Con i suoi videomessaggi eversivi, in cui attacca i giudici annunciando loro "punizioni", Berlusconi delegittima le istituzioni, a cominciare da se stesso.
Per 2 motivi:
- porsi al di sopra della giustizia da parte del capo del governo con lo sprezzo più assoluto del rispetto delle regole, diventa un chiaro invito al menefreghismo a tutti i cittadini: e se lui non rispetta la magistratura, perché noi dobbiamo rispettare la sua carica e riconoscere la sua autorità?
- l'ostinato rifiuto di presentarsi di fronte ai giudici palesa la PAURA di Berlusconi di fronte a prove inequivocabili, ed invece di chiarire preferisce quindi FUGGIRE dalle proprie responsabilità.
Ammesso che ne abbia avuto uno prima, oramai è lampante che l'Italia è senza premier, e che Berlusconi è sempre più isolato.
Non solo le opposizioni, ma anche le alte cariche dello Stato, la Chiesa, le forze dell'ordine, associazioni, media italiani e stranieri, comuni cittadini dichiarano sdegno ed imbarazzo di fronte alle torbide e squallide vicende che stanno emergendo dalle carte dell'inchiesta "Ruby".
Non è solo una questione di etica e morale: c'è la dignità delle donne, per cui ieri è stato organizzato un sit-in davanti a Palazzo Chigi da parte delle donne del PD, che hanno anche lanciato un appello; c'è la preoccupazione di padri e madri che non vedono un futuro per i loro figli in questo Paese immobilizzato dal fango; c'è una crisi economica che mai è stata affrontata da chi non aveva la minima preoccupazione di subirla ed ha pensato solo ai suoi problemi ed al suo divertimento.
Pierluigi Bersani oggi ha annunciato la campagna del PD per il mese di febbraio: 10.000 gazebo in tutta Italia per raccogliere 10 milioni di firme per chiedere le dimissioni a Berlusconi. Noi ci auguriamo che non ci sia bisogno di queste firme e che Berlusconi prenda questa decisione da solo: anche perché, prima la si fa finita e meglio è.