Lo scudo fiscale di Tremonti sta davvero facendo arrabbiare la Svizzera, che minaccia ritorsioni sul transito dei Tir o di non restituire le tasse pagate dai nostri transfrontalieri.
Lo scudo fiscale, non solo quello italiano, rischia infatti di far male. E il segreto bancario vacilla sotto i colpi dell'Ocse e del G20. «Da ottobre c'è stata un'impennata delle richieste di rimpatrio» afferma sconsolato il direttore dell'Abi ticinese, Franco Citterio.
E anche Giuliano Bignasca, leader della Lega ticinese, si è rivolto al "fratello" di fede Umberto Bossi, chiedendogli di bloccare l'entrata in vigore dello scudo fiscale.
Gli esponenti del governo italiano rispondono però che indietro non si torna: va benissimo, però ad andarci di mezzo non siano i frontalieri italiani, che passano ogni giorno il confine non certo per portare capitali all'estero ma per lavorare onestamente, e quindi ci auguriamo che sia presa ogni tutela per loro. Non vogliamo certo che accada che, sparando sui rossocrociati, si finisca per colpire la "Croce Rossa"...