In questi giorni Berlusconi è protagonista sulle copertine di alcuni dei più autorevoli magazine europei.
Il prestigioso Time gli dedica questo titolo: «L'uomo che sta dietro
all'economia più pericolosa del mondo», accusandolo apertamente di aver messo a repentaglio non solo l'Italia, ma addirittura l'Unione Europea.
L'Economist non è meno tenero. Il titolo proposto è da cartoon: «That's all, folks!», come dire «è finita, ragazzi», la stessa frase con cui si chiudono da sempre i cartoni animati della Warner Bros. Perché il governo Berlusconi-Bossi è stato veramente qualcosa di surreale, con i ministri protagonisti che parevano delle vere macchiette, per gli atteggiamenti e per l'incapacità dimostrata.
Rincara infatti l'Economist: «Abbiamo sostenuto da tempo che Berlusconi fosse inadatto a governare. Ma persino noi siamo rimasti scioccati nel vedere come, mentre la crisi dell'euro si stava avvicinando all'Italia, egli abbia dedicato il suo tempo alle feste e ai giochi politici e abbia accantonato la necessità di fare le riforme».
Eppure questa gente, Berlusconi e Bossi in primis, nonostante sia in maggior parte responsabile dello sfacelo in cui ci siamo ritrovati, ha ancora il coraggio di parlare e pretendere di dettare le condizioni per la composizione di un nuovo governo, mettendo di nuovo il bastone fra le ruote ad una possibile ripresa dell'Italia. Neppure di fronte alla catastrofe incombente dimostrano un filo di serietà e responsabilità, che dovrebbe essere quella di scusarsi con tutti gli italiani e farsi poi da parte. Il Paese ha un disperato bisogno di cambiare per uscire da questa tremenda crisi: sulle prossime copertine dei giornali esteri vorremmo vedere titoli che elogiano l'Italia e il suo popolo, perché meritiamo di meglio di quanto abbiamo avuto in questo oscuro ventennio.