Dal 1° settembre gli sconti sui libri hanno un tetto massimo del 15 per cento. E' l'effetto dell'entrata in vigore della nuova legge sul prezzo dei libri, meglio nota come «legge Levi», dal nome del primo firmatario Ricardo Franco Levi, deputato del Partito Democratico.
Un provvedimento che tende a salvaguardare le librerie indipendenti e i piccoli editori, che più di tutti che più hanno sofferto la concorrenza dell’e-commerce e di ineguagliabili campagne di sconti come quelle di Amazon o dei grandi gruppi editoriali. Il problema però è che finirà per colpire le tasche dei consumatori e penalizzare le biblioteche pubbliche. E chi vorrà risparmiare potrà farlo solo acquistando libri digitali: gli ebook non sono infatti soggetti alla legge Levi.
I sostenitori della legge ritengono però che l'impossibilità di fare grossi sconti avrà come conseguenza, sul medio e lungo termine, l'abbassamento del prezzo di copertina.
Intanto, dall'istituto Bruno Leoni è partita una petizione online.