martedì 2 novembre 2010

Maroni è soddisfatto, noi non ancora

Il ministro Roberto Maroni si ritiene soddisfatto per le parole del procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, sulla correttezza delle procedure per l'affido di Ruby.
"Sono sempre stato certo della correttezza dei miei uomini" ha dichiarato il responsabile del Viminale. Nessuno di noi aveva dubitato dell'operato e della buona fede degli uomini della Questura, né tanto meno dell'assoluta estraneità del ministro in questa vicenda. Ci piacerebbe però (e non solo a noi) avere chiarimenti su quanto accaduto prima e dopo il rilascio della ragazza:
- se è vero (come dicono i giornali) che sono state fatte da parte di Palazzo Chigi telefonate alla Questura;
- se nel corso di queste telefonate siano state fornite o meno informazioni errate;
- a chi è stata affidata la (allora) minorenne, e se chi l'ha avuta in affido ha ottemperato correttamente al proprio dovere.
Giusto per capire se viviamo ancora in uno Stato di diritto e se la legge è uguale per tutti. A chi tocca farci sapere qualcosa?