La foto di un ex-operaio che piange fuori dai cancelli di Mirafiori, dopo aver assistito al diverbio tra operai contrapposti sul sì o no del referendum imposto da Marchionne: un'immagine emblematica della situazione del mondo del lavoro in Italia.
Non ci piace tutto questo: non è così che si può pensare di far ripartire l'industria in Italia. Non con una proposta che sembra una sorta di ricatto. Dividendo i lavoratori e mettendoli uno contro l'altro. E, ci perdoni Marchionne, ma ci ha proprio deluso l'ad Fiat per il modo in cui sta affrontando la questione: invece di smorzare la tensione, abbassando i toni ed adottando equilibrio, si lascia andare a facili (quanto inutili e controproducenti) provocazioni, quasi da bullo prepotente. E anche molto ipocrita. Perché "se venerdì vince il sì ha vinto il sì e il discorso è chiuso: in qualsiasi società civile quando la maggioranza esprime un'opinione anche con il 51 per cento, la minoranza ha perso. E' un concetto di civiltà comune". Però "se a Mirafiori vince il no andiamo in Canada".
Viene proprio da piangere con una simile classe dirigente.