Dopo la "CotoLega alla Milanese", ecco un nuovo piatto preparato dalla Lega: fiducia a un ministro originario del Sud in odore di mafia. In pratica, ciò che ha sempre detto di voler combattere. Un menu, quindi, sempre più avariato e indigesto, in particolare alla base, stanca di mandare giù "bocconi amari".
La cosa più assurda è che poi la Lega si permette di alzare la voce quando dovrebbe essere la prima a stare zitta. E se lo facesse, sarebbe meglio.