mercoledì 26 maggio 2010

Disagiovane

L'Italia ha il più alto numero di giovani che non lavorano e non studiano. Si chiamano Neet (Non in education, employment or training) e nel nostro paese sono oltre 2 milioni.
Lo denuncia un'indagine dell'ISTAT, che rivela poi come i “bamboccioni” siano triplicati dal 1983 con punte elevatissime nell’ultima fase.
L'età è compresa fra i 15 e 29 anni (il 21,2% di questa fascia di età), per lo più maschi, e sono a rischio esclusione, visto che oltre 1,7 milioni fra i 15-29 non usa il computer ed il 43,6% non legge. Per mancanza di denaro, non di volontà: il numero dei giovani Neet è infatti molto cresciuto nel 2009, a causa della crisi economica: 126 mila in più, concentrati al nord (+85 mila) e al centro (+27 mila). E tra di loro si trovano anche laureati (21% della classe di età) e diplomati (20,2%).
Una generazione persa che pagherà caro gli errori degli altri: perché la colpa è della crisi, certo, ma anche del “berlusconismo”, un'Italia cioè senza valori, povera di cultura e formazione, che non sa programmare per il futuro.