"Mi ricordo quando mio nonno mi parlava della guerra: 'brutta cosa bocia, beato ti che non te la vedare' mai...' Ed eccomi qua, valle del Gulistan, Afghanistan centrale, in testa quello strano copricapo con la penna che per noi alpini è sacro. Se potessi ascoltarmi, ti direi 'visto, nonno, che te te si sbaia'...''.
Il caporal maggiore Matteo Miotto, ucciso in Afghanistan, chiude così la sua lettera scritta un paio di mesi fa.
La sua morte, avvenuta proprio il 31 dicembre, chiude un anno davvero nero per le nostre forze armate in missione.