Si ritorna a parlare del sole delle Alpi. Ad Adro, infatti, pare che il sindaco si arrenda e si dica disposto a togliere i simboli del sole delle Alpi dalla scuola. Unico ostacolo: il costo per effettuare l'operazione, visto che pare occorrano circa 30.000 euro.
Intanto il ministro Maroni, intervenuto all’inaugurazione dello spazio Informagiovani a Varese, scherzando sulla vicenda, ha rivelato che nel suo comune di residenza (Lozza) sono presenti molte decorazioni simili sulla facciata dell'asilo che risalgono agli anni '30. In effetti quei motivi (vedi foto VareseNews) ricordano l’effige della quale si sono appropriati i "padani" (la Editoriale Nord S.c.a.r.l., proprietaria del quotidiano La Padania, ne ottenne infatti la registrazione all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi nel 1999).
Ma a ben guardare, il "sole delle Alpi" è un'icona ampiamente diffusa, in varie parti del mondo e dell'Italia: dall'India alla Scandinavia, dall'Appennino toscano al Gargano. Per cui anche la dicitura "sole delle Alpi" è piuttosto impropria, tanto è vero che fu coniata negli anni '90 proprio dai leghisti.
Addirittura Giovanni Granucci, geometra e artigiano varesino, studioso di "fenomeni di frontiera", sostiene che il questo simbolo possa avere origine dall'Egitto. Per non parlare poi delle analogie con quello internazionale dei Rom.
Ad ogni modo, oggettivamente si può dire che:
- il sole delle Alpi è da considerare ormai un vero e proprio simbolo politico che fa capo alla Lega, tanto è vero che è inserito nello statuto del partito
- il sindaco leghista di Adro, prima di riempire la scuola comunale di simboli del suo partito (dal tetto ai banchi, fino a cestini, posacenere e zerbini) avrebbe fatto meglio a pensare al rispetto delle leggi, anche in virtù del suo ruolo istituzionale.
Chi paga adesso? Semplice: chi ha avuto la bella pensata.