Precarietà e basso tasso di occupazione di donne e giovani: sono i problemi principali che attanagliano il mondo del lavoro in Italia. Il PD, nell'ambito dell'operazione "porta per porta", avanza una strategia che si basa sui seguenti capisaldi:
- incentivazione del contratto a tempo indeterminato, definito dall'UE "forma normale del rapporto di lavoro", attraverso il minor costo della stabilità rispetto alla precarietà, ossia mediante l’allineamento e la riduzione del cuneo contributivo.
In particolare, con una maggiorazione degli oneri contributivi per indennità di disoccupazione e indennità di fine rapporto sui contratti a tempo determinato (ad eccezione dei contratti a contenuto formativo) e sui contratti atipici, e con l'introduzione di un salario o compenso minimo, determinato in riferimento agli accordi tra le parti sociali, per i lavoratori e le lavoratrici escluse dai contratti collettivi nazionali di lavoro, per i contratti a progetto, stage;
- graduale introduzione di una base di “diritti di cittadinanza” per tutte le forme di lavoro, comprese le imprese individuali;
- integrazione delle pensioni delle future generazioni di lavoratori e lavoratrici attraverso una quota a carico della fiscalità generale, determinata in relazione alla contribuzione versata;
- introduzione di un reddito minimo di inserimento sul modello del “Reddito di Solidarietà Attiva” per combattere la povertà e l’esclusione sociale, in particolare la povertà estrema e minorile;
- trasformazione dell'indennità di maternità in diritto di cittadinanza e relativo finanziamento a carico della fiscalità generale; per incentivare l’occupazione femminile, introduzione di una detrazione fiscale per il reddito da lavoro delle donne in nuclei famigliari con figli minori;
- rafforzamento delle misure legislative ed amministrative (incluse le risorse finanziare ed umane per i controlli) per favorire l’emersione del lavoro e per il miglioramento della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro;
- introduzione dello Statuto dei Lavoratori Autonomi e dei Professionisti per definire un denominatore di tutele e di incentivi rispondente alle esigenze comuni di artigiani, commercianti, professionisti;
- riforma del contratto di apprendistato per incentivare formazione effettiva ed adeguata ai fabbisogni delle imprese;
- potenziamento delle politiche attive per il lavoro, quindi integrazione delle politiche sociali e del lavoro con le politiche della formazione per favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti in difficoltà;
- approvazione, in relazione all'accordo interconfederale tra le parti sociali, di una legge quadro per la democrazia sindacale per disciplinare rappresentanza, rappresentatività e validazione dei contratti.
Qui il documento completo su "sviluppo, lavoro e welfare" proposto dal Partito Democratico.
domenica 28 novembre 2010
Toc toc: lavoro e occupazione. Le proposte del PD.
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