Il post avrebbe potuto anche intitolarsi "Il cittadino si ribella". Perché quanto sta avvenendo a Terzigno è una vera e propria rivolta di popolo.
Chi abita in qualla zona, patria del celebre Lacryma Christi ed inserita nel Parco nazionale del Vesuvio, deve da anni già sopportare la presenza di una discarica, che provoca problemi di salute e di devastazione all'ambiente (con perdite di colture e posti di lavoro). Pretendere che accetti supinamente un'altra discarica appare davvero illogico. Certo, la reazione, per le violenze espresse, è senz'altro da biasimare: ma non si può nemmeno esasperare l'animo delle persone, non ascoltare le loro ragioni e cercare di importi con prepotenza ed arroganza, anche se ti chiami "Stato". Bertolaso quindi non si sorprenda se il suo accordo è stato rimandato al mittente: la gente ormai non ha più fiducia in chi promette e non mantiene, in chi invece di trovare le soluzioni accresce i problemi.
Sia chiaro: la situazione dei rifiuti oggi in Campania è la conseguenza di quasi 20 anni di politica sbagliata nella raccolta dei rifiuti, in cui vi è la responsabilità di amministratori e governi di destra e di sinistra. E questa situazione non si può certo risolvere con la bacchetta magica, né in pochi giorni, e nemmeno in pochi mesi. Ma proprio per questo è ancor più sbagliato spararle grosse. E sbagliata è anche la strada intrapresa, aprendo discariche e disseminando inceneritori. E non è un caso che la UE abbia bloccato i fondi per questa emergenza. Occorre invece diffondere nei cittadini i vantaggi della raccolta differenziata e fornire i mezzi ai Comuni perché venga attuata. Anziché termovalorizzatori, meglio centri di riciclo sull'esempio di Vedelago, che oltre a benefici ecologici potrebbe portare occupazione. Ma soprattutto, "serve un’altra classe dirigente, a destra come a sinistra, che agisca con trasparenza e risponda dei propri comportamenti" (Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori Partito Democratico)