martedì 12 febbraio 2013

La scuola dell'Italia Giusta

Dopo il lavoro, altro tema centrale nel programma del PD è il rilancio della scuola e dell’università (fortemente legate appunto al tema del lavoro) con investimenti nel settore dell’istruzione a tutti i livelli, in modo da garantire “stabilità, fiducia e risorse“. Non più tagli, ma “processi di riqualificazione e di rigore della spesa” per migliorare il sistema pubblico e dare il via a “un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale“.
Le proposte si articolano essenzialmente in 3 punti:


- SICUREZZA DELLE SCUOLE:


• Programma per la messa in sicurezza degli edifici finanziato con la riduzione della spesa per armamenti e con fondi strutturali Ue



• 8xmille dello Stato all’edilizia scolastica




- DIMEZZARE LA DISPERSIONE SCOLASTICA ENTRO IL 2020 COME CHIEDE LA UE:


• Formazione offerta ai docenti in servizio per innovare la didattica, nuove tecnologie, scuole aperte tutto il giorno




- NUOVO SISTEMA DI FORMAZIONE E RECLUTAMENTO DEGLI INSEGNANTI:




• Meno precarietà per gli insegnanti e più stabilità per l’istruzione.



Secondo il nostro programma, quindi, la scuola non ha bisogno di grandi riforme, ma di stabilità, fiducia e risorse. Queste ultime serviranno essenzialmente per riportare gradualmente l’investimento almeno al livello medio dei Paesi OCSE (6% del PIL), tagliando altrove la spesa statale. Il nostro obiettivo è dimezzare il tasso di dispersione scolastica e raddoppiare il numero di laureati, poiché le ricerche internazionali dimostrano che più istruzione significa più sviluppo. Ed è fondamentale cominciare bene: per il PD la scuola dei più piccoli (0-6 anni) non è un servizio ma un diritto di tutti, per questo è urgente varare un nuovo piano per raggiungere l'obiettivo del 33% di copertura dei posti all'asilo nido come chiesto dall'Europa e garantire a tutti un posto nella scuola dell'infanzia.
Nella scuola primaria, invece, ritornare al tempo pieno con modulo a 30 ore con le compresenze, mentre per la scuola media, punto critico per l'abbandono scolastico, dobbiamo reclutare una leva di insegnanti specializzati per preadolescenza e adolescenza, e allungare il “tempo scuola” (scuole aperte anche al pomeriggio con sport, tecnologia, studio in gruppo, laboratori, classe aperte ecc). Per il ciclo superiore, il PD propone un primo biennio unitario, così che la scelta a quale scuola iscriversi non sia fatta in 3° media, troppo presto, ma maturi dopo i primi due anni della secondaria.
E' fondamentale anche il rilancio dell'istruzione e la formazione tecnica e professionale per rinvigorire il Made in Italy nel mondo. Per questo serve una nuova governance territoriale per migliorare l’offerta formativa puntando a istituire Poli per l’Istruzione Tecnica Superiore che tengano insieme l’istruzione tecnica / Professionale e la formazione professionale (sistema integrato), le imprese, l’università e il mondo della ricerca.
Occorre anche garantire un organico funzionale (cioè una dotazione di personale sia docente sia ATA) stabile per almeno un triennio, attraverso un nuovo piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per stabilizzare i precari, garantendo continuità didattica e tecnologie adeguate agli insegnanti di sostegno. Per i giovani che vogliono insegnare, la nostra proposta prevede la selezione attraverso concorso dei migliori laureati per l’accesso alla formazione iniziale per ottenere l'abilitazione, un anno di prova attraverso tirocinio e supplenze brevi e firma del contratto a tempo indeterminato.
Ma il punto focale rimangono le condizioni disastrose dell’edilizia scolastica, una vera e propria emergenza nazionale, che va affrontata subito, allentando il patto di stabilità interno degli Enti Locali che investono per ristrutturare o edificare nuove scuole, rifinanziando la nostra legge 23 e offrendo ai cittadini la possibilità di destinare l'8 x mille all'edilizia scolastica. Scuole più sicure ma anche scuole più moderne per i ragazzi dell’era digitale: è urgente garantire l’accesso a Internet nelle classi (e non solo nelle segreterie!) e dotare insegnanti (adeguatamente formati) e alunni del materiale tecnologico anche in comodato gratuito, nonché sviluppare le Risorse educative aperte (OER-Open educational resources).