mercoledì 7 settembre 2011

Scioperò

La manifestazione organizzata ieri dalla Cgil ha avuto successo. Però... Ci sono dei però:
- il diritto di sciopero è SACROSANTO (lo abbiamo già ribadito). Però era questo il momento opportuno per organizzarlo, vista la crisi economica? Però, è anche vero che l'introduzione nella manovra di un provvedimento come l'art. 8 (che va in netto contrasto con lo Statuto dei lavoratori, concedendo la "libertà di licenziare") è una vera e propria provocazione, se non una scelta demenziale da parte del governo
- con questa iniziativa la Cgil ha sicuramente rafforzato la propria posizione in fatto di consensi nel mondo dei lavoratori, però ha sancito un'ulteriore spaccatura dell'unità sindacale e anziché uno sciopero "separato" meglio sarebbe stato presentarsi compatti con proposte condivise da sottoporre al governo. Però c'è da sottolineare che Susanna Camusso aveva fatto un passo in avanti con la firma dell'accordo unitario del 28 giugno, mentre Bonanni e Angeletti sembrano aver ormai scelto una strategia di acquiescenza nei confronti del governo, tanto da apparire, più che i segretari di Cisl e Uil, i sottosegretari di Sacconi, a cui addirittura c'è il sospetto che offrano più o meno velati appoggi
- il PD e altri partiti dell'opposizione (tranne Udc e Fli) hanno appoggiato ufficialmente e partecipato allo sciopero con i propri maggiori esponenti. Però, la cosa rischia di politicizzare l'evento e rende più difficile l’interlocuzione paritaria del PD con tutte le forze sociali. Però, si dice sempre che il PD non deve chiudersi nella propria torre d'avorio, ma stare vicino alla società civile e sostenere le lotte dei propri elettori: lo si può fare in Parlamento, ma scendere in piazza dà un maggior significato di vicinanza ai cittadini, senza dimenticare che la Cgil rappresenta un grande serbatoio di voti democratici. Però questo significa anche che in futuro il PD dovrà tenere lo stesso atteggiamento anche nei confronti delle altre sigle sindacali e delle loro iniziative.