Dall'inizio della crisi i posti di lavoro persi nelle costruzioni sono stati circa 230mila. I numeri raggiungono le 350mila unità se si considerano anche i settori collegati alle costruzioni. Ovvio, quindi, che i soci aderenti all'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) si aspettino dal ministro delle Infrastrutture Matteoli (intervenuto alla loro assemblea) novità, proposte concrete del governo e rassicurazioni sul futuro. Invece, le solite vuote parole.
E allora, giustamente parte la contestazione verso un esecutivo che sta facendo a pezzi il Paese, per immoralità e incompetenza.