domenica 23 maggio 2010

Dopo 18 anni Falcone vive ancora: non uccidiamolo di nuovo

18 anni fa la strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
Le azioni dei magistrati allora si fermavano con le bombe, oggi paradossalmente rischiano di farlo leggi assolutamente sbagliate come il DDL anti-intercettazioni che il governo sta spingendo a grande forza, e tante critiche sta ricevendo: dagli ambienti giudiziari, dal mondo editoriale e giornalistico, da quello imprenditoriale e perfino da oltreoceano.
Un provvedimento che finirebbe per limitare in maniera grave le indagini dei magistrati, visto che le intercettazioni sono uno strumento indispensabile che non a caso lo stesso Falcone utilizzava e che tanto utili furono per le sue inchieste, che sono la sua eredità e ancora oggi offrono piste ai suoi colleghi.
Facciamo in modo allora che la sua morte non sia stata vana.