Mentre Lega e Pdl litigano per la spartizione di poltrone, il Gruppo Consiliare PD fa le sue proposte, mettendo al primo posto le persone. La priorità infatti non è occuparsi di chi guiderà le Asl e le aziende ospedaliere, ma di come abbattere le liste d’attesa e le code al pronto soccorso o di come indirizzare i pazienti nell’ospedale giusto per fare un’operazione complessa o la riabilitazione. E per fare questo occorre mettere da parte innanzitutto la brama di potere, riportare la trasparenza e rivedere l'assegnazione delle risorse, che devono essere distribuite in maggior parte al pubblico, per coprire ad esempio i costi degli straordinari per il personale dei presidi pubblici e fare funzionare i macchinari sino alle 19.00 o alle 24.00, in modo da abbattere le liste di attesa e favorire i cittadini che non devono essere costretti a chiedere permessi per eseguire esami in orario lavorativo. Una scelta, quest'ultima, adottata tra l'altro dal governatore leghista Zaia in Veneto, e che oltre a dare ottimi risultati ha visto anche i complimenti del Presidente Napolitano.
E allora, se Maroni vuole davvero il bene dei lombardi, perché non segue queste iniziative, anziché continuare in un sistema che si è dimostrato fallimentare e che è stato affossato dagli scandali del suo predecessore?