Mentre oggi in tutta Italia i ricercatori universitari si sono radunati nei diversi atenei per protestare contro gli scriteriati tagli della riforma (?) Gelmini (che oltre a penalizzare i giovani precari, impedirebbe tra l'altro lo sviluppo della ricerca nelle università senza per questo promuovere la meritocrazia) arriva dal PD una proposta che invece va in senso nettamente opposto: mandare in pensione i baroni universitari a 65 anni e non a 72, tenendo in attività solo le «eccellenze» del sapere nazionale con contratti ancorati a ricerche in corso, per fare spazio ai «giovani» ricercatori che troppo spesso entrano in ruolo a 40 e passa.
Una soluzione che nasce dal lavoro di "Progetto Italia", il pacchetto di proposte mirate su temi quali lavoro, università, riforme e giustizia, Europa e green economy.