Dice il professor Cherubino (direttore della Clinica ortopedica e traumatologica dell'università dell'Insubria di Varese e capolista nella lista Maroni) che lui non ci tiene a fare la figura della "Nicole Minetti": “Voglio un ruolo di responsabilità nella sanità lombarda, altrimenti io vivo lo stesso, e la Nicole Minetti non la farò”. Noi abbiamo molta stima del professore, persona seria e professionista di fama internazionale, ma ci dispiace vederlo usare come "specchietto per le allodole". E probabilmente anche lui si sta rendendo conto che la sua idea di Lombardia, per quanto riguarda la sanità, non è la stessa di Maroni, che vuole dare "continuità" alla gestione formigoniana che invece Cherubino critica e contesta apertamente (tanto da avere opinioni in materia di pubblico e privato vicine al programma del centrosinistra).
I primi attriti iniziano quindi a vedersi: dalla posizione sul progetto dell'ospedale Del Ponte (su cui Cherubino è contrario, a differenza degli alleati del Pdl), al fatto che Maroni ha già designato il prossimo assessore alla Sanità, carica a cui ambiva lo stesso professore.
Lui dice che, anche se non gli sarà consentito di avere un ruolo importante in giunta, vivrà lo stesso: ma i cittadini lombardi potranno ancora sopportare una gestione della sanità fatta di sprechi, corruzione e clientelismi?