- Dalla Padania che non c'è alla macroregione fasulla
- i conti che non tornano nella bufala del 75% di tasse da trattenere in Lombardia
- il federalismo annunciato da 20 anni e mai realizzato
- la terra dei nostri padri cementificata prima che la vedessero i nostri figli
- e per finire "siamo pronti a correre da soli. Tutte le volte che la Lega si è presentata da sola ha preso molti più voti" e poi "la mia esperienza concreta, di governo, è che [Berlusconi] è una persona che quando prende un impegno, soprattutto se è scritto, lo mantiene".
In questo prontuario tutte le promesse leghiste cadute nel vuoto, nonostante siano stati al governo con Berlusconi nel 1994, dal 2001 al 2006 e poi dal 2008 alla fine del 2011 (con una saldissima maggioranza), e le contraddizioni di Maroni, il barbaro sognante che ogni tanto dovrebbe chiedersi: «sogno o son desto?».
Perché pare che si sia addormentato, in tutti questi anni, dimenticandosi di essere al governo al fianco di chi non ha portato alcun giovamento al Nord e all’Italia: non ha abbassato le tasse (anzi), non ha migliorato i servizi, non ha semplificato la vita dei cittadini, non ha reso l’Italia più forte a livello europeo, anche perché l’Europa che oggi si invoca la si è sempre contrastata. E così sembra che i Maroni siano proprio 2: quello che dice, e quello che poi non fa.
(grazie a Stefano e a On the Nord)