venerdì 1 ottobre 2010

C'è poco da ridere

Il re delle barzellette torna a colpire, con 2 capolavori degni della sua persona, volgare ed arrogante. C'è poco da ridere, quando una figura istituzionale come la sua anziché dare il buon esempio in fatto di dignità e morale, si lascia invece andare ad atti di puro disprezzo e cattivo gusto. Ed ipocrita è chi chiama in causa la "privacy": Berlusconi ha fatto il suo show tra cittadini comuni che si trovavano in strada o sul posto di lavoro, in momenti pubblici, non tra conoscenti intimi.
Rosy Bindi, destinataria di una delle barzellette (con tanto di bestemmia finale, visto che Lui si dichiara vicino ai cattolici) in un suo post parla giustamente di "doppiezza morale ed inaffidabilità umana", mentre Amos Luzzatto, presidente della Comunità ebraica di Venezia ed ex responsabile dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, condanna nettamente le barzellette raccontate dal premier, poiché contengono (come quella raccontata l'altro giorno) "i peggiori stereotipi antisemiti". E pensare che nemmeno 24 ore prima il premier aveva dichiarato di sentirsi da sempre israeliano dopo "la visita al campo di Auschwitz" che gli aveva offerto "un sentimento di solidarietà incancellabile".
Una volta di più questa persona dimostra che non è degna di guidare l'Italia, e di essere una vera vergogna per il nostro Paese, anche per chi non l'ha votato.