Il 5,7% delle sostanze possedute nel mondo è in Italia: 8.283 miliardi di euro tra titoli, azioni e depositi, ma soprattutto proprietà immobiliari, che rappresentano più della metà di tutte le disponibilità.
Per questo, come lascia intendere Mario Monti, è auspicabile la reintroduzione dell'Ici, con una tassazione progressiva sul valore degli immobili e in relazione al reddito.
Ma oltre a questo, è necessaria anche una patrimoniale. Quasi il 45% della ricchezza nazionale, equivalente a 3.700 miliardi, è nelle mani di 2,4 milioni di famiglie. Di queste, il 10% possiede patrimoni superiori a 1,5 milioni di euro. Ed è a queste 240.000 famiglie (l'1% del totale in Italia) che si potrebbe applicare un'aliquota allo 0,5% della propria ricchezza, che darebbe un gettito di oltre 5 miliardi di euro l'anno. Per ognuna di queste famiglie (che possiede il 13% della ricchezza italiana) significherebbe pagare, su un patrimonio che è in media di quasi 4,5 milioni di euro a famiglia, 22.500 euro l'anno.
Un piccolo sacrificio, quindi, a fronte dell'enorme patrimonio in loro possesso. Anche perché non si possono chiedere sacrifici sempre e solo ai soliti: pensionati e dipendenti, i cui stipendi tra l'altro sono aumentati la metà rispetto all'inflazione. Caro Presidente Monti, equità è uno dei punti programmatici da lei annunciati.