Chiude Ignazio Marino il confronto a distanza tra i 3 principali contendenti alla segreteria del PD, che si è tenuto sul palco della Festa nazionale del PD a Genova.
Intervistato dal giornalista Marco Damilano, Ignazio Marino ha parlato di cambiamento e laicità, punti focali del suo programma, ma soprattutto chiarezza: un partito laico, di sinistra, che <<non tiri la tonaca ai vescovi>> e dica sì o no chiari. Ne cita alcuni: no al nucleare, sì all'uninominale, sì alle primarie per le cariche elettive (e persino alle <<doparie>> per decidere chi ricandidare), no <<ad uno strapuntino in Rai>>, no <<al partito bocciofila degli iscritti>>.
Un intervento portato all'attacco degli altri 2 candidati Franceschini e Bersani ("leader del secolo scorso, che hanno perso credibilità"), a cui non ha risparmiato velenose stoccate, soprattutto sui temi etici, dove, secondo lui, hanno posizioni inconciliabili all'interno dei propri schieramenti. Ed anche Gianfranco Fini, applaudito nei giorni scorsi alla Festa del PD, è stato oggetto delle accuse di Marino, in riferimento ai fatti del G8 di Genova nel 2001.
Un Ignazio Marino quindi deciso e dalle posizioni nette, anche per quanto riguarda un'ipotetica alleanza con l'UDC.
La corsa al Congresso entra quindi nel rush finale: poco meno di 2 mesi per cambiare il PD e forse l'Italia.
Qui un sunto dell'intervento di Ignazio Marino.