giovedì 28 febbraio 2013

L'ultima tappa di Papa Ratzinger

Benedetto XVI lascia il Vaticano in elicottero, verso Castel Gandolfo. E da lì, tra un paio di mesi, il trasferimento nel convento Mater Ecclesiae, dove trascorrerà in meditazione i suoi giorni futuri. L'ultimo giorno del Papa si è svolto tra lacrime, saluti e benedizioni. Ora potrebbe aprirsi una nuova pagina per la Chiesa: quasi una coincidenza che anche per la politica italiana ci si trovi in una situazione inedita, piena di incognite e speranze.

Senza poltrona, ma cadono sempre in piedi

Hanno perso il seggio ma guadagnato il vitalizio. A volte doppio.

Passaggio elettorale

Nell'ultima tornata elettorale c'è stato un grande spostamento di elettori: ben 16 milioni! Il Pdl è il partito che ha perso più elettori rispetto al 2008 (più di 6 milioni), segue il PD con quasi 4 milioni, la Lega dimezzata (più di 1 milione e mezzo di elettori persi), l'Udc invece 1 milione e 400mila. Ovviamente a beneficiarne il M5S (che ha avuto 8,5 milioni di preferenze, di cui il 16% dai giovanissimi che si sono recati alle urne per la prima volta) e la lista Monti. Anche Vendola con Sel ha recuperato oltre 500mila voti. Da sottolineare comunque una crescente astensione.

Un nuovo Parlamento

Anzi, rinnovato, con più giovani e donne: l'età media è di 48 anni (45 a Montecitorio, 53 a Palazzo Madama), la presenza femminile invece sale dell'11% (32% alla Camera e il 30% al Senato rispetto al 21% e al 19% della scorsa legislatura), con il PD che si presenta con il 40% di donne tra i banchi. Qualcosa è iniziato a cambiare.

Messi alla Berlino

La battuta sui 2 clown fa arrabbiare il Predidente Napolitano. Meno male che c'è lui a fare valere quel poco di rispetto verso l'Italia.

mercoledì 27 febbraio 2013

Ci vuole fiducia

Quella dei Senatori del Movimento 5 Stelle per fare partire il governo di cambiamento proposto da Bersani e ridare fiducia al Paese, rendendo possibili quelle riforme che occorrono per rilanciarlo. E intanto è stata lanciata una petizione.

Poteva andare peggio

E fuori per il momento è abbastanza nuvolo, ma c'è comunque un po' di sole. Insomma: va tutto bene, dai.

Prima il Nord, ma primi a Vedano

Anche nelle Regionali ci confermiamo come partito più votato a Vedano Olona (953 voti contro i 673 del 2010).
Anche in queste elezioni abbiamo scalato posizioni, arrivando dal terzo posto del 2010.
C'è da dire comunque che quest'anno si è presentata la lista Maroni, che ha raccolto 640 voti, e che sicuramente ha portato via dei voti alla lista della Lega (803 voti, 1.133 nel 2010), ma anche al Pdl, che ha ricevuto 579 preferenze rispetto ai 983 del 2010.
Notevole anche a Vedano il risultato dei 5 Stelle: 565 voti.

A Varese passa solo Alfieri

Alessandro Alfieri, capolista PD, conclude il suo tour elettorale con ultima tappa al Pirellone: è l'unico candidato PD varesino del PD che siederà in Consiglio Regionale. Buon lavoro, come sempre.

Maroni in testa

In Lombardia vince Roberto Maroni. Nonostante gli scandali che hanno travolto la Regione, con l'ex-governatore Formigoni indagato per corruzione insieme a diversi altri assessori e consiglieri della sua maggioranza (tra cui l'ex-presidente del Consiglio), nonostante l'infiltrazione della 'ndrangheta in giunta, il malaffare, i numerosi disagi e malfunzionamenti in settori vitali come scuola, trasporti e sanità, nonostante il centrosinistra abbia proposto una persona perbene, che ha alle sue spalle una storia familiare di onestà, coraggio e sacrificio, che proviene direttamente dalla società civile, una faccia nuova e completamente fuori dai partiti da contrapporre a un candidato che rappresenta il vecchio perché è sulla scena politica da oltre 20 anni, che ha nel suo curriculum una condanna per resistenza a pubblico ufficiale, che nelle sue funzioni di ministro ha fatto condannare l'Italia dalla Corte europea dei diritti umani, che si è alleato (contestato perfino dalla sua base) con il partito che ha portato la 'ndrangheta al Pirellone e con cui aveva giurato che non avrebbe mai più corso insieme, la Lombardia è nelle mani dei "soliti noti", come accade ormai da 20 anni a questa parte, in cui abbiamo perso competitività con le principali zone avanzate d'Europa. E adesso, tanto altro ancora continueremo a perdere.
Si potrebbe obiettare che oltre le motivazioni giudiziarie bisognerebbe presentare anche proposte politiche, ma anche su questo il programma del centrosinistra e del PD si basava su concretezza e serietà, mentre dall'altra parte c'erano solo "chiacchiere e bufale".
Comunque sia questa è la democrazia, per cui si accetta la vittoria di Maroni. E magari tra un 2-3 anni ci ritroveremo di nuovo a votare in Regione per l'ennesimo scandalo o per altre collusioni: ma non c'è problema, prima il Nord (sì ciao).
La Lega comunque si giocava tutto (la sua stessa sopravvivenza) in Lombardia, e nonostante sia uscita più debole (addirittura dimezzata) sui dati nazionali, ora (per ora) ha 3 governatori nelle principali regioni del Nord: Piemonte, Veneto e Lombardia.
In Lombardia comunque, la Lega, se si accomunano i voti presi dalla Lista Maroni (presentatasi quest'anno) tutto sommato perde pochi voti (2-3%). E' semmai il Pdl che vede dimezzati i suoi voti rispetto alle precedenti Regionali.
Il Movimento 5 Stelle non ha sfondato come a livello nazionale, pur ottenendo un buon risultato.
Il PD invece è il primo partito a livello regionale, migliorando rispetto alle precedenti elezioni del 2010, ma non è bastato.
Sarà per la prossima volta. Forse.

martedì 26 febbraio 2013

Un PD a 5 Stelle?

La conferenza stampa di Pier Luigi Bersani il giorno dopo le elezioni politiche nazionali:
- "Noi non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi, perché chi non riesce a garantire la governabilità al suo paese non può dire di aver vinto le elezioni. Sono deluso ma non lascio la nave"
- “In campagna elettorale non me la sono sentita in coscienza, di coltivare degli inganni. Forse c’è costato, ma io so fare solo questo mestiere”
- "Sono due gli elementi di fondo che hanno influito: la crisi, con la recessione più grave del dopoguerra a oggi. E la disoccupazione giovanile. Ma soprattutto c'è stato un rifiuto della politica così come si è presentata in questi anni, di istituzioni inefficienti e di una politica apparsa moralmente non credibile".
- "Non è l'ora della diplomazia: occorre un governo di combattimento. I temi da affrontare per la prossima legislatura sono riforme istituzionali, quella della politica e dei suoi costi, poi la legge sui partiti e una moralità pubblica e privata"
- "Consegneremo al presidente della Repubblica le nostre impressioni. Le nostre valutazioni. E alla fine sarà lui a dire chi è in grado di poter fare il governo in questo passaggio difficile"
- "E' escluso un governissimo con il Pdl. Ci confronteremo ma non penso che atteggiamenti diplomatici corrispondano al cambiamento che dicevo, dobbiamo ribaltare lo schema, non credo che il Paese tolleri balletti di diplomazia... Si riposassero"
- "Il Movimento 5 Stelle è il primo partito, ora Grillo ci dica cosa vuole fare. Ciascuno si prenda le sue responsabilità".

La Varese che va a Roma

Sono ben 4 i candidati varesini che vengono eletti al Parlamento: Erica D'Adda al Senato, Maria Chiara Gadda, Daniele Marantelli e Angelo Senaldi alla Camera. Paolo Rossi, invece, risulta primo dei non eletti. Auguri di buon lavoro: vista la situazione creatasi, ce ne sarà bisogno.

E-lezioni

Si voleva "smacchiare il giaguaro", e invece è Grillo che ha fatto tutti neri. Adesso se si vuole governare, o comunque provarci, bisognerà parlare con il M5S. Forse era il caso di dialogarci ben prima, come suggerivo qualche anno fa. Prima lezione.
Berlusconi ha recuperato, e alla grande: complimenti alla sua tenacia. E quantunque le sue siano sempre le stesse vuote promesse, guai a discriminare e dare, come sento e leggo, degli "ignoranti-cogl..." a chi l'ha votato: io non sono d'accordo, chi l'ha fatto ha avuto le sue ragioni, e io di questi ne conosco parecchi e non sono come vengono dipinti adesso. Sono cittadini normali, gente anche istruita e onesta, che ha dei propri valori, condivisibili o meno. E rappresentano comunque il 30% degli italiani. Chiediamoci piuttosto come mai non riusciamo a raggiungere questo elettorato. Seconda lezione.
Bersani ha fatto una campagna seria, basandosi su proposte concrete e senza roboanti annunci, magari poi irrealizzabili. Gli va dato atto. Però nella comunicazione del PD sono mancate delle parole chiave, dei temi basilari da trasmettere all'elettorato: ci siamo trovati invece con un programma molto articolato (troppo articolato) quando invece sarebbe stata opportuna una sintesi. E poi abbiamo sottovalutato l'entrata in campo di Berlusconi, e mentre lui imperversava da mattina a sera sulle TV noi ci siamo quasi defilati, adagiandoci. E invece era allora che dovevamo alzare il tono. Terza lezione.
Si maledice il porcellum: ma perché non l'abbiamo rosolato o comunque almeno provato a farlo? E anche l'appoggio a Monti: siamo stati responsabili, ma alla fine il prezzo più alto l'abbiamo pagato noi. Dico questo perché non ci passi per la testa un'altra grande coalizione con Pdl e Monti: piuttosto ancora al voto. Quarta lezione.
E per il futuro sarà il caso di fare lezione di queste elezioni: lanciarsi quando si deve osare (quasi sempre), ascoltare la gente (sempre e ovunque), smetterla di autocriticarci troppo e semmai compattarci e fare quadrato attorno al leader di turno. Chiunque sarà il prossimo.

L'oscenario

La situazione che si è venuta a creare è davvero oscena, ma, purtroppo, era quanto si temeva accadesse. Noi abbiamo giocato per vincere, gli altri invece per farci perdere.
Questo è accaduto anche a causa di una legge elettorale oscena anch'essa, ma che noi abbiamo avuto la colpa di non avere nemmeno provato a cambiare.
I risultati adesso ci danno assoluta maggioranza alla Camera (solo per meno di un mezzo punto di vantaggio: altra assurdità del porcellum) e il vantaggio di voti al Senato, ma senza avere la maggioranza. L'Italia perciò è ingovernabile, a meno che non si scenda a patti. E mi auguro fortemente non con Berlusconi: Dio ci scampi!
Il Pdl ha fatto comunque un grande recupero e noi abbiamo perso qualcosa rispetto alle previsioni: al Senato era previsto un risultato in bilico, ma alla Camera si pensava a percentuali maggiori, invece fino all'ultimo siamo stati con il fiato sospeso, vincendo di un soffio. E brutto è stato anche il risultato al Senato in Lombardia, dove ci si aspettava un testa a testa serrato, e invece abbiamo subito un consistente distacco. Questo non fa sperare niente di buono oggi, dalle 14.00, allo spoglio delle Regionali.
Non si può dire che il grande exploit del M5S abbia influito sul nostro risultato. Sono dell'opinione che abbia tolto voti da entrambi gli schieramenti: vedi ad esempio in Veneto cosa è successo, con la Lega praticamente dimezzata. E questo dato può dare una piccola, piccolissima speranza per oggi in Lombardia, anche se Ambrosoli purtroppo viene dato in ritardo e lo scenario rischia di apparire ancora più osceno: incrociamo allora le dita.
Chi ha vinto comunque è Grillo con il suo movimento di gente qualunque: non diamogli però del "qualunquismo", perché dietro c'è la forte richiesta di cambiamento che la gente invoca da tempo e che è rimasta inascoltata dai partiti. Forse adesso gli si presterà attenzione.
Chi ha perso è Monti, che di sicuro si è pentito di essere sceso, anzi salito in politica, con una campagna contraddittoria. E soprattutto ha perso l'idea del centro "ago della bilancia", su cui Casini si è costruito la carriera e la sopravvivenza. Per adesso è rimasto fuori Fini, vedremo prossimamente.
E chi è rimasto ancora fuori invece è la sinistra radicale, che ha trascinato con sé anche Di Pietro, che paga la sua politica dell'essere sempre contro.
L'ultima parola è per i sondaggisti: ma che cavolo...

lunedì 25 febbraio 2013

Tra tanti dubbi, una certezza a Vedano

Siamo il primo partito, sia alla Camera che al Senato. 5 anni fa eravamo terzi dopo Pdl e Lega.
Questi i risultati:

SENATO
Votanti: 4.019
PD: 950 voti
Lega: 914
Pdl: 723
M5S: 700
Con Monti: 423

CAMERA
Votanti: 4.339
PD: 952 voti
Lega: 892
Pdl: 829
M5S: 826
Con Monti: 473

Anche a Vedano si conferma l'exploit del movimento di Beppe Grillo (e pensare che ero l'unico a credere che potesse andare oltre il 20%...).
Pdl e Lega rispetto a 5 anni fa sia al Senato che alla Camera perdono nel totale circa 1.000 voti (forse avrà anche influito la criticata amministrazione a Vedano), con il Pdl leggermente più penalizzato (da primo partito diventa il terzo, superato dalla Lega).
Noi tutti sommato ci assestiamo ai risultati del 2008 e diventiamo il primo partito del paese (inteso come comune: ma anche a livello nazionale sembra vada così, anche se per il porcellum sarà dura trovare la governabilità).
Grazie quindi a tutti i vedanesi che ci hanno dato fiducia.

L'ha dà passaa la nòcc

Arrivano i primi risultati, dopo gli instant poll (da prendere sempre con le pinze). L'unico dato certo è che alla Camera PD e centrosinistra avranno la maggioranza, resta da capire chi sarà il secondo tra M5S e centrodestra.
Al Senato invece, come si prevedeva, è testa a testa tra centrosinistra e centrodestra. Oltretutto per il Senato (vista la legge porcellum) bisogna tenere in considerazione i premi regionali, in particolare quelli di Lombardia, Sicilia e Campania, al momento incerti, che danno ulteriori seggi a chi vince (anche di un solo voto) in quelle regioni. Quindi potresti prendere più voti a livello nazionale, ma trovarti dei seggi in meno.
Certo, se non ci fosse la maggioranza nelle 2 Camere e di conseguenza la governabilità, il primo a perdere sarebbe il Paese: per cui, vada come vada, è urgente e necessaria una nuova legge elettorale, per non correre più rischi in futuro. Comunque, si avrà un quadro più chiaro dopo le 21.00, ma anche dopo.
Per la Lombardia invece si dovrà aspettare addirittura domani pomeriggio: si annuncia un testa a testa ancora più serrato. Lasciamo passare quindi la notte (che magari potranno essere 2, con quella di domani), e speriamo di uscire dal buio di 20 anni orrendi.

PMI: piccoli-medi impegni

Come titolare di una PMI, vorrei che il prossimo governo portasse avanti alcuni di questi provvedimenti a favore delle piccole-medie imprese, che rappresentano l'ossatura dell'economia nazionale e che, non a caso, oggi soffrono terribilmente. Alcuni li ho visti inseriti nei programmi in questa campagna elettorale, altri invece andrebbero ponderati. Eccoli:
- Defiscalizzazione degli investimenti
- Defiscalizzazione dei redditi nei primi due anni di vita dell'impresa
- Pagamento dell'IVA solo a fattura incassata
- Eliminazione dell'IRAP
- Sconti contributivi per assunzioni di giovani under 35
- Accorpamento e semplificazione degli adempimenti fiscali
- Collaborazione tra istituti / università e imprese con stage ad hoc nel corso degli studi
- Crediti dallo Stato in pagamento entro 60 giorni.

La campagna d'inverno

Si sta votando sotto la neve: ma tutta la campagna elettorale si è svolta al gelo dell'inverno, che ha condizionato in buona parte le strategie, soprattutto per quanto riguarda i comizi, in cui sono stati prediletti gli spazi caldi e accoglienti di auditori e teatri che non le piazze all'aperto, con TV, ancora una volta (forse l'ultima), e il web, per la prima volta, a farla da padroni.
A fare da contrapposizione al freddo del clima ha fatto comunque da contraltare l'ardore della passione politica, anche se per i contenuti, anche questa non è stata una campagna esaltante.
La vera novità è stata sicuramente Beppe Grillo, che ha portato avanti una campagna intelligente, occupando le piazze virtuali del web e quelle reali delle città: comizi che sono stati dei veri e propri show, tanto da non capire dove iniziasse la politica e dove finisse lo spettacolo (lui stesso spesso chiamava i suoi comizi “spettacoli”).
E' stata la campagna dei grandi proclami del centrodestra, con l'annuncio di “promesse epocali” e irrealizzabili, tanto da cadere nel ridicolo (ma anche nel tragico). E anche il sobrio Monti, così legato al rigore durante il suo governo, è caduto in questa tentazione, lasciandosi andare ad annunci che solo un paio di mesi fa erano pure utopie per la sua bocca.
Per quanto ci riguarda, noi siamo assolutamente contenti della campagna iniziata dalle primarie e portata avanti da Pier Luigi Bersani e dal PD: un programma di proposte concrete, senza raccontare favole. E siamo certi che la gente ha compreso la serietà e l'onestà di quanto abbiamo proposto, e che “L'Italia Giusta” non è solo uno slogan, ma un progetto che sarà realizzato con il PD al governo.

Chi garantisce il reddito minimo garantito

Il reddito minimo garantito, per chi perde il lavoro o per chi deve ancora trovarlo, è uno dei punti dei programmi del M5S e del centrosinistra (in particolare in Lombardia con Umberto Ambrosoli). Proprio in Lombardia, la Lega (in affanno nei sondaggi nelle ultime settimane) dopo avere compreso che la sua bufala del 75% di tasse trattenute era stata ormai smascherata, si è accodata e ha immesso tra le sue proposte (poche e di scarso rilievo) anche quella del reddito minimo garantito. Ma quando qualche anno fa era stato proposto da Dario Franceschini, allora segretario del PD (quindi questa era già un'idea del PD), la Lega sul reddito minimo garantito la pensava così (oltretutto citando a sproposito “le brioches di Maria Antonietta”, visto che il reddito minimo garantito è l'esatto opposto).

domenica 24 febbraio 2013

Il wi-fi è servito

«I gestori dei locali che vogliono offrire ai loro clienti la connessione Wi-Fi gratuita ed eventualmente mettere a disposizione anche Pc e terminali di vario genere, sono sollevati da qualsiasi responsabilità rispetto alla navigazione dei loro clienti e, nel caso volessero entrare in possesso di informazioni più dettagliate, devono richiedere al consumatore di firmare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali»: grazie a questa precisazione da parte del Garante della Privacy, ora in Italia la connessione wi-fi libera nei pubblici esercizi sarà più semplice e diffusa. Come già accade nel resto del mondo.

Stop alla Pedemontana?

Sarebbe proprio un bel guaio, ma c'è il rischio che l'opera della Pedemontana si fermi per mancanza di fondi, e potremmo trovarci sul nostro territorio una cattedrale nel deserto (dove prima c'erano boschi e verde e case e attività espropriate): una sorta di "Salerno-Reggio Calabria del Nord", un monumento dello spreco e dell'inefficienza dei governi di centrodestra. E oltre che per l'ambiente, visto anche l'impatto devastante avuto sui comuni della zona, ci sarebbe un bel danno per la nostra economia.
Come diceva quello? "La forza nei risultati". Già...

Il grillismo e la realtà

A Parma il neo-sindaco del Movimento 5 Stelle si trova a gestire un'Amministrazione piena di debiti e tagli, a rinunciare a promesse fatte in campagna elettorale, a fare fronte a comitati di protesta. C'è da dire che la pesante situazione del Comune non è responsabilità di Pizzarotti, ma è un'eredità di chi lo ha preceduto: una giunta di centrodestra che ha distrutto la città sia sul piano economico (870 milioni di debito) che morale (con arresto degli allora amministratori).

sabato 23 febbraio 2013

Da Firmigoni a Firmaroni

La Procura di Monza ha aperto un'inchiesta per 900 firme falsamente autenticate (su 1.200 raccolte) per la Lista Maroni. Era questa la continuità di cui parlava Maroni?
Qualche giorno fa a Cremona comunque era stata la lista di Albertini a finire sotto inchiesta, ma riguardava solo 30 firme su 640 raccolte.

P.S.: giusto chiarire comunque che "inchiesta" o "indagine" non vuol dire "sentenza"...

L'accertamento sugli accertamenti

Quelli della Tarsu che sono arrivati a numerose famiglie vedanesi e di cui avevamo parlato qui.
Il gruppo Vedano Progresso ha presentato un'interrogazione a riguardo e dall'Amministrazione sono arrivate delle risposte che effettivamente lasciano perplessi e confermano che la vicenda poteva essere gestita meglio e con maggiore rispetto nei confronti dei cittadini.

Una petizione contro la corruzione

Si chiama "Riparte il futuro" ed è l'iniziativa nata per chiedere a tutti i candidati, indipendentemente dal colore politico, di sottoscrivere 5 impegni stringenti contro la corruzione, uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza (oltre 60 miliardi di danni calcolati per questa piaga, ritenuta oltretutto fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali). La petizione da firmare la trovate qui.

Spreconi a casa nostra

Un comune in ginocchio per i conti in rosso dopo 15 anni di amministrazione leghista, e un altro che si trova a che fare con un giudizio della Corte dei Conti per gravi irregolarità avvenute in un'operazione di compravendita tra la precedente amministrazione leghista e una società partecipata, che rischia di minare il bilancio attuale.
Notare che i 2 ex-sindaci di quelle amministrazioni sono stati premiati con la candidatura alle Regionali e al Parlamento.

venerdì 22 febbraio 2013

L'Italia Giusta ce la farà

Il popolo delle primarie ci farà vincere, gli altri non ce l'hanno.
Le primarie, poi le primarie per i parlamentari, poi subito la campagna elettorale. Uno stress micidiale. Vi chiedo scusa. Ma come sa bene un grande partito popolare, non si costruisce niente senza sacrificio.
Ci siamo messi in gioco perché abbiamo visto il rischio di passare da un populismo all'altro. Populista è il contrario di popolare. Ma quando ci sarà lo sguardo delle telecamere sui nostri gruppi parlamentari si vedrà che abbiamo un pattuglione di giovani e il 40 per cento di donne. Certo, è stato difficile. Ma cambiare senza qualche strappo nella giacca non è possibile
.
Così Pier Luigi Bersani nel comizio di chiusura della campagna elettorale.

La NUOVA LOMBARDIA starà con la gente

La promessa
Farò tornare la Regione coi piedi per terra in mezzo alla gente, abbandonando il trentaseiesimo piano del palazzo. Sempre per stare alle scelte simboliche, non permetterò che mi si chiami governatore. Dal punto di vista pratico, invece, come abbiamo annunciato dimezzeremo lo stipendio dí consiglieri, assessori e presidente.

Il mio avversario
Roberto Maroni rappresenta vent`anni di una politica incapace di risolvere i problemi del Nord e delle persone. Rappresenta il vecchio.

La squadra
Per ora anticipo solo i criteri, anche se ho già avuto molte disponibilità di grande prestigio. Sceglierò persone estremamente competenti, esperte della materia di cui saranno chiamate ad occuparsi in giunta. In secondo luogo, rispetterò la parità di genere perché il mondo femminile sa dare un contributo prezioso che ancora oggi la nostra società utilizza troppo poco. Per questo, almeno il 5o per cento degli assessorati sarà affidato a donne. Infine, la Lombardia ha un territorio molto vasto e anche se la giunta ha sede a Milano devono essere rappresentate tutte le sfaccettature dei nostri territori.

I costi
Per la campagna elettorale spenderemo circa i milione di euro. Per oltre due terzi si tratta di contributi raccolti in modo sparso, compresi quelli delle primarie. IL resto, meno di un terzo, è arrivato dai partiti che sostengono la mia candidatura.

Movimento 5 Stelle
Secondo me Grillo toglie voti a chi ha una proposta debole. Non mi preoccupa la piazza, mi piace anzi la volontà di partecipazione che esprime: e comunque anche la nostra piazza, domenica scorsa, era piena.

Se vinco
Se vinco, cercherò di impostare con l`opposizione rapporti di collaborazione. In una democrazia che deve affrontare problemi enormi come quelli che la Lombardia affronta non è tempo di dividersi e fare lotte: credo che dobbiamo cercare di costruire insieme le risposte migliori.

Se perdo
Mi sono candidato per mettermi al servizio della comunità lombarda. Se non sarò eletto presidente, continuerò a impegnarmi nella politica della Regione con la stessa ostinazione civile.

Gli scandali
Non sono le inchieste in sé che hanno pesato in questa campagna elettorale, ma i presupporti delle inchieste: tutto quello che è uscito ha dimostrato il fallimento, dal punto di vista etico, della gestionedi chi ha governato in questi ultimi anni. Ed è evidente che questo non possa passare senza lasciare conseguenze: nel mio caso, ad esempio, mi sono sentito chiamato ad impegnarmi di più. In fondo, questo è quello che vorrei rappresentare ai nostri elettori: la possibilità di cambiare sistema dal punto di vista della cultura delle regole.

Il numero due
Il mio braccio destro? Sarà una persona estremamente competente dal punto di vista politico e amministrativo. Una persona esperta di tutti i settori della Regione.

L`amministrazione
Noi faremo una accurata due diligence degli organici e delle procedure che ci serviranno per una valutazione super partes. Di sicuro valorizzeremo le risorse interne che hanno qualità e competenza e faremo le nostre scelte sulla base di tutti questi elementi.

Nessun dubbio: io sto con AMBROSOLI

Quando il Sud fa comodo

Avete presente l'ostracismo della Lega verso i titoli di studio conseguiti al Sud? Ecco: guardate dove il nordico barbaro Maroni ha fatto il suo esame di Stato.

ricaPDolando: L'ITALIA GIUSTA

Il programma riassunto per punti di Pier Luigi Bersani e del PD:
PENSIONI
Sul tema delle pensioni l’aspetto più pressante è rappresentato dagli esodati e l’intervento sulla riforma Fornero in materia pensionistica. Primo aspetto dunque è il completamento della copertura finanziaria per gli esodati, sia sfruttando il fondo solidarietà già istituito con l’ultima legge di stabilità, sia attingendo dai risparmi prodotti dalla stessa riforma. Il PD propone un sistema pensionistico più flessibile in uscita, con una forbice d’età più larga e con programmi di invecchiamento attivo (incentivi e disincentivi a seconda che si scelga di lavorare più o meno), ferma restando la stabilità finanziaria.
SCUOLA E UNIVERSITÀ
Altro tema centrale nel programma del PD è il rilancio della scuola e dell’università, fortemente legate al tema del lavoro, con investimenti nel settore dell’istruzione a tutti i livelli, in modo da garantire “stabilità, fiducia e risorse“. Non più tagli, ma “processi di riqualificazione e di rigore della spesa” per migliorare il sistema pubblico e dare il via a “un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale“.
P.A. E PICCOLE-MEDIO IMPRESE
Pagare gli arretrati alle aziende che hanno lavorato per la pubblica amministrazione per un importo pari a 10 miliardi di euro l'anno per 5 anni. La liquidità sarà trovata emettendo titoli del Tesoro sul modello Btp Italia, vincolati esclusivamente al pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese, soprattutto piccole e medie.
TASSE
Il PD in generale propone un abbassamento delle imposte sul lavoro, tenendo in equilibrio i conti grazie a una politica di lotta all’evasione fiscale che si concentri sulla trasparenza dei pagamenti e delle operazioni finanziarie, a loro volta rese più difficili se spostano fondi in altri paesi per non pagare le tasse. Su quella che è diventata la tassa della campagna elettorale, l’Imu, si prevede di eliminarla per le prime case fino ai 400-500 euro, innalzando con gradualità progressiva quella su immobili che superino 1,5 milioni di euro di valore catastale, pari a 3 milioni d valore commerciale.
IMMIGRAZIONE
Il PD lega le proposte al piano dei diritti, in particolare per quello che riguarda la cittadinanza ai figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia. In materia di immigrazione, le proposte si inseriscono nella tradizione europea che favorisce la regolarizzazione degli immigrati contemplandola con temi chiave quali “lotta alla illegalità” e “tutela dei lavoratori”.
LIBERALIZZAZIONI
Forte delle “lenzuolate”, Bersani punta a riproporre nuove liberalizzazioni che toccheranno vari temi: le professioni, i farmaci, i carburanti e l’energia, banche, trasporti e poste, assicurazioni, commercio, semplificazione per le imprese e la tutela dei consumatori.
SANITÀ
Sanità pubblica per tutti ed efficiente. Per arrivare a questo il PD propone interventi rigorosi che partono da “legalità e trasparenza”. In pratica si traduce in una rete di assistenza che preveda un livello territoriale di forte compenetrazioni tra ospedali e medici sul territorio, una rete di assistenza a media intensità di cura e una razionalizzazione degli ospedali altamente tecnologici per i casi acuti e le emergenze. Attenzione anche alla sanità pubblica come fattore di sviluppo e non solo come spesa e valorizzazione dei medici e operatori sanitari nelle aziende e negli ospedali.
SICUREZZA
In materia di sicurezza, che il PD definisce come “diritto di libertà, uno dei fondamentali di cittadinanza”, la proposta passa per una riorganizzazione più efficiente a livello strutturale e territoriale delle forze di sicurezza che devono avere più risorse e mezzi. Si punta quindi a semplificare e a esaltare le professionalità con una riorganizzazione sul territorio e nei rapporti con gli apparati centrali.

ricaPDolando: la NUOVA LOMBARDIA

Il programma riassunto in punti di Umberto Ambrosoli e del PD per una NUOVA LOMBARDIA:
1. Regole e trasparenza, per una Regione nuova e più aperta che possa sempre andare a testa alta
2. Il lavoro prima di tutto: più sviluppo e investimenti per rilanciare il sistema lombardo; un piano per la nuova occupazione, incentivi per l’apprendistato e un nuovo patto tra generazioni
3. Più ossigeno per le nostre imprese, meno Irap subito recuperando risorse dall’evasione. Più forza ai Confidi per l’accesso al credito
4. Una pubblica amministrazione che paga tutti i fornitori in tempi ragionevoli ed eroga i finanziamenti alle imprese senza inutili complicazioni
5. Più equità. Via i ticket sanitari regionali per chi guadagna fino a 30mila euro e applicazione graduale per i redditi superiori. Un fondo integrativo per le cure odontoiatriche
6. Più ambulatori, più servizi medici di base vicini ai cittadini, meno attesa per gli esami diagnostici. Mettiamo fine agli scandali sulla salute dei lombardi: regole chiare per un miglior equilibrio tra pubblico e privato
7. Più attenzione alle famiglie, a partire dai nidi e dalla terza età: per una comunità che non lascia indietro nessuno. Attivare un fondo regionale per la non autosufficienza subito
8. Più donne nelle istituzioni e più opportunità per tutti i lombardi (di nascita, di adozione e di passaggio)
9. Treni più puntuali e confortevoli e stazioni dotate di aree di sosta per auto e bici. Un solo biglietto per tutti i mezzi pubblici e parcheggi d’interscambio agli ingressi delle città
10. Più investimenti per scuola e università, sostegno a chi ha davvero bisogno e maggior interazione tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione, tenendo davvero conto delle specificità del territorio lombardo
11. Sostegno e sviluppo per un’offerta culturale che dia nutrimento al bisogno di bellezza, saperi e tradizione dei lombardi e dei loro ospiti, per uno sviluppo civile ed economico che porti anche occupazione, perché cultura è lavoro
12. Più valore all’agricoltura, sosteniamo la filiera corta per far ripartire un settore fondamentale per il futuro della Lombardia e dei nostri figli. Subito una legge per lo stop al consumo di suolo
13. Green economy, tutela ambientale, sostenibilità: non solo un dovere ineludibile, ma una concreta opportunità per uscire dalla crisi e per creare nuovi posti di lavoro
14. Più edilizia sociale promuovendo forme di collaborazione tra pubblico, privato e cooperative e aumentando l’offerta di affitti a costi accessibili. Una riforma delle ALER e della legge sui canoni per rispondere concretamente al crescente bisogno di casa.

Vota così, vota PD

Si vota DOMENICA 24 FEBBRAIO dalle 8.00 alle 22.00 e LUNEDI' 25 FEBBRAIO dalle 7.00 alle 15.00.
Bisogna presentarsi al proprio seggio muniti di CARTA DI IDENTITA' E TESSERA ELETTORALE. Chi avesse smarrito quest'ultima, può rivolgersi in Comune presso l'ufficio SERVIZIO ELETTORALE.
Le schede per il voto alla Camera sono di colore ROSA, per il Senato di colore GIALLO, per la Regione di colore VERDE.
PER LA CAMERA DEI DEPUTATI E IL SENATO, NON E' POSSIBILE ESPRIMERE PREFERENZE PER I CANDIDATI, PENA L'ANNULLAMENTO DELLA SCHEDA. Quindi tracciate SOLO una croce sul simbolo PD.
PER LA REGIONE, invece, OLTRE A METTERE IL SEGNO SUL SIMBOLO è POSSIBILE ESPRIMERE UNA PREFERENZA PER UNO DEI CANDIDATI DEMOCRATICI, scrivendo NOME E COGNOME (o anche solo il cognome) accanto al simbolo PD.
Per il voto in Regione, è comunque possibile il VOTO DISGIUNTO, vale a dire che potete informare e convincere chi vota per una lista diversa dal PD, che può comunque VOTARE UMBERTO AMBROSOLI PRESIDENTE, così:
a) tracciando un segno sul suo nome, votando così solo il candidato alla carica di presidente della Regione
b) tracciando un segno sul suo nome e uno sul simbolo di una delle liste non collegate, votando così il presidente e la lista in maniera disgiunta.
Ricordarsi comunque che tracciando un segno su una sola lista collegata ad AMBROSOLI (in questo caso il PD) il voto si intende espresso anche a favore del candidato presidente: quindi chi VOTA PD VOTA ANCHE PER AMBROSOLI PRESIDENTE. E buon voto a tutti!

Controllo dei fatti. E delle malefatte

Un fact-checking di quanto va cianciando la destra in questa campagna elettorale:

- costi standard per la sanità in tutte le regioni = vale anche per le tangenti come in Lombardia?

- accordo con la Svizzera per la tassazione dei capitali esportati, sul modello tedesco = quando sono stati al governo chissà perché hanno fatto lo scudo fiscale update: la Svizzera adesso rigetta la proposta di Berlusconi

- nessun aumento dell’Iva = inserito nell'ultima finanziaria di Tremonti

- abolizione del finanziamento pubblico ai partiti = nel Lazio con Fiorito abbiamo visto come è andata

- dimezzamento dei parlamentari = salvo poi candidare Scilipoti e Razzi (come dire che loro tengono alla qualità...)

- cancellazione di Equitalia = dopo che l'hanno creata loro (governo Berlusconi 2001-2006)

- via l’Imu sulla prima casa = altra tassa creata da loro nel federalismo fiscale farlocco di Calderoli

- Maroni (in Lombardia): "io sono la garanzia alla lotta contro il malaffare, contro le mafie, contro la corruzione: intendo tenere io, personalmente come governatore, la delega alla trasparenza" = aveva un tesoriere, Belsito, che intratteneva rapporti con la 'ndrangheta (ma forse anche prima), mentre lui era ministro dell'interno, e la Lega amministrava la Lombardia con i voti della 'ndrangheta (e ancora oggi sono alleati). Inoltre, quando era ministro dell'Interno, non sembra proprio che Maroni fosse al corrente delle indagini in corso.
(sul 75% delle tasse trattenute in Lombardia soprassediamo, visto che tutti ormai hanno capito che quella proposta è una bufala)

Insomma, dopo il magna-magna qui siamo al rimangiarsi quanto hanno detto e fatto, con balle a profusione.

Lombardia in pillole: studio

Ritorna il diritto allo studio
Copertura della borsa di studio a tutti gli studenti idonei ma non beneficiari.
(sempre via Civati -che segnala anche questo-)

Uomini che catalogano le donne

"Non siamo bambole né donne di serie B": così in sintesi l'annuncio a doppia pagina, pubblicato su diversi quotidiani (vedi immagine a fianco), "firmato" da un lungo elenco di donne che si dichiarano elettrici orgogliose di Silvio Berlusconi. Ecco, non dubitiamo che ci siano donne che voteranno Berlusconi e il suo partito, e saranno orgogliose di farlo, ma questo "manifesto" appare, un tentativo alquanto maldestro (l'ennesimo in questa campagna elettorale) di mascherare la realtà: infatti, oltre al fatto che le immagini delle 3 donne nell'annuncio non appartengono a sostenitrici Pdl ma sono acquistabili online da cataloghi fotografici, risulta che i committenti responsabili dell’accorato appello al femminile sono due uomini.
E' proprio ora di smetterla con questi giochini: le donne non sono bambole, e gli elettori non sono burattini.

Update: intanto questo è quello che succede a quelle donne che non sottostanno alle molestie del Padrone...
P.S.: brutta però anche la figura di Rosy Bindi

giovedì 21 febbraio 2013

Il welfare e la famiglia nell'Italia Giusta

Per il PD la famiglia deve stare al al centro dell’interesse dello Stato e delle istituzioni, mentre l'obiettivo del PD nel sociale è cercare di risollevare una migliore soluzione di vita per tutti, incentivando gli aiuti statali a quella fasce di cittadini che sono oggi più deboli e penalizzati dalla situazione attuale italiana, che ha visto negli ultimi anni il taglio netto a numerosi incentivi pubblici di sostegno.
Le proposte dal programma:
- incrementare i servizi per l’infanzia (in particolare gli asili nido) e per la non autosufficienza
- apertura delle scuole per tutto il giorno per attività didattiche, e anche nei mesi di vacanza per permettere attività di approfondimento e di recupero scolastico, di gruppo o individuale, ma anche per offrire ai ragazzi e alle ragazze opportunità per fare sport, musica, teatro
- sostenere i redditi bassi istituendo un più lauto assegno per i figli minori
- costruire un piano straordinario per l’occupazione giovanile
- garantire una rete di protezione di base contro la povertà e quindi un ammortizzatore per il sempre più basso budget mensile delle famiglie attraverso:
istituzione di un Reddito di Solidarietà Attiva rivolto alle persone che per qualunque ragione si trovano in condizioni di povertà
riorganizzare le forme di erogazione dei servizi in modo da ottenere più servizi e migliori servizi per ogni euro di spesa.

Quella del PD è dunque una politica di crescita economica e occupazionale volta a sostenere lo sviluppo e al tempo stesso di innalzamento della qualità della vita per tutti i cittadini, di lotta alle disuguaglianze sociali: una politica che fa del welfare un motore di sviluppo economico oltre che civile.

Dal voto di scambio al voto di cambiamento

In questi giorni di campagna elettorale lo abbiamo visto messo in atto su larga scala nazionale in modo subdolo, facendo leva su promesse di tasse rimborsate, condonate o trattenute: stiamo parlando del voto di scambio.
Nel video, lo scrittore-giornalista Roberto Saviano illustra i meccanismi di come avviene a livello locale: un vero e proprio rapporto clientelare tra candidato ed elettori, in cui in cambio dei voti vengono esaudite spesso richieste che sarebbero legittime, come una pensione che non arriva o un centro anziani che non apre. Ma i voti possono essere anche comprati dai candidati, e in questo caso sono le organizzazioni mafiose a vendere la preziosa merce, con tariffari che vanno dai 25 ai 50 euro a voto. Prassi diffusa nelle regioni del Sud, ma che ormai è diventata, da una decina d'anni a questa parte, una consuetudine anche qui al Nord. Come dimostra la vicenda Zambetti, l'assessore lombardo votato con i voti della 'ndrangheta, la ragione per cui in Lombardia è caduta la giunta Pdl-Lega (lo stesso schieramento che ora sostiene Maroni) e quindi si va a votare adesso. Una tesi rafforzata anche dalle inchieste delle Forze dell'Ordine, che nelle intercettazioni di boss sentono dire “i sindaci qui sono tutti amici nostri... tutti di destra! Non ce n'è uno che non abbiamo aiutato a vincere”.

Ora più che mai occorre quindi un vero e proprio cambiamento a questo sistema drogato e colluso: trasparenza e controllo devono essere i pilastri delle nuove fondamenta etiche della nostra Regione. E su legalità, trasparenza ed etica punta innanzitutto il programma di Umberto Ambrosoli, che ha più volte ribadito che “Maroni parla della Lombardia che ha in testa mentre noi abbiamo in mente una Lombardia alla testa dell'Europa. In Regione c'è stata una deriva etica e morale perché qualcuno ha pensato che il potere potesse essere gestito per i propri interessi". Pdl e Lega Nord sono responsabili del malaffare nella gestione della sanità, per le inchieste che coinvolgono la Fondazione Maugeri e il San Raffaele, e hanno fallito sulla 'questione morale': prova ne è che il Consiglio regionale si è sciolto perché la criminalità organizzata si è seduta al tavolo della giunta e al vertice della Regione è stato svilito il significato delle regole.
E allora cambiamo e guardiamo avanti, per fare uscire la Lombardia da un'ondata di corruzione, con il voto a Umberto Ambrosoli, candidato presidente della Lombardia per il centrosinistra.

Il ruolo di Cherubino

Dice il professor Cherubino (direttore della Clinica ortopedica e traumatologica dell'università dell'Insubria di Varese e capolista nella lista Maroni) che lui non ci tiene a fare la figura della "Nicole Minetti": “Voglio un ruolo di responsabilità nella sanità lombarda, altrimenti io vivo lo stesso, e la Nicole Minetti non la farò”. Noi abbiamo molta stima del professore, persona seria e professionista di fama internazionale, ma ci dispiace vederlo usare come "specchietto per le allodole". E probabilmente anche lui si sta rendendo conto che la sua idea di Lombardia, per quanto riguarda la sanità, non è la stessa di Maroni, che vuole dare "continuità" alla gestione formigoniana che invece Cherubino critica e contesta apertamente (tanto da avere opinioni in materia di pubblico e privato vicine al programma del centrosinistra).
I primi attriti iniziano quindi a vedersi: dalla posizione sul progetto dell'ospedale Del Ponte (su cui Cherubino è contrario, a differenza degli alleati del Pdl), al fatto che Maroni ha già designato il prossimo assessore alla Sanità, carica a cui ambiva lo stesso professore.
Lui dice che, anche se non gli sarà consentito di avere un ruolo importante in giunta, vivrà lo stesso: ma i cittadini lombardi potranno ancora sopportare una gestione della sanità fatta di sprechi, corruzione e clientelismi?

L'Italia Giusta in salute

Ieri Pier Luigi Bersani ha annunciato che una volta al governo saranno aboliti i ticket sanitari delle visite specialistiche, recuperando i soldi da un'infinità di consulenze per la Sanità pubblica, la maggior parte delle quali risultano poi inutili, anche perché frutto di clientelismi (come in Lombardia, giusto per fare un esempio).
Il tema salute dei cittadini è molto sentito dal PD: a differenza di altre forze politiche (moderate e non) che parlano di tagli o di dare spazio al privato, il nostro programma prevede che il sistema di tutela della salute non venga travolto ma, al contrario, venga migliorato e consolidato. La spesa sanitaria difatti non è un motivo di allarme per la finanza pubblica, anzi, l’Italia spende e investe meno in sanità di quanto non facciano altri Paesi europei.
Ecco i punti su cui intende agire il PD per raggiungere l'obiettivo del mantenimento di un servizio sanitario nazionale pubblico e per tutti senza ricorrere a nuovi tagli e nuovi ticket o costringere i cittadini a fare affidamento solo sulle assicurazioni private o sulle casse mutualistiche e mantenendo il finanziamento del Fondo sanitario nazionale al di sopra dei valori stabiliti nell’ultimo Patto per la salute:
Ospedale e territorio. Si punterà al rinnovamento strutturale e tecnologico degli ospedali. Ciò che conterà sarà l’intensità delle cure, puntando su poche strutture altamente tecnologiche per le emergenze e i casi acuti e su strutture a bassa e media intensità di cura per assistere i pazienti con patologie croniche o che non hanno bisogno di alta specializzazione. Gli ospedali dovranno essere collegati tra loro, con i presidi territoriali, con le strutture riabilitative e residenziali, con l’assistenza a domicilio, i medici di base e i pediatri.
Riqualificazione e riorganizzazione delle cure primarie. Verrà promosso il modello di medicina associata, incentivando l’aggregazione dei medici di base in studi attrezzati, informatizzati e collegati con gli ambulatori specialistici, con gli ospedali e con la rete dei servizi sociosanitari per gestire cure, fattori di rischio, malattie croniche, disabilità e diagnosi di primo livello, 24 ore su 24.
• Appropriatezza. Si punterà a creare condizioni tali per cui i medici prescrivano visite ed esami solo quando è opportuno, basandosi su linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici scientificamente validi e verificati dalle società scientifiche. Verrà introdotta la tessera sanitaria digitale per ogni persona e le attività diagnostiche (sia nel pubblico, sia nel privato convenzionato) saranno monitorate.
• Medicina difensiva. Si lavorerà ad una legge sul rischio clinico che garantisca i professionisti del settore evitando gli sprechi dettati dalla paura di essere denunciati dal paziente. I punti toccati dalla legge dovranno essere:
- assicurazione, autorizzazione, accreditamento e, per le strutture private, accordi contrattuali;
- attivazione di sistemi misti, risarcitori e indennitari, per tutelare le persone danneggiate;
- creazione di un fondo per i grandissimi rischi e per le insolvenze;
- attuazione pronta e totale del fondo di solidarietà per le categorie professionali più esposte, per contenere i premi assicurativi;
- messa a punto di tabelle univoche per la valutazione del danno per uniformare, secondo equità e giustizia, le liquidazioni;
• Prevenzione. Le tradizionali attività di prevenzione e diagnosi precoce saranno affiancate dal sostegno ai corretti stili di vita, alla lotta alle dipendenze, alla corretta alimentazione, all’attività fisica, anche grazie a percorsi scolastici fin dalle elementari. Le attività del Governo, delle organizzazioni civili e del volontariato dovranno essere unite e coerenti.
• Aziende farmaceutiche. Il settore farmaceutico dovrebbe essere valorizzato e riorientato all’innovazione e alla ricerca permettendo una pianificazione dell’attività delle aziende farmaceutiche su un periodo di 3-5 anni e favorendo, così, gli investimenti delle grandi multinazionali.
• Federalismo e governance. Pur non mettendolo in discussione, il federalismo dovrà essere corretto per ridurre il divario tra Sud e Centro-Nord rilevabile in tutti i settori della sanità. Si lavorerà sui piani di rientro e sui commissariamenti, monitorando attività e spese e intervenendo tempestivamente sulle anomalie rilevate anche sostituendosi temporaneamente alle Regioni. Il Ministero della Salute dovrà recuperare un’effettiva capacità di governo, anche coordinandosi con l’Istituto Superiore di Sanità, l’AIFA e l’Age.Na.S.
• Partiti fuori dalle nomine. Verranno rivisti i meccanismi di selezione e i requisiti professionali dei dirigenti del Ssn. Tutto il percorso deve essere reso pubblico su internet. La selezione deve essere seguita dalla verifica dei risultati sia dal punto di vista economico e gestionale, sia in termini di strategie e salute.
• Trasparenza. Il rilancio della sanità pubblica dovrà coinvolgere medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari anche dal punto di vista decisionale e del governo clinico. Si punterà alla riduzione del precariato, all’ammodernamento degli Ordini delle professioni mediche e sanitarie, al miglioramento della formazione universitaria e post-universitaria, a politiche del lavoro orientate alla qualità e all’efficacia. Anche i cittadini dovrebbero essere coinvolti rendendo pubblici su internet i risultati clinici di ogni ospedale e le spese di Asl e aziende ospedaliere.

Manifestiamo anche per le imprese lombarde

Mentre c'è chi parla a vanvera di tasse trattenute e amenità varie, Umberto Ambrosoli, candidato del Patto civico del centrosinistra per la presidenza della Regione Lombardia, si occupa sul serio dei problemi della Regione, e nel suo “Manifesto per le imprese lombarde” lancia un pacchetto di iniziative concrete e impegni con scadenze definite a sostegno delle piccole e medie imprese lombarde. Obiettivo: aumentare la produttività e la competitività del sistema industriale e commerciale della Regione.
Questi in sintesi i 3 punti proposti da Umberto Ambrosoli:
- riduzione dell’aliquota Irap ordinaria del 3.9 al 3.65%, con un risparmio complessivo per le imprese di 350 milioni di euro, con l’obiettivo di ridurre l’evasione fiscale
- rafforzamento patrimoniale dei Confidi finalizzato ad agevolare l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese - potenziamento del ruolo degli Enti bilaterali per ottimizzare le politiche di formazione e di reinserimento dei lavoratori.

Il manager modello di Formigoni e Cattaneo

Giuseppe Biesuz (arrestato per una bancarotta da 685mila euro) era stato indicato dalla Regione come il candidato ideale per ricoprire la carica di direttore generale del gruppo Trenord. Peccato che non ne avesse i requisiti, sia a livello di titoli di studio (laurea falsa millantata), sia per quanto riguarda i precedenti penali, visto che la sua fedina penale comprendeva otto condanne (seppure lievi). In Regione nessuno si è preso la briga di fare delle verifiche sul curriculum del manager. Nemmeno chi ne aveva maggiore responsabilità, visto l'incarico ricoperto: l'ex-assessore ai trasporti (ed amico) Raffaele Cattaneo, quello della "forza nei risultati" (come questi o quest'altro): evidentemente nei risultati della sua gestione non erano contemplati quelli scolastici dei suoi manager.
Per questo occorre cambiare i criteri di selezione dei vertici regionali, come ha proposto il PD: ma per fare questo, occorre cambiare tutta la Lombardia votando Umberto Ambrosoli.

P.S.: non per mettere il dito nella piaga, ma segnaliamo che Formigoni con vicende di firme false in un modo o nell'altro ci casca sempre dentro...

Facce di bronzo di fatto

Cosa non si fa per un voto! Lara Comi, eurodeputata e candidata regionale per il Pdl (perché un incarico non basta...), l'anno scorso sulla mozione presentata a Varese dai consiglieri comunali di Sel e del PD di riconoscere le coppie di fatto ed equipararle alle famiglie per l’accesso ai servizi, si era espressa così: "La proposta di mettere sullo stesso piano le coppie di fatto alle famiglie è un ‘cupo azzardo’ ed è anche anticostituzionale visto che la stessa Carta, all’articolo 29, riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Io sto dalla parte di Cosentino e dei consiglieri del Pdl che dicono no alla mozione presentata dai consiglieri di Sel e del Pd e in alternativa hanno proposto un’estensione del quoziente familiare ad altri servizi comunali".
Al di là che la Costituzione non si pronuncia affatto contro le unioni di fatto, ma ciò che fa indignare è che Lara Comi, a distanza di qualche mese e sotto elezioni, ha cambiato idea, e con un altro candidato Pdl si è presentata in un noto locale gay di Varese, dove "hanno parlato di diritti per le coppie omosessuali, dalle unioni civili al matrimonio, passando per le adozioni".
Questi sono capaci di vendersi anche la madre per una poltrona... D'altra parte, per capire il personaggio, basta vedere attraverso quale "passione per gli ideali" e con che "accurata selezione" Lara Comi è entrata in quel partito, facendo carriera.
E sempre a proposito di "attenzione ai diritti civili", segnaliamo l'incivile spot contro gli omosessuali di 2 candidati al Parlamento per la lista "Fratelli d'Italia", anzi, "Caini".

Update: le scuse di Crosetto e Meloni per quel video.

mercoledì 20 febbraio 2013

Più diritti nell'Italia Giusta

Il principio della dignità inviolabile della persona e il rispetto dei diritti umani fondamentali sono la cornice generale entro cui trovano posto tutte le nostre scelte di programma: diritti sociali e diritti civili devono stare sullo stesso piano.
Il programma con cui il PD si presenta alle prossime elezioni basa la questione dei diritti su 4 punti (semplificati nell'infografica):
- i figli di immigrati che nascono e studiano in Italia sono italiani: sul piano dei diritti di cittadinanza l’Italia attende da troppo tempo una legge semplice ma irrinunciabile: un bambino, figlio d’immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano. L’approvazione di questa norma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura
- riconoscimento civile sul modello tedesco per le coppie omosessuali: daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte Costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico. È inoltre urgente una legge contro l’omofobia
- una legge contro il femminicidio: impegno a perseguire il contrasto verso ogni violenza contro le donne, un fenomeno che affonda le sue radici in modelli inaccettabili del rapporto tra i generi e che costituisce una vera e propria violazione dei diritti umani
- forme di rappresentanza e di rappresentatività, in cui i lavoratori possano riconoscersi.

Fermato il Giannino

Galeotto (e cretinetto) fu il master: Oscar Giannino annuncia le sue «dimissioni irrevocabili da presidente di Fare per fermare il declino. Le mie sono state balle inoffensive ma gravi».
Ci si domanda a questo punto cosa dovrebbero fare personaggi come Berlusconi e Maroni, che di balle e bufale in 20 anni ne hanno sparate e stanno sparando ancora oggi.
Questo increscioso episodio comunque avrà qualche ripercussione soprattutto in Lombardia, dove "Fare per fermare il declino" era accreditato di un buon risultato, a scapito oltretutto della coalizione Pdl-Lega.

Senza confronto

Grillo riempie le piazze (quelle virtuali del web ma anche quelle reali delle città), urla, sbraita, fa spettacolo, affascina e seduce, ma rifiuta il dialogo o il contraddittorio, in TV ma anche all'interno del suo Movimento, dove, come abbiamo visto, se non sei allineato vai fuori.
La mancanza di una struttura gerarchica aperta e di una democrazia nel M5S è effettivamente un grave limite, anche inquietante: immaginate se Grillo avesse la maggioranza al Parlamento, dove le leggi si approvano, ma attraverso discussioni e dibattiti: imporrebbe i suoi numeri senza ascoltare minoranze e rami delle Camere? E come reagirebbe un governo con a capo il M5S di fronte a rivendicazioni e manifestazioni delle parti sociali?
Pure nutrendo simpatie per il suo Movimento, è innegabile che, a differenza di Beppe Grillo, essere democratici come noi rende effettivamente semplice e facile dare risposte, alla gente e non solo alla TV: su questo punto, non c'è proprio confronto.

(Intanto la situazione per il confronto TV tra i diversi leader è questa:
- Monti vuole un confronto TV a 3, con Bersani e Berlusconi
- Berlusconi però vuole il confronto solo con Bersani
- Bersani lo vuole con tutti i candidati, quindi anche con Ingroia, Giannino (o chi per lui) e Grillo
- Grillo però, come abbiamo visto, non lo vuole affatto.
Ecco, nemmeno su questo riescono a trovare un accordo...)

La Lombardia in pillole: sanità

La sanità di tutti, non di qualcuno
Riequilibrio del sistema pubblico e privato, perché ci sia la massima responsabilità (oneri e onori) da parte di tutti gli operatori del sistema sanitario regionale. Indagine puntuale sulle situazioni di opacità e operazione trasparenza su tutto il sistema.
(via Civati)

I politici incontrano i frontalieri

Ieri a Malnate, in Villa Braghenti, una trentina di candidati hanno accolto l'invito dei sindacati a sottoscrivere il nuovo manifesto per i diritti dei lavoratori italiani in Svizzera.
Ci auguriamo che le richieste dei frontalieri non cadano nel vuoto dopo le elezioni e che la loro voce sia sempre ascoltata.

Il programma PD in infografica

Pronte le infografiche del programma PD. Le trovate punto per punto:
- costi della politica
- IMU
- diritti civili
- pari opportunità
- lavoro
- occupazione e imprese
- industria e sostenibilità

C'è sòla per te

Berlusconi invia agli italiani una lettera che annuncia, in modo ingannevole, il rimborso IMU: una promessa difficilmente realizzabile o, se attuata, senza copertura economica se non attraverso grossi tagli ai servizi, quali sanità, scuola o trasporto pubblico. Un modo indegno di fare campagna elettorale, che rasenta la truffa (la classica "sòla") e il voto di scambio: ma per fortuna gli italiani, dopo 20 anni, sono stufi di questi giochetti. E sapranno scegliere chi fa loro proposte concrete.

Un pensiero in più in testa

Leggete qui e qui.

P.S.: Maroni si lamenta del "Corriere" per le falsità nei confronti della Lega, ma lui e il suo partito ne hanno diffuse proprio a scapito del quotidiano milanese -vedi qui e qui-

martedì 19 febbraio 2013

I giaguari da smacchiare

«Io ho da smacchiare un giaguarone, voi ne avete tre: il berlusconismo, il formigonismo e il leghismo»: così Pier Luigi Bersani oggi al Museo del Tessile a Busto Arsizio, dove ha incontrato simpatizzanti e militanti del centrosinistra. E il "giaguarone" lui l'aveva incontrato qualche ora prima, presso la sede del Corriere: promettendogli una "smacchiatina". (vedi video). Intanto, chi vuole può divertirsi provando a smacchiare la bufala.

La Lombardia in pillole: reddito minimo garantito

Un reddito per chi ci prova
Reddito di autonomia e di inserimento: sostegno al reddito per chi affronta programmi di recupero sociale e/o di (re)inserimento nel lavoro. (via Civati)

Fate il pieno con il PD

Nel fine settimana sono previsti nuovi aumenti per la benzina. E proprio nel fine settimana, quando andremo alle urne, sarà bene ricordarsi che il PD, nel suo programma, alla voce "carburante" vuole reintrodurre il "modello Prodi", ovvero alleviare il peso del costo dei carburanti sul bilancio dei cittadini, con lo stesso meccanismo che fu approvato dal governo Prodi: in Italia è infatti in funzione un meccanismo sulla base del quale si paga l'Iva sul prezzo industriale della benzina più l'accisa. Cioè si tassa anche una tassa. Il PD intende sterilizzare la parte di Iva che grava sull'accisa: un meccanismo che consente, in caso di aumenti di prezzo, di mantenere bloccato o più contenuto il prezzo finale alla pompa senza perdita di gettito per lo Stato. Un provvedimento che sarebbe a costo zero per le entrate statali, ma con un grande risparmio per le tasche degli italiani. Una proposta quindi credibile e concreta: anche perché sui distributori di benzina, Bersani ha una certa esperienza
(Oh ragassi, non è che se la colori la benzina diventa verde...").

Gli eccessi dei "moderati"

Sono così moderati, ma così moderati, che vedono "comunisti" perfino tra di loro (poi dice che uno si butta a sinistra, come diceva il grande Totò).

P.S. 1: secondo me la signora in nero che difendeva la "scopata di Berlusconi" è una moderata rivoluzionaria di Samorì, vista la capigliatura corvina senza nemmeno un'ombra di mèche. Chissà se adesso che è stata "cacciata" ci ripensa... Per una come lei c'è sempre il M5S (poi dice che uno si butta sul voto di protesta)
P.S. 2: ma non è che il primo contestatore pensava che sul palco ci fosse Crozza come a Sanremo?

Il voto flessibile

Pietro Ichino, il giuslavorista uscito dal PD (non senza polemiche) per candidarsi al Senato in Lombardia con la lista Monti, annuncia il suo voto disgiunto a favore di Umberto Ambrosoli, candidato presidente della Lombardia per il centrosinistra.

Per Berlusconi il Nord viene dopo

Berlusconi minaccia la Lega: "Se crea problemi, cadono le Regioni del Nord". Maroni, che intanto vuole continuare a fare le "tante cose buone di Formigoni" (commistione tra politica ed affari, clientelismo, voti della 'ndrangheta ecc.), sorride e tace e quindi acconsente al condono tombale, all'amnistia e al Ponte sullo Stretto: giusto per capire una volta di più chi è il vero candidato premier di Lega e Pdl.