Ci sono gli immigrati che fanno impresa. E hanno dipendenti italiani. Perché non sempre gli stranieri tolgono lavoro agli italiani, talvolta lo danno. E la media è alta: un assunto italiano ogni due imprese di immigrati attive. Uno studio commissionato dal Cnel fornisce dati interessanti: sono più di 400.000 gli stranieri titolari di impresa con un'occupazione media (tra dipendenti e collaborazioni) di circa 5 addetti, e nel 13% dei casi si giovano di dipendenti italiani, con una media di un posto di lavoro per italiani ogni due imprenditori stranieri; il 77% di loro ha fondato da sé l'azienda, il 21% l'ha rilevata, il 2% l'ha ereditata; la maggiore concentrazione di queste aziende è al Nord e nelle aree dei distretti industriali; il 66,5% ha clienti italiani e il 77,3% si rivolge a ditte fornitrici italiane, quindi crea anche indotto sul nostro territorio; solo il 14% ha però la cittadinanza italiana e le richieste più diffuse sono il diritto di voto (pago le tasse, quindi voto -taxation with representation, per intenderci-) e la possibilità di fruire del trattamento pensionistico tornando a vivere nel Paese di origine (visto che pagano qui i contributi).
Da sottolineare che la metà di questi imprenditori è "abbastanza ottimista", poiché ritiene che la propria azienda possa uscire addirittura rafforzata dalla crisi.
Insomma: gli stranieri stanno diventando sempre più una risorsa, e anziché toglierci il lavoro (come sempre urlato dalla Lega) ce lo portano, arrivando anche a coprire emergenze.
Chissà, le parti si stanno forse invertendo?