Il Pdl vedanese si diletta in lambiccati quanto stucchevoli ragionamenti su "pere e mele", continuando a non riuscire a cogliere la vera natura dei nostri interventi. E cioè: che si vinca con un ampio distacco o per una manciata di voti (come è accaduto a Vedano Olona), la maggioranza che governa (sia che abbia il 90% o il 10% dell'elettorato) ha il dovere di farlo con la consapevolezza di rispettare anche chi non gli ha dato il proprio voto (a maggior ragione poi se la somma di questi è addirittura superiore rispetto a quelli presi) e fare quindi il bene di TUTTO il paese. E questo lo si fa anche convocando le commissioni, dando così opportunamente ai gruppi di minoranza il tempo e l'occasione per potere esprimere le proprie valutazioni.
Poi la maggioranza potrà comunque andare per la propria strada e perseguire il proprio programma (ne ha il diritto e la responsabilità): ma un conto è farlo discutendo, un altro invece imponendo.
La politica è innanzitutto condivisione di idee, non solo fredda matematica che si basa sui numeri di opposti schieramenti: ciò che conta non è "chi deve rappresentare chi", ma che una proposta sia valida o meno, a prescindere da che parte provenga. Ed è davvero ottuso ragionare in altri termini, pensando oltretutto di portare a livello locale i conflitti della politica nazionale: significa solo scimmiottare taluni personaggi e rischiare di spaccare il paese.
Noi non stiamo a fare questo genere di calcoli: abbiamo a cuore gli interessi di TUTTA Vedano Olona (sia di destra che di sinistra), e quindi lavoreremo, come sempre, per il BENE comune.
Un ragionamento che ci sembra chiaro, niente affatto bacato, e che può portare buoni frutti. E speriamo, una volta per tutte, che sia colto. Altrimenti tanto vale rivolgersi al vero Palmiro Cangini.
P.S.: sull'unità d'Italia ci aspettiamo che convergano TUTTI quelli che sentono e riconoscono il senso di Stato e Patria. Perché non si può pensare di farsi rappresentare da un simbolo nazionale recante il tricolore e poi stare ai piedi... della Lega.
lunedì 15 novembre 2010
La politica è anche partecipazione
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