Ora si parlerà di tragica fatalità, ribellione della natura; si darà la colpa agli abusi edilizi, ci sarà il solito scaricamento di colpe.
La realtà è che il disastro (questo come tanti altri nella nostra storia) era più che annunciato (come testimoniano i messaggi sul web).
E adesso siamo qui a contare e piangere i morti di Messina, a guardare attoniti il disastro che ha cancellato case e comunità.
Noi ci appelliamo alle sagge parole del Presidente Giorgio Napolitano, che ha invitato, prima di fare inutili opere faraoniche come il ponte sullo Stretto (già, proprio là!), a mettere in sicurezza tutte quelle zone in Italia (e sono molte!) che sono a rischio di terremoti, alluvioni, frane e smottamenti, che siano dovute o no a causa della natura o all'incuria dell'uomo. E soprattutto, cura e prevenzione del territorio.
Alle manie di grandezza preferiamo la grande responsabilità.