domenica 1 settembre 2013

Dagli ultimatum ai referendum

Berlusconi fa dietrofront rispetto alle minacce di fare cadere il governo in caso di sua decadenza, e decide di affrontare la sua battaglia per la riforma (ad sua personam) della giustizia (leggasi impunità) affiancando i Radicali nella loro campagna referendaria. E facendo così firma anche per i quesiti su:
- immigrazione (abrogazione delle norme discriminatorie che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare degli stranieri: in pratica, via il pacchetto sicurezza del 2009 fortemente voluto da Maroni e la legge Bossi-Fini del 2002)
- droghe (niente carcere per fatti di lieve entità: in pratica, eliminazione delle norme della legge Fini-Giovanardi che riempiono le carceri di consumatori di sostanze proibite)
- correzione dell'8 per mille (per lasciare allo Stato le quote di chi non esprime scelte).
La giustificazione di questa scelta: affermare il diritto dei cittadini a votare sì o no su problemi che li riguardano. Come sono lontani i tempi in cui, a capo del suo ultimo fallito governo, il diritto di voto ai cittadini voleva invece impedirlo per i referendum su acqua pubblica, nucleare e, soprattutto, legittimo impedimento (altra legge ad sua personam)...

P.S.: se volete comunque firmare anche voi per i quesiti referendari proposti dai Radicali, potete recarvi in Comune, al primo piano. Qui invece trovate tutte le informazioni a riguardo sui quesiti.