E' un fenomeno che negli ultimi tempi si è andato sempre più accentuando: rapinatori e scippatori partono da Napoli e vanno in trasferta a Milano. Una sorta di settimana corta "lavorativa": partono il lunedì, stanno due o tre giorni a Milano a far scippi e rapine, poi tornano a casa.
Secondo Vittorio Pisani, capo della squadra mobile della Questura di Napoli, sono diverse le ragioni di questa "migrazione" del crimine:
- innanzitutto, a Napoli, dato il contrasto alla camorra, c'è una presenza più massiccia delle forze dell'ordine
- poi, i cittadini di Napoli sono diventati più "scafati": «Oggi c’è una presa di coscienza da parte delle potenziali vittime. Chi ha l’auto nuova installa l’antifurto satellitare, chi teme furti mette le finestre blindate, chi esce la sera non indossa né gioielli né Rolex»
- infine, non è da escludere, c'è magari il timore da parte di scippatori e borseggiatori di fare involontariamente uno sgarro ad appartenenti alla camorra, derubando questi o loro parenti ed amici.
Insomma, Milano sembra più "sicura" per questo tipo di crimini. Aggiungiamo poi, come già è stato detto, che mentre al Sud le forze di polizia mantengono comunque una presenza costante sul territorio per la lotta alla criminalità organizzata, al Nord invece sono state penalizzate fortemente dai tagli del governo: secondo i sindacati solo in Lombardia alla Polizia di Stato mancano circa 5.000 agenti, facendo di conseguenza venire meno il controllo del territorio. E non saranno certo le "ronde" a risolvere il problema.
E a proposito di scippi: anche dal Nord vengono compiuti abusi...