domenica 17 febbraio 2013

L'umile Renzi e l'indimenticato Prodi

Estrapolazioni dell'intervista rilasciata da Matteo Renzi a Monica Guerzoni, Corriere della Sera.
«Fa bene Bersani a chiedere il voto utile, ma nell'ultima settimana bisogna chiedere anche il voto umile. Vanno presi i voti dei delusi della destra e della Lega, specie al Nord. E in passato c'è stata una certa spocchia, una buona dose di arroganza culturale verso queste persone. Mi pare un errore. I voti dei delusi dell'altro schieramento sono fondamentali, ma ci vuole umiltà, non arroganza.. C'è una destra delusa da Berlusconi e da Bossi, basta intercettarne anche una piccola parte e vinciamo ovunque».

«A Padova c'erano 5.000 persone. Una folla impressionante, non me lo aspettavo. Le piazze non le riempie solo Grillo... Ma la partita è aperta soprattutto perché la Lega non è più credibile. Ai piccoli imprenditori lombardi e veneti ho detto "meglio Bersani per cinque anni che l'ennesimo governo ponte". Mi sembravano molto convinti»

«Per adesso cerco di dare una mano a vincere. Sono uno dei non molti che si possono permettere di dare una mano a Bersani senza chiedere niente in cambio. Deve essere chiaro che se c'è qualcuno che punta a far cadere Bersani dopo due anni, non sono io. La mia lealtà viene prima delle ambizioni, io voglio fare bene il mio lavoro di sindaco, nient'altro. Molti mi dicono "sei matto a rinunciare a un seggio o a un ministero", ma per me vale più la faccia di una poltrona».

E dalla manifestazione di oggi a Milano, l'intervento a sorpresa di Romano Prodi:
«Dopo 4 anni sono di nuovo salito su un palco perché oggi ne vale la pena. Sono venuto qui per ribadire l'importanza della sfida per l'Italia e per la Lombardia e per farvi l'invito a votare uniti. Questa squadra a differenza del passato resterà unita, perché ha imparato la lezione, e perché è fatta di uomini diversi. Bersani ci guiderà fra una settimana alla vittoria, Matteo Renzi sarà una grande risorsa per il futuro».