L'antefatto: a Milano, in via Padova, dove fino al marzo scorso africani e sudamericani si linciavano per strada, qualcuno ha avuto l'idea di appendere delle luminarie con la scritta "Buone feste" in tutte le lingue del mondo. Poi però arriva l'assessore al decoro urbano Maurizio Cadeo (Pdl-Lega) che, raccogliendo varie lamentele, toglie le luminarie e le sostituisce con un isolato "Auguri" in italiano «perché la zona non assomigli a un ghetto».
Il vescovo di Mantova, Roberto Busti, ha così commentato:
«... Oggi è difficile fare festa insieme e per questo si arriva a impedire ai bambini di comportarsi spontaneamente. Come ragionano i più piccoli? Loro aggiungono e non tolgono, mescolano, non hanno pregiudizi. I ghetti sono nella testa di certi adulti, magari di quelli che tolgono le luminarie in una strada di periferia per mettere una gioielleria extralusso sotto l'albero di Natale in piazza Duomo».