domenica 3 ottobre 2010

Grillo e Popolo Viola: movimenti su cui muoversi

Il "No B-day" di ieri ha confermato la realtà del Popolo Viola, nato sulla rete da gente comune e capace attraverso la sola forza dei social network di mobilitare migliaia di persone. Una nota critica mossa al PD è che i suoi dirigenti non hanno aderito alla manifestazione. «Vi preghiamo di togliere tutte le bandiere perché questa è una manifestazione viola, soltanto viola» è stato però l'appello degli organizzatori ieri in Piazza S. Giovanni a Roma. E quindi la scelta del PD non è da ritenersi errata, se i dirigenti hanno in questo modo voluto rispettare l'autonomia di un movimento che si dichiara antipolitico. E oltre a questo, anche lo spirito puramente polemico che ha animato l'evento ha consigliato ai nosri dirigenti di disertare la piazza. Ciò però non significa rifiutare il confronto con gli esponenti del Popolo Viola, né sottovalutare la forza del loro movimento.
Così come non è da sottovalutare Beppe Grillo: il week-end di Cesena ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone, che per 2 giorni si sono accampate intorno ad un palco per discutere ed ascoltare il comico genovese. Il "Movimento 5 Stelle" ha diverse analogie con il Popolo Viola: tutti e 2 partono dalla rete, sono composti in maggioranza da giovani, sono entrambi dichiaratamente antipolitici. Anche se il "Movimento 5 Stelle" può ormai di fatto essere considerato una forza politica: buon successo alle ultime elezioni regionali ed amministrative (oltre 500.000 voti raccolti), con i sondaggi che lo attestano (in caso di elezioni anticipate) intorno al 4-5%. Non è certo il caso che il PD cerchi alleanze con queste forze, ma affrontare un dialogo, questo sì. D'altra parte questi 2 movimenti racchiudono una componente della società civile che vogliamo coinvolgere: cerchiamo almeno di ascoltarli e comprenderli, evitando magari che queste forze vadano poi disperse o si incanalino in derive aggressive (pensiamo agli incidenti della Festa Nazionale a Torino). Difficile dire poi quanti del nostro elettorato siano sedotti dalla spinta di questi gruppi: l'impressione è che il "Movimento 5 Stelle" possa attingere principalmnete dai bacini elettorali delle forze politiche poste agli estremi (sia sinistra che destra) o che cavalcano la pura protesta (come Idv e Lega), oltre che dai giovani che si affacciano al voto o da una parte di chi da tempo si astiene. Ma il rischio che possa erodere voti al PD è forte (se si pensa ad esempio a quanto successo in Piemonte).