martedì 30 giugno 2015

Rieccol'U!

Dopo un anno torna oggi in edicola "L'Unità": lo storico quotidiano, fondato da Gramsci, avrà una rinnovata veste grafica e non si avvarrà dei finanziamenti all'editoria. E non sarà solo cartacea, avrà anche il sito, la web-tv (Unità TV prende il posto di YouDem). Una promessa fatta da Matteo Renzi, che ha mantenuto l'impegno. Peccato non si sia riusciti a mantenere anche l'unità del Partito.

lunedì 29 giugno 2015

Eurodracma

Dice Renzi che il referendum lanciato da Tsipras sulle condizioni poste dai creditori alla Grecia rischia di fare uscire Atene dall'euro, con pesantissime ripercussioni finanziarie nel Paese ma anche in Europa (e anche noi saremmo esposti a rischio speculazioni). Il muro contro muro in questo momento non è certo la scelta migliore, perché si rischia di perdere tutti. E da questa situazione "dracmatica" se ne può uscire solo con una soluzione pregmatica: come, ad esempio, rinegoziare il debito. Sarebbe la decisione meno dolorosa per tutti e che potrebbe fare tenere ancora euro ed Europa. E oltre a questo, ai greci la crisi è stata fatta pagare anche troppo.

Un "buco" certificato

La Corte dei Conti conferma il buco di bilancio da 50 milioni in Provincia per gli anni 2012 e 2013 denunciato dal Presidente Gunnar Vincenzi. Una grave situazione lasciata in eredità dalla gestione a guida leghista che rischia di pregiudicare pesantemente gli equilibri finanziari futuri della Provincia.

mercoledì 24 giugno 2015

Caos-tasto

La riforma del catasto salta per il rischio di nuove e salate tasse sulla casa. Eppure c'è un estremo bisogno di rivedere il sistema di classificazione degli immobili, perché in questo momento ci sono delle enormi storture, con case di maggior pregio che sono classificate peggio di abitazioni molto più povere e quindi finiscono per pagare addirittura meno di queste ultime. E oltre a maggior giustizia ci sarebbe anche un maggiore introito a livello di fisco. Ma ripensare la riforma su basi di equilibrio ed equità?

Se ne va chi?

Stefano Fassina annuncia la fine della sua esperienza nel Partito Democratico: "Ieri nel circolo Pd di Centocelle ho con sofferenza lasciato il PD. L'ho fatto ieri in un circolo di periferia perchè lì stanno le mie radici". Il PD perde così un altro pezzo e soprattutto un personaggio che ha dato un grande contributo al Partito in tutto il suo percorso politico.

martedì 23 giugno 2015

Il giorno della liberazione dalle tasse

Secondo i calcoli della CGIA di Mestre chi ha redditi superiori ai 24.000 euro da oggi smetterà di lavorare per pagare le tasse (per chi aveva redditi inferiori, la "liberazione" era arrivata più di un mese fa). Questo significa che gli italiani hanno dovuto faticare per il fisco italiano per ben 173 giorni di quest'anno.

Una carezza dall'Europa, uno schiaffo da Syriza?

La Grecia torna a respirare: l'Eurogruppo pare avere accettato il piano di Tsipras, che così guadagna tempo per il suo martoriato Paese. Tra le misure che verranno prese il blocco dei prepensionamenti dal 2016 e una sovrattassa per i redditi sopra i 30 mila euro. Nel contempo la Bce offre un appoggio alzando la liquidità alle banche greche. I creditori quindi paiono convinti a dare un po' di respiro alla Grecia, adottando una linea morbida, anche se si aspettano ulteriori provvedimenti. Ma se nell'Europa si respira un po' più di concordia e ottimismo, lo stesso non sembra accadere all'interno del partito di Tsipras.

lunedì 22 giugno 2015

Con Orfini ma (purtroppo) anche con Castiglione

I vertici del PD danno pieno sostegno a Matteo Orfini, presidente del Partito nominato commissario a Roma dopo le tristi vicende legate a Mafia Capitale, che hanno visto coinvolti esponenti e Circoli del PD locale. Giusto schierarsi a difesa della legalità e della trasparenza. Ma molto difficile restare coerenti sull'argomento quando, in nome dell'asse di governo con Alfano e Ncd, si prende posizione per salvare sottosegretari indagati.

Una risata li seppellirà. Insieme alle ruspe.

Parla Salvini. Urla e blatera, con tante parolacce, per cercare di riempire il vuoto di contenuti dei suoi discorsi (che un bambino saprebbe fare meglio). E lancia accuse alle leggi che oggi regolamentano l'arrivo degli immigrati: le stesse che il suo partito approvò e firmò quando ministro degli Interni non era il vituperato Alfano ma Roberto Maroni. Lo stesso Maroni che da ministro lanciava appelli alle regioni affinché accogliessero i rifugiati e che oggi, da governatore della Lombardia, li rifiuta. Lo stesso Maroni che finanziò i campi rom che oggi Salvini vuole radere con le ruspe. Tanti bla bla bla e zero proposte e fatti: quelli anzi sono in piena contraddizione da quanto affermato da Salvini. E alla fine, quando ripenseremo a questo squallido teatrino, scuoteremo la testa e ci faremo sopra una risatina (mista a compassione e scherno), seppure un po' amara.

sabato 20 giugno 2015

Da rifugiati a rifiutati

Viste le vicende alquanto vergognose a cui stiamo assistendo in questi giorni, tanto vale cambiare appunto la definizione di chi cerca accoglienza fuggendo dal proprio Paese a causa di guerre, carestie e persecuzioni.

venerdì 19 giugno 2015

La Buona Scuola diventa precaria

Troppi emendamenti (più di tremila) rischiano di bloccare la riforma della scuola,e con essa anche le 100.000 assunzioni a favore dei precari. Renzi si dice disponibile ad ascoltare di nuovo tutti (opposizioni, sindacati, docenti e studenti), ma nello stesso tempo avverte che il tempo stringe e che non si scenderà a compromessi o a approvazioni parziali: o passa la riforma con tutti i suoi punti o si slitta di un anno.

giovedì 18 giugno 2015

Il Papa verde

"Laudato Sì" è l'Enciclica di Papa Francesco, di forte connotazione ambientalista, con i suoi "comandamenti verdi". E non solo. Anche un accenno (piuttosto polemico) sulla situazione sociale-economica di questi ultimi anni: "il salvataggio a ogni costo delle banche è stato fatto pagare alla popolazione. La finanza soffoca l'economia reale. Il mercato da solo non garantisce lo sviluppo umano integrale e l'inclusione sociale".

mercoledì 17 giugno 2015

Padroni a casa nostra e predoni a casa loro

Con un minimo di autocritica l'Europa dovrebbe capacitarsi che gli effetti dell'ondata di immigrazione di oggi è una delle conseguenze del colonialismo che abbiamo portato nel passato nei Paesi dell'Africa e che ancora oggi continua: per lo sfruttamento di materie prime come petrolio, diamanti o perfino caffè e cacao. In particolare dovrebbe proprio essere una nazione come la Francia a lanciarsi un pesantissimo "j'accuse", viste le ancora attuali ingerenze nel Terzo Mondo. E la stessa Inghilterra dovrebbe ricordarsi che buona parte della sua potenza deriva dalle ex-colonie dell'Impero Britannico, fondato con la forza delle armi. Vedere un'Europa che chiude le frontiere e alza i muri è uno spettacolo deprimente e vergognoso, per l'ipocrisia e l'egoismo che ogni giorno emergono sempre più, al punto da criticare e mettere in dubbio perfino le parole del Papa che incarnano lo spirito cristiano. Non possiamo pretendere di avere tutto senza pagare un giusto prezzo: l'esodo dei popoli africani cesserà quando smetteremo di interferire nelle loro politiche e creare conflitti (da cui poi questa gente fugge) per sfruttare le loro materie prime, rinunciando ad una parte del nostro benessere e portando per davvero in quelle terre pace, giustizia e democrazia.

Salvillo

Tra Salvini e Grillo c'è una vera e propria gara a inseguire disprezzo e paura per raccattare voti.

martedì 16 giugno 2015

Marino giubilato?

Dopo le polemiche sul «coordinamento» del Giubileo affidato al prefetto Franco Gabrielli, visto come una sorta di commissariamento, ecco Renzi avvertire il sindaco di Roma di "non stare sereno". Dalla rottamazione alla giubilazione.

lunedì 15 giugno 2015

Sballottati

Lo ha ammesso lo stesso Renzi: per il PD i ballottaggi di ieri sono stati una sconfitta. In particolare brucia la perdita di Venezia, dopo 21 anni di governo di centrosinistra. E dire che il candidato era Felice Casson, vicino alle posizioni della minoranza Dem e non certo un renziano: almeno non si potrà dire che si è perso perché sono mancati i voti degli elettori di sinistra. Si è perso semmai perché il PD si è presentato appunto diviso in 2 nette fazioni, con una che ha danneggiato l'altra. Si è perso anche per le vicende che hanno coinvolto esponenti PD nel malaffare (ed è successo anche a Venezia, con lo scandalo Mose). E anche per le immagini delle città italiane con gli immigrati che dormono per strada, che hanno certamente influito sull'esito elettorale e su cui la destra ha speculato vergognosamente, con il rischio di trascinare la popolazione italiana verso una pericolosa deriva. Occorrerrà riflettere e pensare anche a formare una nuova classe dirigente, perché Renzi da solo ormai non basta più.
In Lombardia, nonostante tutto, il vento ha soffiato però in controcorrente (clicca e vedi immagine sotto): abbiamo conquistato Mantova, l'ultimo capoluogo di provincia in mano al centrodestra e vinto importanti ballottaggi (Lecco e Segrate su tutti). Rimane un po' di amaro in bocca in provincia di Varese per la perdita di Saronno, ma in compenso si è vinto a Somma, che alla fine fa il totale (come diceva il principe della risata).

domenica 14 giugno 2015

Il clima del G7

Pochi giorni fa le 7 potenze mondiali del G7, incontratesi in Baviera, si sono impegnate a dire basta in futuro (non molto prossimo, a dire la verità), e per sempre, ai combustibili fossili. Un grande passo verso una vittoria epocale al vertice sul clima di Parigi di dicembre, quando tutto il mondo potrebbe prendere questo stesso impegno: vedremo se alle promesse seguiranno i fatti. Per il resto, l'atmosfera è stata abbastanza pesante sul lato economico-diplomatico, con gli stati europei a guardarsi in cagnesco per via della questione immigrazione e gli USA a spingere per ulteriori sanzioni contro la Russia.

sabato 13 giugno 2015

Dalla scabbia alla rabbia

Sul fronte immmigrazione c'è chi fomenta paura per guadagnare consenso e creare caos. E la minaccia ventilata ora è la scabbia, infezione comunissima qui in Italia che viene trattata come un'epidemia di ebola: il tutto condito da balle e provocazioni . L'emergenza immigrati è certamente seria e sovranazionale, ma va affrontata in maniera concreta, non abbaiando alla luna. E occorre lo sforzo di tutti, sia a livello nazionale che europeo. Anche perché a forza di istigare paura si crea odio, con il rischio di alimentare ulteriormente una rabbia che già viene da lontano con la crisi.

giovedì 11 giugno 2015

Sulla strada giusta

Il Senato ha dato il via libera al ddl sull'omicidio stradale. I punti salienti previsti dal provvedimento sono:
- reato di lesioni stradali
- ritiro della patente fino a 30 anni
- arresto in flagranza di reato
- pene più severe per chi fugge
- innalzamento del massimo della pena per l'omicidio stradale (a 18 anni) con, però, un netto aumento del minimo (sette anni in caso alcol, otto in caso di droga).
Un grande passo in avanti che porta sicuramente maggiore certezza della pena.

mercoledì 10 giugno 2015

Il marcio su Roma

Gli sviluppi dell'inchiesta "Mafia Capitale" a Roma stanno coinvolgendo figure di spicco del PD romano (sia in Comune che in Regione). E' opportuno senz'altro attendere la fine delle indagini prima di emettere sentenze (e di sicuro non è certo il sindaco Marino il responsabile di quanto è avvenuto addirittura negli scorsi anni, quando c'era la destra di Alemanno a governare la città), ma la sensazione è che più che di rottamazione occorrerà comunque una sorta di disinfestazione. Una brutta situazione per il Partito che oltretutto dà fiato (anche a sproposito) alle forze dell'antipolitica (M5S in testa). Se quindi tutto salterà in aria, chi è stato causa del suo mal, pianga se stesso.

P.S.: se però Roma piange, Milano (ahimé) di certo non ride.

martedì 9 giugno 2015

Prendere tempo per prendere il PD

Una Direzione Nazionale improntata ad un confronto duro tra il Segretario Renzi e la minoranza PD. Il premier offre ai dissidenti una quindicina di giorni per ridiscutere la riforma della scuola e quella costituzionale, ma nello stesso tempo dà un aut-aut: si discute, si decide ma poi basta polemiche, che sono state causa della frenata alle ultime elezioni amministrative.

Si presenta male

Il primo atto "dell'impresentabile" Vincenzo De Luca, neo governatore PD della Campania: un mega-condono edilizio per ottantamila immobili abusivi.

lunedì 8 giugno 2015

Reddito minimo e disoccupazione massima

Matteo Renzi giudica il reddito minimo garantito una forma di assistenzialismo ed una misura sbagliata, mentre la soluzione giusta per superare la crisi sarebbe creare posti di lavoro. Resta però il fatto che purtroppo in questo momento abbiamo un tasso di disoccupazione altissimo (in particolare quella giovanile) e poveri e disoccupati non possono aspettare ancora che qualcuno trovi un posto di lavoro per tutti. Il reddito minimo garantito che molti spingono sarebbe intanto una misura eccezionale per fare fronte a questa emergenza e comunque non è un provvedimento così astratto, visto che, rispetto all'Europa, l'anomalia su questo tema siamo proprio noi, che, insieme alla Grecia, siamo l'unico Paese nell’UE a non avere adottato questo tipo di sostegno. E in ogni caso, ci sarebbe da chiedersi cosa è per Renzi invece il bonus degli 80 euro, concesso a pioggia (e quindi anche a chi magari non ne necessitava) e i cui effetti si sono dimostrati alla fine piuttosto controversi.

domenica 7 giugno 2015

Non c'è posto. Nemmeno a casa loro.

L'emergenza è seria e concreta se anche Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare al Comune di Milano, lancia l'allarme per la capienza ormai sopra al limite delle strutture riservate all'accoglienza dei profughi. Poi ci sono personaggi come Maroni che ne approfittano per specularci sopra e lanciare provocazioni, e magari farebbero meglio a stare zitti se fosse vero che invece per amici e quant'altro di posti (intesi come poltrone) si riesce a trovarne. Ma comunque, l'ipocrisia è piuttosto generalizzata a livello di UE, visto che una delle cause dell'esodo dall'Africa è la land-grabbing: l'acquisizione di grandi estensioni di territori in Africa, per produrre materie prime da destinare al settore dei biocarburanti. Una politica dell'Europa in cui è coinvolta anche l'Italia, che ha come conseguenze la sottrazione di terreni agricoli e di allevamento per le popolazioni locali, che sono così costrette a migrare. E come si vede, alla fine le nostre azioni ci si ritorcono contro.

P.S.: sempre a proposito di Maroni, quando era ministro dell'Interno (neanche tanti anni fa) sull'accoglienza e la distribuzione degli immigrati nelle regioni la pensava così.

venerdì 5 giugno 2015

Una legge antispreco

Il Presidente Mattarella auspica una legge contro lo spreco del cibo. Come sta accadendo in Francia, dove si sta varando una legge che obbliga la grande distribuzione a dare il cibo in eccesso ai meno abbienti. In Italia, per dare un'idea, ogni anno si sprecano 146 kg di cibo a persona: una cifra impressionante che, se risparmiata, farebbe comodo a migliaia di famiglie. In un momento come questo provvedimenti di questo genere rappresenterebbero non solo atti di giustizia sociale, ma anche un impulso alla sostenibilità e allo sviluppo economico.

giovedì 4 giugno 2015

Leggere i numeri tra le righe

Quando si fa un'analisi delle elezioni non basta solo contare i voti, ma valutare tutti i fattori e ogni variante. Perché altrimenti parlare di crollo o risultato negativo può essere fuori luogo.

Governare per il domani

Istituito in Svezia il ministero del Futuro: presieduto da una donna (ovvio) è incaricato di come progettare la vita, come diventare più moderni e solidali, che direzione prendere nei progetti industriali.

mercoledì 3 giugno 2015

La sconfitta delle donne

Se alle ultime amministrative tutti si assegnano una vittoria, purtroppo c'è da registrare una indiscutibile sconfitta: l'operazione parità, visto che tra gli eletti solo una donna su cinque ce l'ha fatta. Una defaillance non solo delle donne, ma di tutti, perché grava su tutto il sistema e penalizza opportunità di crescita.
Necessaria quanto mai una legge elettorale che deve prevedere la parità di genere e la doppia preferenza.

martedì 2 giugno 2015

Fondata su di noi

Oggi è il giorno per ricordare e rinnovare il senso di un passaggio storico per il nostro Paese: il referendum del 2 giugno 1946, con il quale gli italiani chiusero la pagina della monarchia e aprirono alla Repubblica. Un momento storico importante e decisivo per la nostra Nazione, che vide addirittura la prima partecipazione delle donne. Oggi la nostra Repubblica è piena di problemi, con una sempre più scarsa fiducia degli italiani verso le istituzioni. Ma questo non cancella il dono che ci è stato fatto 69 anni fa e che ci concede oggi una serie di diritti e valori da difendere e tramandare a nostra volta come fecero i Padri della Patria, che pensarono sicuramente a noi quando promulgarono la Costituzione.

lunedì 1 giugno 2015

Più meno che più

Le ultime elezioni amministrative sul numero delle regioni non vedono il PD in segno negativo: ha perso la Liguria ma ha guadagnato la Campania. C'è da registrare però lo strappo definitivo con la sinistra del Partito, la cui "concorrenza" in Liguria ha contribuito alla perdita di quella regione. C'è comunque da sottolineare che, a priori, una gestione amministrativa assai criticabile (soprattutto sul consumo del territorio) e la scelta di una candidatura effettivamente debole (suffragata da primarie molto discutibili) avevano già indebolito il PD ligure. Renzi comunque dovrà riflettere su questo episodio e verificare una nuova strategia: appare chiaro infatti che puntare a sfondare a destra lasciando per strada i voti di sinistra rischia di essere una scelta deleteria. Così come appare chiaro che in questo momento Renzi potrà avere maggiori problemi dall'opposizione interna che da quella delle altre forze politiche. Il centrodestra appare infatti ancora un'armata Brancaleone, con un leader ormai vecchio e imbolsito e senza un successore che ancora ne sia all'altezza. Infatti, Salvini avrà anche portato la Lega ai massimi livelli, ma la sua proposta politica, insieme al linguaggio e allo stile comunicativo, appare difficilmente in grado di raccogliere e coalizzare soggetti ed elettori diversi, in particolare modo i così detti "moderati", come auspica e proclama Berlusconi. Se analizziamo bene le uniche 2 vittorie del centrodestra, emerge chiaramente che in Liguria il successo è avvenuto anche grazie alla divisione del centrosinistra e comunque il candidato presidente era il forzista Toti, a cui era stato costretto a fare spazio (non senza polemiche) il pretendente leghista; in Veneto invece, più che la Lega di Salvini, ha vinto Luca Zaia, che con la sua lista civica ha preso più voti del suo stesso partito. Salvini si conferma dunque leader di protesta, ma oltre la pura (e becera) demagogia non va. E senza una proposta politica concreta (che necessita purtroppo per lui di competenze e impegno) non sarà nulla più che un portatore d'acqua: un ruolo che magari gli potrà anche andare più che bene se avrà garantiti cadrega e stipendio.
Semmai c'è il M5S che si è accreditato di un buon risultato: non avrà vinto in nessuna regione, ma si è posizionato ottimamente, e con un Grillo defilato in campagna elettorale e l'adozione di una nuova strategia di comunicazione ha dimostrato di sapersi muovere come Movimento sulle proprie gambe. Anche i grillini, per adesso e ancora per diversi anni, anche se (a differenza della Lega) dovessero continuare a crescere, difficilmente potranno porsi come forza credibile di governo. Soprattutto se insisteranno nella linea di non fare alleanze.
Se Renzi quindi vuole andare avanti tranquillo, si confronti serenamente con la minoranza Dem, cercando un punto di equilibrio tra i suoi programmi e le loro richieste: che sono anche quelle di iscritti ed elettori PD.