giovedì 14 febbraio 2013

Un programma in 10 punti chiave

Le 10 proposte del Partito Democratico per la Lombardia per rilanciare imprese e lavoro:
1 - un patto fra Istituzioni, banche e imprese con cui facilitare il credito, dando un ruolo diverso a Finlombarda e un forte sostegno ai Confidi
2 - progressiva riduzione dell’IRAP entro i primi due anni di governo della Regione (recuperando le risorse dal recupero dell’evasione)
3 - promozione di nuovi progetti per la green-economy nell’industria e nell’agricoltura (senza più finanziamenti a pioggia)
4 - investimenti sulle politiche attive del lavoro:
• portare il tasso di occupazione in Lombardia almeno al 70%, con la creazione di 300mila nuovi posti di lavoro destinati prioritariamente ai giovani e alle donne
• presa in carico dei lavoratori disoccupati e la promozione di sinergie virtuose fra pubblico e privato, utilizzando anche le risorse messe a disposizione dall’UE
5 - istituzione di un sistema di rating della Funzione Pubblica con la creazione di una figura indipendente di valutazione per misurare l’efficacia del sistema in generale (con l'obiettivo anche di semplificare la burocrazia regionale)
6 - incentivazione dell’apprendistato nelle sue varie forme, con la creazione di strumenti che favoriscano l’inserimento e la stabilizzazione dell’occupazione giovanile e femminile
7 - promozione di forme di conciliazione famiglia-lavoro, in particolare attraverso l'avvio -in accordo con le Istituzioni locali- di un piano di attivazione di nuovi asili nido in tutta la Lombardia
8 - incentivazione di accordi che vadano nella direzione di un “Patto generazionale” con cui favorire l’uscita progressiva e protetta dei lavoratori più anziani in cambio di nuove assunzioni stabili di giovani
9 - capacità di porre le basi per consolidare la contrattazione di secondo livello, coinvolgendo gli Enti bilaterali attraverso una politica sinergica fra Istituzione Regionale e parti sociali con cui integrare i vari capitoli del welfare sociale
10 - rilanciare anche culturalmente i percorsi della formazione professionale, quindi gli Istituti Tecnici e Professionali in raccordo con le Università così da rispondere alle nuove aspettative tecnico-professionali del mondo dell’impresa e dell’artigianato.