mercoledì 19 gennaio 2011

Sì, serve restare

Un altro morto italiano in Afghanistan. Si tratta del caporalmaggiore Luca Sanna, 33 anni di Oristano (nella foto). Un altro militare, Luca Barisonzi, 20 anni, è rimasto ferito gravemente. Il 2011 inizia subito male per le nostre Forze Armate, dopo un 2010 che si era chiuso tragicamente. Berlusconi, si chiede se di fronte a un «dolore che si ripete troppo spesso, serve davvero restare lì per provare a portare la democrazia». Il leader del Pdl pronuncia delle parole inopportune, che (a pensare male) sembrano dettate al solo scopo di recuperare i consensi persi in questi giorni a causa dei festini nelle sue ville. Se si tiene conto che fu proprio un governo Berlusconi ad inviare in Afghanistan le nostre truppe nel 2001, e sono sempre stati i governi Berlusconi ad avere difeso questa linea, e che mai il Cavaliere si era espresso in questo modo sulla missione militare, è difficile non supporre che parli così per i propri interessi che non per quelli del Paese e dei soldati che fanno il proprio dovere, sacrificandosi per portare la democrazia. E' ovvio e certo che serve restare. O comunque sarebbe assurdo abbandonare adesso quello sfortunato Paese, dopo l'ingente tributo versato in risorse e vite umane: così facendo sarebbe come arrendersi ai terroristi e rendere vane le morti dei nostri soldati. Piuttosto, bisogna valutare se è il caso di trovare, insieme agli alleati, una strategia (militare ma anche politica) diversa da quella fin qui adottata, perché dopo 10 anni la situazione non sembra affatto cambiata. Anzi appare peggiorata, se i nostri soldati vengono colpiti nelle nostre basi come accaduto oggi.