giovedì 24 novembre 2011

Sì ai nuovi italiani

Le parole del Presidente Giorgio Napolitano sul diritto di cittadinanza ai bambini figli di immigrati che nascono in Italia hanno tutta la nostra approvazione. Non è solo follia, ma un vero atto di inciviltà. Attualmente la legge prevede infatti che la domanda di nazionalizzazione possa essere fatta solo al compimento del 18° anno d'età. La conseguenza sono centinaia di migliaia di ragazzi "italiani dimezzati", ovvero bambini che sono nati nel nostro Paese, parlano la stessa lingua e frequentano le stesse scuole dei bambini italiani ma non hanno gli stessi diritti. Una situazione che non solo potrebbe degenerare in futuro e creare tensioni sociali, ma che frena anche il prezioso apporto di risorse che questi nuovi italiani potrebbero dare proprio in un momento come questo ad un Paese che soffre sia sul piano economico che demografico. Un contributo importante, tra l'altro, i genitori di questi bambini lo stanno già dando sul piano lavorativo e contributivo.
La Lega ovviamente è stata subito la prima a protestare: a parte l'ottusità, c'è davvero da chiedersi il motivo di questa presa di posizione, viste le loro convinzioni in termini di italianità. E comunque, ogni timore è infondato: sia quello di un'esplosione di immigrazione, visto che la cittadinanza riguarderebbe i bambini nati qui e non nuovi immigrati adulti da accogliere, e tenuto conto oltretutto che i numeri dimostrano che in Italia non c’è stata un’esplosione nella quota di immigrati residenti; sia quello "del voto elettorale dato alla sinistra", perché indagini approfondite smontano questa tesi, e comunque fino a 18 anni non si può votare, per cui da questo punto di vista non cambierebbe nulla.
La verità invece è nelle parole che Pier Luigi Bersani, nel suo intervento alla Camera sul voto di fiducia al governo Monti, ha rivolto ai leghisti: " Non possiamo parlare solo alle tasche degli italiani, ma anche al cuore degli italiani. Ed è il cuore che si è addormentato dopo la vostra cura. Cari leghisti, abbiamo centinaia di migliaia di figli di immigrati che pagano le tasse, vanno a scuola e parlano italiano e che non sono né immigrati né italiani, non sanno chi sono. E' una una vergogna".
(nella foto: Giorgio Napolitano riceve al Quirinale Mario Balotelli, calciatore della Nazionale)