mercoledì 18 aprile 2012

Il Nord è mobile

Il "Salone del Mobile" si conferma anche quest'anno la kermesse italiana più seguita a livello internazionale, con un tutto esaurito di qualità. Se si tiene conto del fatto che l'Italia è anche il terzo fornitore al mondo di Ikea e si conferma al secondo posto nell'industria mondiale del mobile, decisamente questo settore si conferma uno dei più produttivi per le aziende italiane.
In particolare quelle del Nord, lungo tutto l'arco alpino, da ovest a est.
Il segreto di questo successo non sta solo nella passione per il proprio lavoro che viene tramandata spesso attraverso una lunga tradizione familiare. Dietro a queste aziende ci sono anche organizzazione, innovazione, gusto di accettare le sfide e capacità di adattamento. E soprattutto, la scelta di investire gli utili nell'impresa e non nella finanza, anche quando le banche ti chiedono soldi offrendoti in cambio interessi attualmente fuori mercato: "Antonio Minotti gestisce l'amministrazione della Vefer di Lissone. Fondata a fine anni '50 dal brianzolo Giuseppe Vergani, la Vefer è leader mondiale del settore ma non ha mai distribuito un centesimo di dividendo alla famiglia azionista. È un'azienda sana, efficiente, gelosa del suo capitale in denaro e tecnologie. Il primo settembre 2011 Minotti ricevette subito una chiamata in ufficio. Era la banca, ma non c'erano fidi da offrire, né rimborsi da sollecitare. Invece, la banca chiedeva un prestito: è il mondo al contrario o, per dirla con gli antichi greci, i fiumi (di liquidità) che risalgono ai monti. «Mi hanno offerto un interesse al 4,5% - racconta il manager -. Poi hanno chiamato altre banche che promettevano di pagarmi il 4,75, o il 5%».
Minotti non ha neanche dovuto consultarsi in famiglia per sapere cosa rispondere. «Qui i soldi rientrano sempre tutti in fabbrica come investimenti, la finanza non c'interessa»
."
Per una volta sono stati i "contadini" ad aver la meglio sui "luigini".