedì 13 maggio 2013

Il TVnale

Anziché farlo nei tribunali, Berlusconi si difende dai processi sulle sue televisioni. E ovviamente si autoassolve. I dati Auditel però rappresentano una sentenza inapellabile, e che dovrebbe far riflettere, così come il titolo del suo show giudiziario: "La guerra dei 20 anni". Già, 20 anni in cui l'Italia è stata avviluppata negli interessi personali del Cavaliere. E continua ancora oggi.

P.S.: tutta la nostra solidarietà alle figlie e ai congiunti di Enzo Tortora, tirato in ballo assolutamente a sproposito alla discutibile manifestazione di Brescia.

Esame di incoscienza

Matteo Salvini chiede al ministro Cecile Kyenge di farsi un esame di coscienza in relazione al drammatico episodio di Milano che ha visto un irregolare ghanese assalire dei cittadini italiani, uccidendone uno e ferendo gravemente gli altri due.
Al di là che non riusciamo a vedere il nesso tra la richiesta del ministro per l'introduzione della legge sulla cittadinanza (che riguarda i bambini stranieri nati in Italia e non gli adulti irregolari), quanto piuttosto una volgare strumentalizzazione di un fatto di cronaca, ci sarebbe comunque da puntualizzare che se fosse Salvini a fare un esame di coscienza sull'operato della Lega in tutti questi anni, sarebbe sonoramente bocciato: a partire da scandali come Credi-EuroNord, ai diamanti e agli yacht comprati con i rimborsi elettorali, alla vicenda delle quote latte che hanno causato pesanti sanzioni all'Italia, alle tasse introdotte (come Imu e Tares) e poi contestate (e lo stesso vale per Equitalia), alle infiltrazioni sempre più pesanti della 'ndrangheta in Lombardia, fino ad arrivare nella giunta, con la Lega al governo e Maroni ministro degli Interni. E tanto altro ancora. Prima di addossare responsabilità, che oltretutto non esistono, ad altri, Salvini e la Lega inizino a prendersi le loro.

Update: buone le parole di Maroni in relazione alla vicenda. Equilibrio e sensatezza: chapeau!

domenica 12 maggio 2013

Spiazzati

Manifestare in piazza contro la Magistratura di per sè è un'azione eversiva. Figuriamoci se poi a farlo è una forza politica, presente in Parlamento e facente parte oltretutto del governo. Aggiungiamoci poi che alla manifestazione di Brescia hanno partecipato anche dei ministri, tra cui quello dell'Interno. Ecco, qualche mese fa il PD (quello vero) avrebbe chiesto le dimissioni del governo: adesso è un po' più dura, ma questo fatto comunque spiazza la visione delle larghe intese.

Guglielmo il traghettatore

Guglielmo Epifani nominato "segretario reggente", per condurre in porto verso il Congresso di ottobre un PD che sembra continui navigare a vista. Speriamo che le nebbie si diradino presto.

sabato 11 maggio 2013

Cui Prodist

Oggi Assemblea Nazionale del PD. Si prevede un clima teso, perché la direzione presa dalla Direzione (peraltro dimissionaria) ci ha portato ad una situazione difficilmente sostenibile. Ci saranno da chiarire parecchie cose. E in particolare, ci si aspetterebbe un gesto di onestà e senso dell'onore da parte di quei 101 parlamentari che con l’inammissibile e inaccettabile comportamento, non votando Prodi come invece deliberato per acclamazione all’assemblea dei grandi elettori, sono venuti meno ai più elementari obblighi di lealtà e trasparenza, causando così un enorme danno d’immagine al partito, oltre alle dimissioni del Segretario nazionale, e mettendo l'Italia in pratica nelle mani di Berlusconi.
Sicuramente queste persone non si faranno avanti e continueranno a rimanere celati nell'ombra. Ma individuarli non è nemmeno così difficile, se non tutti almeno buona parte di loro. Basta osservare chi ha avuto giovamenti personali da tutto ciò: quelli che da subito erano contrari all'alleanza con Sel e preferivano Scelta Civica con l'agenda Monti (che però adesso tutti rinnegano, guarda un po'); quelli che volevano mantenere lo status quo, ed erano contrari a rinnovamento e ricambio; alcuni che si sono trovati una poltrona da ministro o sottosegretario di un governo che gli elettori PD non riconoscono; quelli che da sempre sono scettici sulle primarie e vogliono che le decisioni siano prese dall'alto (cioè da loro); quelli che sono soddisfatti e ci dicono che non c'erano alternative a questo governo, e invece ce n'erano eccome; quelli che mostravano la foto con la scheda che riportava il voto a Prodi. E così via: ecco, andate via.

Una posizione Chiara

L'intervento alla Camera di Maria Chiara Gadda (vedi video) sull'episodio alla Folla di Malnate che ha visto protagonista un gruppo di naziskin. Qui invece il testo della sua interrogazione. E oggi pomeriggio alla ore 15.00 l'Anpi convocherà proprio nello stesso luogo un'importante assemblea per ribadire i principi costituzionali e dell'antifascismo, cui sono invitati tutti i cittadini e tutte le forze politiche. Perché contro certi rigurgiti fascisti la posizione di tutti deve essere inequivocabilmente la stessa di Maria Chiara.

venerdì 10 maggio 2013

Italiani si nasce, Grillo si diventa

L'ostilità di Grillo verso lo ius soli è veramente incomprensibile. Forse se leggesse la proposta di legge inserita nel programma elettorale PD (quello vero), anche a lui diventerebbe però comprensibile perché sia giusta e sacrosanta questa riforma: chi nasce in Italia da cittadini immigrati residenti e regolari (che quindi pagano tasse e versano contributo al nostro Stato) ha tutti i diritti di avere la cittadinanza italiana. E' molto semplice, ed è una legge in vigore già in molti Paesi della UE (gli stessi con cui Grillo vorrebbe discutere la proposta).
Per fortuna diversi parlamentari del suo Movimento non la pensano come lui.

Non era flessibile

Si parla a vanvera sulla flessibilità del lavoro come soluzione alla disoccupazione, ma in realtà ciò che manca (oltre ai posti di lavoro) sono soldi e sicurezza. La tragedia di Genova è l'emblema di un Paese che ha un livello record di morti sul lavoro: guardiamo la stabilità del lavoro, intesa soprattutto come rispetto della vita di chi opera.

Il PD si ribella

Alla dirigenza e alla linea politica che ha portato all'inopportuno governo di larghe intese. E se domani in Assemblea la classe dirigente PD dovesse decidere di chiudersi a riccio e non ascoltare la base anziché andarsene (come dovrebbe fare, visto che è dimissionaria), vorrà dire che sarà il PD ad andarsene con i suoi elettori: perché sono questi che costituiscono il Partito e non chi ha tradito la loro fiducia.

Salute, una vera priorità

Se entreranno in vigore le nuove norme la spesa per visite ed esami passerà da 150 a 350 euro a testa. Questo potrebbe fare aumentare ulteriormente il numero degli italiani che ormai rinunciano a curarsi. E, fatto ancora più grave, diminuiscono anche le cure per i più piccoli. Ma a quanto pare l'emergenza del governo delle larghe intese è per l'abolizione dell'Imu, anche se la salute costa più della tassa della casa e dell'Iva messe assieme.

Una staffetta sul lavoro

E' quella generazionale, tra un lavoratore anziano prossimo alla pensione, che accetta il part-time, e un giovane neo-assunto con un contratto a tempo indeterminato. Un'iniziativa ipotizzata dal governo Letta e che, nelle previsioni, potrebbe portare a 50 mila nuove assunzioni. Anche le imprese avrebbero una convenienza: più dipendenti risparmiando sul costo del lavoro. I contributi ai lavoratori anziani infatti sarebbero versati pienamente, con la differenza pagata dallo Stato. I problemi però sono di due tipi: per lo Stato non sarà facile trovare i soldi (circa mezzo miliardo di euro l’anno) per pagare la differenza di contributi; inoltre, i lavoratori anziani avrebbero meno ore di lavoro ma con un taglio allo stipendio, e quindi ci rimetterebbero. E di questi tempi non è così facile.

giovedì 9 maggio 2013

Addio al campione del made in Italy

E' morto Ottavio Missoni: ex-atleta di livello e stilista di successo. Il suo nome è legato alla moda italiana, per le sue collezioni colorate e ricche di fantasia: un marchio di fabbrica unico e inimitabile. Così come unico era anche il modo di condurre l'azienda e la vita privata, seppure di successo. Di recente il nome della sua famiglia era balzato agli onori della cronaca per la scomparsa (tuttora avvolta nel mistero) del figlio Vittorio.

mercoledì 8 maggio 2013

Habemus Palma

Nitto Palma presidente della commissione Giustizia al Senato (ed è tutto dire). Come ha voluto Berlusconi.
(E a proposito di Giustizia: nell'inchiesta dello scandalo Maugeri, chiesto il rinvio a giudizio per Formigoni, appena eletto nuovo Presidente della Commissione Agricoltura al Senato anche con i voti del PD. Intanto a La Russa va la Giunta per le autorizzazioni.)

Spesa in cambio di lavoro

A Modena arriva l'emporio sociale: un supermercato per persone e famiglie in difficoltà gestito da associazioni di volontariato, con scaffali pieni di beni di consumo, ottenuti da aziende, offerte di privati e ricavi delle raccolte alimentari. La vera novità è che si potrà riempire il carrello della spesa offrendo in cambio ore di volontariato.

martedì 7 maggio 2013

Se l'è meritato

Umberto Ambrosoli esce dal'aula del Consiglio Regionale al momento del ricordo di Giulio Andreotti, per una frase che quest'ultimo aveva espresso qualche anno fa sul padre Giorgio, ucciso dai sicari di Sindona ("Giorgio Ambrosoli se l'andava cercando"). Tutto sommato un trattamento meritato.

Superare se stessi

Nell'intervista di domenica sera (vedi video) Enrico Letta si è superato: abbiamo infatti scoperto che il superamento dell'Imu era anche nel programma del PD e quindi non è solo di Berlusconi. A dire la verità durante la campagna elettorale il PD la pensava un po' diversamente, anzi la sua era l'unica proposta efficace e realistica, e non corrispondeva di certo a quanto prometteva Berlusconi. Addirittura Francesco Boccia, uno dei fedelissimi di Letta, dichiarava che: "Per l'Imu, il Pd ha indicato sin da Dicembre 2011 una proposta praticabile e efficace: detrazione di 500 euro per l'Imu sulla prima abitazione; Imu come prima abitazione per capannoni, negozi e uffici. Semmai ve ne fosse stato bisogno la Svizzera ha definitivamente svelato la bufala dell’Imu di Berlusconi. Ora, a definitiva conferma dell’inganno arriva con l’annuncio del ministro elvetico delle Finanze. La copertura quindi, come sostenevamo noi, non esiste. Cala definitivamente il sipario su questo ennesimo inganno dell’accrocchio Pdl-Lega. Queste persone si stanno rivelando per quello che sono: irresponsabili che giocano con la vita degli italiani".
A quanto pare però il PD ha superato tutto questo, anche il patto stretto con i propri elettori: meglio le larghe intese con Berlusconi. Speriamo di superare presto questo brutto momento.

lunedì 6 maggio 2013

Cara diaria

I parlamentari a 5 Stelle decidono di tenersi tutta la diaria (o di farlo comunque secondo coscienza), dicendo così di no ad una direttiva di Beppe Grillo che stabiliva in ogni caso di percepire solo 5.000 euro lordi di indennità e ogni altro rimborso relativo a spese effettivamente sostenute rendicontate periodicamente, destinando la differenza ad un fondo di solidarietà.

Poi non lamentiamoci

4 coni a 16 euro l'uno, per un totale di 64 euro: è quanto hanno pagato 4 turisti inglesi in una gelateria di Roma.
Poi non lamentiamoci se il turismo dall'estero è in calo...

Addio al Divo

Morto Giulio Andreotti, simbolo del potere DC e della Prima Repubblica. La sua scomparsa, insieme a quella di Craxi di qualche anno fa, segna la fine di un'era politica. E l'inizio di un'altra.

Se il Pdl non si integra

Come ha detto il presidente Napolitano è "una follia che i figli degli immigrati che nascono qui non siano italiani". E anche una grave mancanza per un Paese civile che si vuole definire sviluppato. Ma cosa facciamo se il ministro all'Integrazione Kienge presenta il DDL sullo ius soli (cittadinanza ai figli degli immigrati che nascono in Italia, uno dei punti del programma PD) e il Pdl non ci sta? Lo portiamo avanti a tutti i costi (anche a quello di fare cadere il governissIMU) oppure tradiamo i nostri principi e diciamo alla Kyenge che è lì solo come elemento di contorno? Fosse così, a me più che di larghe intese mi parrebbe un governo di menti ristrette.

Rolando furioso

L'intervento all’assemblea provinciale del 3 maggio 2013 del nostro delegato di Circolo Rolando Lucioni (posizione che personalmente condivido)

Il direttivo del Circolo del Partito Democratico di Vedano Olona esprime grande disappunto per le modalità politiche che hanno portato alla candidatura di Franco Marini, alla bocciatura di Romano Prodi, a forzare il Presidente Napolitano nella continuazione del suo mandato, scelte che hanno portato alle nascita del governo Letta in accordo con il PDL, soluzione che poteva essere evitata.
La parola nostra d’ordine della campagna elettorale è stata CAMBIA L’ITALIA. Un chiaro impegno per una politica riformista, progressista e innovativa. Con questa parola d’ordine siamo andati tra la gente, tra i nostri concittadini mettendoci la faccia e la credibilità.
Fin dall’inizio della campagna elettorale avevamo perplessità per l’atteggiamento difensivo del PD nei riguardi dell’incresciosa vicenda del Monte dei Paschi di Siena: si sarebbe dovuto dare un netto segnale di dissociazione dagli avvenimenti, prendendo estremi provvedimenti nei confronti di i dirigenti e degli iscritti al PD coinvolti nella vicenda, con lo scopo di dare un chiaro segnale della moralità e trasparenza del partito. Ora questo governo deve essere limitato nel tempo e finalizzato al raggiungimento di alcuni specifici obiettivi.
La mancata piena vittoria del PD, anzi, data la situazione politica, la sconfitta, alle elezioni, sia politiche che regionali, indubbiamente è stata causata da due gravi errori:
- l’aver permesso, attraverso l’anno di “quarantena” del governo Monti, al centrodestra, a Berlusconi e al PDL di “traghettarsi” fuori dal mare di errori e nefandezze di cui si era macchiato il suo governo, di ripresentarsi agli elettori con la faccia pulita, facendo ricadere le colpe della grave crisi in cui si trova l’Italia su altri (l’Europa, Monti, Merkel, ecc..).
- non aver espresso, attraverso una campagna elettorale più forte e aggressiva, il messaggio del cambiamento che avevamo in testa e nel cuore (forse non tutti), lasciando al movimento 5 stelle e a Grillo la bandiera riformista e progressista che ci appartiene. Il messaggio CAMBIA L’ITALIA doveva essere urlato forte, sia nelle piazze reali, sia, e soprattutto, in quelle virtuali, con convinzione e fermezza, non nella pacatezza di assemblee rivolte solo a noi stessi.
Dopo le elezioni si è continuato negli errori: il movimento 5 stelle, il più logico interlocutore, data la vicinanza non tanto dei programmi, ma della volontà riformista per un’Italia più Etica e giusta, è stato approcciato come si trattasse di un partito classico, trascurando la sua anomala organizzazione, Avremmo invece dovuto ricordare ai suoi parlamentari che erano stati votati non per rappresentare Grillo, ma i propri elettori. Avremmo dovuto parlare ai loro elettori, soprattutto quelli che una volta erano i nostri, a viso aperto, mostrando la nostra volontà riformatrice, chiedendogli di influire sulle scelte dei loro delegati in parlamento. Sarebbe stato l’unico modo di zittire Grillo.
Avremmo dovuto fare questo, sì con la schiena dritta, con la consapevolezza di essere il più grande partito d’Italia, ma anche continuando con determinazione, cercando di rompere il muro di gomma con la forza delle nostre idee e dei nostri valori, fattori che ci differenziano dal centrodestra berlusconiano. Invece è arrivato quello che consideriamo il vero tradimento, quello verso gli elettori e tutti gli organi collegiali del partito, l’autonoma e inadeguata decisione della segreteria di cambiare rotta.
Infatti, la candidatura Marini risulta essere inaccettabile, ovviamente non per le indubbie qualità della persona, ma per le circostanze che l’hanno prodotta. Sino a quel momento un accordo con il PDL non era solo stato escluso dalla direzione nazionale, non solo dalla richieste emerse nella nostra ultima assemblea provinciale, ma anche dal “contratto” che la coalizione “Italia bene comune” aveva preso con i suoi elettori. Chi insiste con l’affermazione “il Presidente della Repubblica doveva essere di tutti” non tiene conto che l’Italia è divisa in tre, che gli altri due terzi sono tra loro incompatibili, che dovevamo scegliere con quale terzo condividere il nome del Presidente, se con quello conservatore e truffaldino, o con quello con il mal di pancia per un’Italia poco giusta.
Chi afferma che “chi entra Papa esce cardinale” non capisce che i nostri militanti, i nostri elettori, gli Italiani, sono stanchi dei giochetti di palazzo, sotterfugi, machiavellici tentativi, ma vogliono trasparenza e rispetto degli impegni presi.
A seguito della bocciatura di Marini, si è consumato il secondo tradimento, quello di chi voleva spingerci a tutti i costi nelle insulse braccia di Berlusconi, cioè l’ignobile voltafaccia a Romano Prodi.
Indubbiamente la candidatura di Prodi è stata gestita in malo modo dalla segreteria, soprattutto nei rapporti con il movimento 5 stelle. Anche qui l’approccio è stato sbagliato e poco tempestivo: sarebbe bastato dire, prima e a viso aperto, ai loro elettori che stavano per scegliere il loro candidato alla Presidenza della Repubblica “votate Prodi e poi insieme rifacciamo l’Italia”.
A seguito della bocciatura di Prodi, si è manifestata l’inadeguatezza della dirigenza del partito nell’ascoltare i propri militanti e i propri elettori, la carenza di comunicazione verticale nella struttura del partito, la mancanza di un sistema organizzato di consultazione costante nel tempo della base (parentesi personale: necessità che personalmente avevo già espresso in passato chiedendo che venisse riqualificato il ruolo fondamentale dell’assemblea provinciale in quanto espressione dei circoli e degli iscritti, mentre si è andati nella direzione opposta, con convocazioni sempre meno frequenti, dibattimenti poco costruttivi e senza votazioni all’ordine del giorno e prese di posizione). Come si può condannare quindi quei parlamentari e quei cittadini che cercano di consultarsi con i blog e i social network, unico anche se inadeguato mezzo di interlocuzione?
Se così fosse stato, se si fossero ascoltati i militanti, i parlamentari e i delegati non sarebbero stati sordi alla domanda “perché no a Rodotà?”. A quel punto hanno vinto gli infami e i traditori, che ci hanno buttato tra le braccia di Berlusconi. Ma non impariamo dai nostri errori? L’esperienza del governo Monti, acceso e spento a piacimento dal caimano, non ci ha insegnato niente? Come possiamo metterci nelle mani di chi, con l’abile arma del populismo e il suo arsenale mediatico, riesce a rigirare la frittata a suo favore? Come non capiamo che, con la forza dei sondaggi, ci ricatterà, userà i meriti del governo Letta a suo favore, dando a noi la colpa degli inevitabili sacrifici che verranno chiesti agli Italiani? E poi? Appena i sondaggi gli daranno la maggioranza anche al senato, alleandosi con la Lega, che intanto fa la parte dell’opposizione, darà un bel calcio a Letta e tutto tornerà come prima.
A questo punto, ancor prima di un indispensabile cambio della dirigenza, serve assolutamente rivedere il rapporto e il dialogo con i cittadini, i metodi di comunicazione tra elettori, circoli, assemblea provinciale, eletti e dirigenza, un sistema di consultazioni aperto, trasparente e neutrale, svincolato dalle correnti, per raccogliere le opinioni dei militanti.
La pluralità democratica nel partito può essere la nostra forza, se linfa della discussione, ma anche le malattia di un partito basato solo su correnti fin troppo personalistiche, un sistema verticale che porta le divisioni fino ai vertici, che uccide la condivisione delle scelte nella base, che favorisce le guerre fratricide a tutti i livelli del partito.
Serve invece un sistema consultivo neutrale, al quale tutti gli eletti e i dirigenti devono sottostare, perché in democrazia essere al potere vuol dire essere al servizio dei cittadini.
Insomma, le logiche organizzative e strutturali che hanno caratterizzato le forze che hanno dato vita, con una fusione a freddo, al PD sono superate e devono essere accantonate.
Sicuramente va rigettata ogni proposta di abolire le primarie, metodo democratico per la scelta della classe dirigente.
È ora che il PD si trasformi in un partito veramente Democratico, che lo sia in chiave moderna, consapevole delle evoluzioni sociali che hanno stravolto il nostro paese. La vecchia dirigenza, proprio per la sua appartenenza al superato sistema partito, si faccia da parte.

domenica 5 maggio 2013

Let's go

Continua il tour europeo di Enrico Letta: dopo aver incontrato in settimana Angela Merkel, Francois Hollande, Herman Van Rompuy e José Barroso (nella foto), domani sarà a Madrid, ospite del premier spagnolo Mariano Rajoy. L'obiettivo è quello di ottenere una deroga al famigerato pareggio di bilancio imposto dalla UE, trovando magari degli alleati (come Hollande e Rajoy) con cui fare fronte comune al vincolo del Fiscal Compact. Per Letta quindi la missione è fondamentale: non solo per evitare un'ulteriore, quanto immane, serie di tagli e sacrifici agli italiani, ma anche perché se non trova le risorse per accontentare Berlusconi sull'abolizione dell'Imu, c'è il forte rischio che il suo governo possa cadere.
Insomma, let's go Enrico, altrimenti Letta go home.

L'Agnese va a morire

Ci lascia Agnese Borsellino, vedova del magistrato ucciso dalla mafia. Uccisa forse più che dalla malattia dall'amarezza di non avere saputo la verità sull'assassinio del marito Paolo.

Prima dell'Imu

Ci hanno detto che il governissimo è stata una scelta necessaria per fare fronte alle emergenze economiche e sociali del Paese. Intanto sono ormai 10 giorni che la discussione si è bloccata sull'abolizione dell'Imu, e sulla restituzione delle sue quote versate lo scorso anno. Questo perché il Pdl ne ha fatto un cavallo di battaglia elettorale e quindi vuole mantenere la sua promessa, a scapito delle nostre tasche. Perché l'Imu consente ai comuni di garantire i servizi primari, ed è fuori luogo dire che è una tassa odiosa: è semmai la tassa più equa, perché va a colpire l'effettiva ricchezza accumulata. Certo, va corretta: alzando le esenzioni, calcolando nelle detrazioni il quoziente familiare, abbassando l'aliquota sulla prima casa e sugli immobili produttivi e aumentando invece quelle su seconde e terze case (soprattutto quelle di lusso), rimodulando il valore degli immobili tra quello calcolato al catasto e quello effettivo del mercato. Oltretutto la sua abolizione andrebbe a favorire i più abbienti, ovvero chi ha meno difficoltà a pagare. Evitiamo quindi di romperci la testa su dove e come reperire le coperture per accontentare Berlusconi (che al limite può farlo di tasca sua, come aveva promesso), e anche di inventare nuove imposte con formule che rischiano poi di penalizzare sempre i soliti. Piuttosto, le priorità sono ben altre: «ridurre le tasse sul lavoro è più importante che ridurre l’Imu», come sottolinea l'Ocse nel suo rapporto sulla situazione dell’economia italiana nel 2013, e come è scritto anche nel programma del PD.

Un'italiana nera

«Io non sono di colore, io sono nera. E sono fiera di esserlo»: la prima conferenza stampa del ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge.

P.S.: Papa Francesco, faccia cantare "Di che colore è la pelle di Dio" durante le Messe della chiesa di Don Loi ...

La circonvenzione delle riforme

La disputa sulla presidenza della convenzione delle riforme ha tutta l'aria di essere un espediente di Berlusconi per ottenere le commissioni parlamentari di Giustizia e Comunicazioni. Come sempre a lui non importa riformare l'Italia, quanto piuttosto mantenere lo status quo dei suoi interessi. E la dimostrazione è che sulla legge elettorale il centrodestra sta frenando sull'idea di vararne subito una nuova.

sabato 4 maggio 2013

Busta sospetta

Indirizzata a Berlusconi. Forse era la risposta ad una di quelle inviate da lui in campagna elettorale. (ovviamente si scherza)

Un'altra opportunità. Persa.

"Il presidente del Consiglio Enrico Letta - si legge in una nota di palazzo Chigi - ha stabilito che al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Michaela Biancofiore non saranno assegnati compiti nell'ambito delle deleghe per le Pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili". Il neo-premier a quanto pare avrebbe deciso di dare comunque "un'ultima chance" a Biancofiore, assegnandole la delega alla Pubblica amministrazione e alla semplificazione.
Per quanto ci riguarda, una scemotta del genere non meriterebbe nessun incarico di responsabilità.

P.S.: comunque da Pari opportunità a Pubblica amministrazione, così come niente fosse... Ma quali sono i criteri seguiti per le nomine dei sottosegretari?

Il web non è un altro mondo

Quando sento i politici che parlano di "regolamentare il web" o di "leggi speciali per i reati commessi attraverso la Rete", non mi capacito affatto. Non siamo di fronte ad un'altra dimensione: internet non è una zona franca, è uno strumento ormai consolidato che fa parte appieno della nostra realtà, sociale ed economica. Con la Rete si comunica e si lavora, come un tempo si faceva con telefono, fax e (in maniera molto limitata) il videotel (chi se lo ricorda?). E come tutti gli strumenti, anche internet e chi lo utilizza è già soggetto alle leggi vigenti del codice civile e penale. Non c'è bisogno di fare ulteriori leggi che rischiano di limitare l'utilizzo di una tecnologia che ha invece bisogno di crescere per rilanciare il Paese: basta fare rispettare quelle che già ci sono, che sono perfettamente applicabili a chi naviga il web. Perché sono normali cittadini, e non marziani. Internet non è un altro mondo: sono i politici che sono distanti dal mondo reale.

Cambiamo strada

Oggi la manifestazione nazionale "L'Italia cambia strada", che rilancia la campagna iniziata lo scorso anno da #Salvaiciclisti e viene ripresa da oltre 150 associazioni e movimenti che propongono una legge di iniziativa popolare. Un evento che si celebra in nome delle 3 "P": pedoni + pendolari + pedali.

venerdì 3 maggio 2013

Lo spareggio di bilancio

L'Italia si gioca da quest'anno una partita difficilissima: l'obbligo al pareggio di bilancio. Un vincolo che il fallito governo Berlusconi-Lega aveva fatto addirittura scrivere in Costituzione e che è stato sancito nel Fiscal Compact firmato dal governo Monti con la UE. Il rispetto di questo accordo impone all’Italia di tagliare per 20 anni 45 miliardi di debito pubblico all’anno e, nel caso non ce la facessimo, la Corte di giustizia UE potrà imporre sanzioni fino a un massimo dello 0,1% del Pil. E il rischio potrebbe essere addirittura di essere esclusi dall'Europa: insomma, dentro o fuori.
Con una posta in gioco così alta, capirete quindi il perché del tour di Enrico Letta per l'Europa, incontrando i leader dei principali Paesi e i vertici di Bruxelles: qui non sappiamo nemmeno dove trovare i soldi (8 miliardi) per accontentare le sciocche pretese di Berlusconi sulla restituzione dell'Imu, e l'Europa ce ne chiede centinaia. Vedremo se Letta riuscirà a rinviare o comunque ad allentare le richieste europee. Di certo dà proprio fastidio che chi urla di più contro questa gogna finanziaria è proprio chi l'ha avallata, mettendoci così sulla graticola. Come sempre.

La busta paga del M5S in Lombardia

Arriva la prima busta paga, e come promesso in campagna elettorale i consiglieri lombardi del Movimento 5 Stelle restituiscono una parte dello stipendio: in tutto 100.000 euro da destinare ad un fondo di sostegno per le piccole imprese della Lombardia.

Ci si sta allargando troppo

Altro che governo di larghe intese: le ultime nomine dei sottosegretari, con personaggi alquanto discutibili e dalle dubbie competenze (come la squallida figura nella foto), dimostra purtroppo che questo esecutivo è frutto di un accordo nel senso più stretto di inciucio.

San Pancrazio al lavoro

Ritorna la Fiera di San Pancrazio, giunta alla sesta edizione. La manifestazione ideata da Don Roberto Verga quest'anno durerà dal 3 al 12 maggio, e avrà come tema il lavoro, condizione indispensabile per vivere ma anche per identificarsi all'interno della società.
Come sempre, ospiti ed eventi d'eccezione: si parte stasera con Massimo Cacciari, per andare a Mauro Ferrari, massima autorità mondiale nel campo delle nanotecnologie applicate all'oncologia, Daniel Libeskind, l'architetto che ha progettato la ricostruzione delle Torri Gemelle a New York, Francesca Dego, la più importante violinista italiana della sua generazione, che si esibirà in concerto domenica 5 maggio alle ore 21.00. Invitati anche personaggi dello sport, come Giusy Versace, campionessa italiana paralimpica di atletica e i calciatori dell'Inter Ivan Cordoba e Javier Zanetti. Inoltre, eventi dedicati al Duomo di Milano, come lo spettacolo di teatro-canzone "Uno spettacolo Duomo" e la mostra "Il Duomo di Milano". E sarà proprio il Duomo l'icona della Fiera di quest'anno: a simboleggiare l'inventiva, l'operosità e soprattutto la passione che ritroviamo nel lavoro dell'uomo.
Qui il programma completo.