Michele Santoro lascia Rai con un accordo consensuale. Un accordo che tra buonuscita e future (e garantite) collaborazioni sempre con la Rai, gli frutterà una decina di milioni di euro.
Certo, per lui era difficile lavorare in un'azienda pubblica che (serva del potere) continuava ad ostacolarlo, e forse la situazione si era fatta davvero insopportabile. Però ammettiamolo: ne esce bene, e non solo perché (come da lui dichiarato) «in questo modo, avrà la possibilità di sperimentare nuovi generi televisivi attraverso un ulteriore sviluppo del proprio percorso professionale».
Come dice Aldo Grasso, Santoro è un ottimo conduttore, capace di ottenere grandi ascolti. Ma è ancora più abile nel condurre le trattative contrattuali.
A noi resta un po' l'amaro in bocca. E non solo perché magari siamo rosiconi.
Intanto a Bangkok un reporter italiano, Fabio Polenghi, è rimasto ucciso durante gli scontri tra manifestanti e militari: stare davvero "in trincea" comporta tanti rischi e pochi benefici.