Presentata ieri dalla Lega Nord (nelle persone dei deputati Roberto Cota, Manuela Dal Lago e Carolina Lussana) una proposta di legge «anti-burqa». In pratica, una modifica la legge Reale del 1975 in materia di «tutela dell'ordine pubblico e identificabilità delle persone» che prevede il divieto di utilizzare «senza un giustificato motivo» caschi o qualsiasi altro tipo di oggetto o indumento che impedisca il riconoscimento della persona.
La proposta della Lega prevede l'arresto da uno a due anni e l'ammenda da mille a duemila euro oltre che la possibilità dell'arresto in flagranza: quindi un provvedimento molto duro.
Premesso che anche noi riteniamo che il burqa svilisca la figura della donna e che le ragioni di sicurezza entrano in netto contrasto con l'uso di questo indumento, vogliamo fare comunque alcune considerazioni.
Volere e favorire l'integrazione non significa OBBLIGARE ed alzare muri con divieti, ma semmai far comprendere. In virtù anche da quanto espresso in questi giorni dall'imam egiziano dell'università islamica al-Azhar, che boccia drasticamente il burqa, forse sarebbe il caso di convocare ad un tavolo gli esponenti più autorevoli della comunità islamica presente in Italia, con cui concordare le regole e fare in modo che siano poi divulgate tra i loro concittadini.
Oltretutto riteniamo che ci siano fenomeni più pericolosi rispetto al burqa, come ad esempio l'infibulazione.
Vorremmo poi sottolineare che questa trovata della Lega ci pare l'ennesima legge contra personam (i mussulmani nella fattispecie), in un momento in cui sarebbe opportuno pensare ad altri più gravi problemi. Invece che fa la Lega? Parla di moschee e non di imprese che chiudono, si batte per i dialetti e niente fa per pensioni e salari, invoca sicurezza e ronde ed il suo ministro taglia le risorse alle forze dell'ordine, continua ad occuparsi dei mussulmani invece che dei precari e dei disoccupati. Se questo è un partito del popolo e del territorio...
A questo punto suggeriamo agli imprenditori che il 9 ottobre a Vergiate incontreranno i ministri Bossi e Maroni, di presentarsi indossando un burqa: chissà, così forse si accorgeranno di loro...