Il titolo non si riferisce a una contrapposizione toponimica, ma a quella politico-morale esistente all'interno della Lega, che dopo aver salvato dall'arresto, settimana scorsa, Marco Milanese (consigliere di Tremonti), oggi farà lo stesso con il ministro Francesco Saverio Romano, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione.
Un voto di fiducia per il governo, ma che ne sarà della fiducia della base leghista di fronte a questo sdoppiamento di personalità? Padani a parole e romani nei fatti. E sarà dura alla prossima campagna elettorale camuffare questo trasformismo: il photoshop non sarà sufficiente.
P.S.: chissà che ne penserà la Velina Verde, che attacca Maroni perché "contro la falsa lega delle poltrone, delle consulenze, del potere romano" (toh, come il ministro), sulla decisione presa da Bossi: è questa la Lega vera?
P.P.S.: pare che quello della Lega verso Romano sia un voto di scambio: fiducia per quote latte.